L’Italia si prepara a definire la sua strategia nazionale per l’idrogeno entro il 26 novembre. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha delineato la tempistica del documento che traccerà la road map italiana per lo sviluppo di questo vettore energetico, durante il convegno organizzato da Confindustria in collaborazione con il Mase, dal titolo “Le imprese italiane e la sfida del SouthH2Corridor”. Questo corridoio è uno dei cinque corridoi di importazione di idrogeno su larga scala individuati e sostenuti dal piano RepowerEu dell’Unione Europea.
“Con il SouthH2Corridor, l’Italia può cogliere l’opportunità di importare idrogeno a prezzi più competitivi rispetto alla produzione europea, soddisfacendo così la domanda interna e supportando paesi come l’Austria e la Germania” ha spiegato il Ministro.
A maggio, il governo italiano ha firmato un accordo con questi paesi per lo sviluppo del corridoio, lungo 3.300 chilometri e guidato dai TSO (operatori del sistema di trasmissione) Snam, TAG, GCA e bayernets. La capacità di importazione, secondo Gaetano Mazzitelli, Chief Commercial & Regulatory Officer di Snam, ammonta a 150 terawattora annui di energia.
L’inclusione del corridoio nel Piano Mattei e tra i progetti di interesse comune europei (Pci) rappresenta una grande opportunità per l’Italia, che può giocare un ruolo chiave. Tuttavia, ci sono ancora molti aspetti da definire, a partire dalla regolazione. Stefano Besseghini, presidente dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera), ha sottolineato l’importanza di un dialogo continuo tra le istituzioni per disegnare l’evoluzione del mercato.
Un altro punto cruciale riguarda i costi dell’idrogeno. Aurelio Regina, delegato del presidente di Confindustria per l’energia, ha evidenziato le criticità economiche e la necessità di programmare infrastrutture H2-ready o dedicate all’idrogeno in Italia nel breve-medio termine. Questo include la produzione, lo stoccaggio, il trasporto e la distribuzione dell’idrogeno, dimensionando adeguatamente le infrastrutture a livello locale e nazionale.
Il Mase, ha dichiarato Alessandro Noce, Direttore Generale Mercati e Infrastrutture Energetiche del ministero, nei prossimi mesi firmerà un accordo pentalaterale con Italia, Germania, Austria, Algeria e Tunisia per concretizzare la produzione di idrogeno.
Il successo del progetto dipenderà fortemente dal commitment dell’industria e dei consumatori, un punto su cui tutte le imprese sono concordi. Senza un forte impegno da parte di questi attori, il progetto difficilmente decollerà.
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