“Progetto Manhattan” per l’Intelligenza Artificiale: La Visione della Seconda Amministrazione Trump

La proposta della seconda amministrazione Trump per l’intelligenza artificiale (IA) potrebbe rappresentare un profondo cambiamento rispetto alle politiche attuali. L’approccio di Trump verso l’IA, già delineato nel suo primo mandato, mirava a rafforzare la sicurezza nazionale, la competitività economica e a ridurre la regolamentazione. Questi obiettivi sono destinati a evolversi ulteriormente in una seconda fase, orientata su iniziative tecnologiche ancora più ambiziose.

Una Base Strategica: Dalla “American AI Initiative” al “Progetto Manhattan”

Durante il suo primo mandato, Trump ha posto l’IA al centro della strategia americana per consolidare la posizione globale del Paese sia sul piano economico sia su quello della sicurezza nazionale. Con l’iniziativa “American AI Initiative,” lanciata nel 2019, l’amministrazione aveva già incrementato in modo significativo i fondi federali destinati alla ricerca sull’IA, ampliato l’accesso governativo alle risorse tecnologiche e avviato partnership internazionali per orientare gli standard globali dell’IA. È stato inoltre stabilito il primo network nazionale di istituti di ricerca sull’IA e sono state emesse linee guida per regolamentare l’uso dell’IA nelle agenzie federali.

Questi elementi hanno gettato le basi per un modello di sviluppo dell’IA orientato al mercato e all’innovazione, che potrebbe essere il trampolino di lancio di un vero e proprio “Progetto Manhattan” dell’IA con Trump alla Casa Bianca. In quest’ottica, l’obiettivo sarebbe non solo quello di accelerare la leadership tecnologica statunitense, ma anche di ridurre drasticamente i vincoli regolatori, per consentire uno sviluppo rapido e competitivo dell’IA.

Il Contrasto con l’Amministrazione Biden: Minore Etica, Maggiore Competitività

Le politiche dell’amministrazione Biden puntavano su un’IA etica, che metta al centro valori come l’equità e l’inclusività, privilegiando la sicurezza e l’affidabilità degli algoritmi. Una seconda amministrazione Trump invertirebbe probabilmente questa tendenza, concentrandosi invece sulla riduzione delle barriere per lo sviluppo dell’IA nel settore privato, limitando l’intervento governativo e rimuovendo le restrizioni sul controllo delle piattaforme tecnologiche, soprattutto riguardo alla moderazione dei contenuti sui social media. La lotta alla “censura” tech, già criticata durante il primo mandato, potrebbe portare a politiche che incoraggiano la libertà di parola sui canali digitali, e contemporaneamente a un rafforzamento dell’IA per la difesa nazionale.

Indipendenza Tecnologica dalla Cina: L’IA come Priorità Geopolitica

La dimensione internazionale dell’IA in una seconda amministrazione Trump potrebbe essere caratterizzata da una maggiore indipendenza tecnologica dalla Cina. Uno degli obiettivi chiave sarebbe ridurre la dipendenza americana dalle supply chain cinesi per le tecnologie critiche legate all’IA, attraverso nuove restrizioni su partnership e trasferimenti tecnologici con aziende cinesi, nonché potenziando la produzione e la ricerca domestica. Questo approccio si allinea con la politica commerciale più ampia di Trump, che mira a ridurre le importazioni cinesi e limitare gli investimenti esteri in settori strategici.

Un Futuro Nazionalista e Trainato dal Mercato

Se dovesse realizzarsi, il “Progetto Manhattan” dell’IA prospettato da Trump segnerebbe una svolta verso un approccio nazionalista e orientato al mercato. Questo percorso continuerebbe a privilegiare la competitività tecnologica e la sicurezza nazionale, rimuovendo però i vincoli etici e di controllo governativo imposti dall’attuale amministrazione. In particolare, il disimpegno dai vincoli regolatori si rifletterebbe su una visione dell’IA come leva strategica globale, in cui il controllo delle tecnologie, soprattutto in ambito militare, verrebbe lasciato all’iniziativa del settore privato e alle dinamiche di mercato.

L’approccio più “liberista” a cui mirerebbe la seconda amministrazione Trump contrasta con l’attuale modello bilanciato e orientato all’etica della Casa Bianca, creando un’alternativa alle policy internazionali e un possibile modello per altre nazioni con visioni simili.