A quasi cinquant’anni dal loro scioglimento, i Beatles tornano alla ribalta musicale con una doppia candidatura ai Grammy per l’ultimo brano “Now and Then”. Quest’ultima canzone, che vede la luce grazie a tecnologie avanzate di intelligenza artificiale, è in lizza per due premi di prestigio: Record of the Year e Best Rock Performance. Con artisti contemporanei come Beyoncé, Charlie XCX, Billie Eilish, Taylor Swift, e leggende del rock come Green Day e Pearl Jam come rivali, i Beatles riaffermano il loro impatto culturale anche nel panorama musicale odierno.
“Now and Then” ha radici lontane, risalenti agli anni ’70, quando John Lennon registrò un demo della canzone. Negli anni ‘90, i tre membri sopravvissuti dei Beatles, Paul McCartney, Ringo Starr e George Harrison, avevano tentato di completare il brano per il progetto The Beatles Anthology, insieme a due altre registrazioni, “Free As A Bird” e “Real Love”. Tuttavia, i limiti tecnici dell’epoca non consentivano di separare con precisione la voce e il pianoforte di Lennon, lasciando “Now and Then” incompiuta per oltre tre decenni.
Nel 2021, l’acclamato regista Peter Jackson, noto per la trilogia di Il Signore degli Anelli, e il suo team tecnico hanno applicato tecnologie di machine learning e intelligenza artificiale avanzata, originariamente sviluppate durante la produzione del documentario The Beatles: Get Back (una collaborazione con BBC e WingNut Films). Utilizzando tecniche di “separazione sonora”, hanno estratto con precisione la voce di Lennon dal pianoforte, permettendo a McCartney e Starr di completare il brano.
Questo processo è stato reso possibile attraverso il progetto “Mal” (Machine Assisted Learning), sviluppato dalla BBC Archive Research and Development in collaborazione con l’azienda di intelligenza artificiale Deepsound. Il sistema è basato su una rete neurale addestrata a riconoscere e isolare le frequenze delle voci dagli strumenti, migliorando enormemente la qualità sonora e consentendo un’elaborazione accurata dei brani storici.
L’utilizzo di queste tecnologie ha rappresentato un passo avanti nella gestione degli archivi audio storici, rendendo possibile il restauro sonoro di materiale che in passato sarebbe stato considerato irrecuperabile. Per “Now and Then”, è stata utilizzata una combinazione di modelli di deep learning e di tecniche di separazione multitraccia, che hanno permesso non solo di separare ma anche di restaurare con estrema fedeltà la voce di Lennon. Il modello AI ha imparato a riconoscere le caratteristiche sonore della voce di Lennon studiando una vasta gamma di registrazioni dell’artista, acquisendo una “comprensione” della sua timbrica e delle sue dinamiche vocali.
La Recording Academy ha specificato che “Now and Then” soddisfa le linee guida per l’idoneità ai Grammy, poiché la regola prevede che solo “creatori umani” possano essere nominati o vincere il premio, consentendo però la presenza di “elementi” AI nelle opere candidate. Questo caso solleva interessanti questioni sul ruolo della tecnologia nella creazione artistica, sottolineando come l’intelligenza artificiale possa diventare uno strumento potente nelle mani degli artisti senza compromettere l’autenticità dell’opera.
La competizione per i Grammy 2025 sarà accesa, e i fan dei Beatles attendono con ansia di scoprire se questo viaggio musicale, reso possibile da un connubio tra nostalgia e innovazione tecnologica, riceverà il meritato riconoscimento il prossimo 2 febbraio.