L’Italia sta puntando in modo deciso sull’intelligenza artificiale (IA) come pilastro della sicurezza nazionale. In questo contesto, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha delineato una strategia volta a integrare tecnologie ibride avanzate nel settore della cybersecurity. Questo approccio prevede la combinazione di IA, cloud computing e infrastrutture digitali spaziali, mirando a proteggere le infrastrutture critiche e a rispondere a minacce sempre più sofisticate. Tale strategia punta a rendere l’Italia resiliente e capace di difendersi da attacchi informatici che spaziano da attori statali a gruppi criminali e terroristici, spesso intenzionati a destabilizzare il paese attraverso il cyberspazio.
Crosetto ha evidenziato l’importanza di un ecosistema nazionale coeso che coinvolga non solo le Forze Armate e le istituzioni pubbliche, ma anche il settore privato e le competenze cyber presenti nel mondo accademico e industriale. In questo quadro, un’iniziativa di rilievo è la “riserva cyber“: un corpo specializzato di esperti provenienti dal settore privato, attivabile in caso di crisi, e mirato a rafforzare le capacità di difesa italiana in situazioni d’emergenza.
Per aumentare la sicurezza informatica, l’Italia ha già avviato una riforma significativa con la creazione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), che lavora come unità di coordinamento centrale per incidenti e minacce nel dominio cibernetico. Questa struttura si inserisce in un quadro europeo dove il governo italiano collabora strettamente con l’Unione Europea per l’approvazione di regolamentazioni come l’”Artificial Intelligence Act”, che mira a garantire il controllo umano sugli algoritmi, prevenendo usi eticamente problematici o dannosi dell’IA.
L’adozione di intelligenze artificiali ibride implica anche sfide significative sul piano della governance e dei diritti digitali. Crosetto ha ribadito la necessità di un bilanciamento fra innovazione e privacy, attraverso la costruzione di regole etiche internazionali che impediscano abusi tecnologici, mantenendo al contempo lo sviluppo e la competitività. Questa attenzione rispecchia la volontà dell’Italia di emergere come leader nel G7 e nell’Unione Europea in tema di IA e cybersecurity, sostenendo inoltre un piano strategico nazionale per attrarre investimenti e talenti nel settore tecnologico.
Questa visione punta a mettere l’Italia in una posizione avanzata nel panorama globale della sicurezza digitale e dell’intelligenza artificiale, garantendo al contempo un approccio sostenibile ed etico all’innovazione.