LinkedIn, la piattaforma sociale utilizzata dai professionisti per connettersi con colleghi, cercare opportunità lavorative e sviluppare competenze, ha recentemente svelato il suo ultimo sforzo nell’ambito degli strumenti di intelligenza artificiale. Il nuovo prodotto, Hiring Assistant, è progettato per affrontare una vasta gamma di compiti di reclutamento, dall’elaborazione di note informali per trasformarle in descrizioni di lavoro dettagliate, fino alla ricerca di candidati e al loro coinvolgimento.
LinkedIn descrive Hiring Assistant come una pietra miliare nella sua evoluzione nell’AI: è, secondo l’azienda di proprietà di Microsoft, il suo primo “agente AI”, mirato a uno dei segmenti più redditizi di utenti di LinkedIn: i reclutatori. Attualmente, l’assistente AI è attivo con un “gruppo selezionato” di clienti, tra cui grandi aziende come AMD, Canva, Siemens e Zurich Insurance, con un’implementazione prevista su scala più ampia nei prossimi mesi.
L’Intelligenza Artificiale al Servizio del Reclutamento
LinkedIn è sempre stata un pioniere nell’adozione di AI nel suo backend, integrando tecniche di intelligenza artificiale nei suoi algoritmi per generare raccomandazioni di connessione sorprendentemente accurate. Tuttavia, l’ascesa virale dell’AI generativa alcuni anni fa ha costretto LinkedIn, come molte altre aziende tecnologiche, a migliorare la sua interfaccia front-end.
Fortunatamente, LinkedIn non ha dovuto cercare lontano per avviare questa trasformazione. La collaborazione profonda e strategica di Microsoft con OpenAI, leader nel campo dell’AI generativa, ha fornito a LinkedIn le risorse necessarie per sviluppare una serie di strumenti, inclusi assistenti per campagne di marketing, strumenti per il supporto al reclutamento e assistenti per la scrittura, tutti alimentati dalle API del modello linguistico GPT di OpenAI.
Hiring Assistant rappresenta l’ultimo, e in alcuni modi più significativo, capitolo di questa storia, offrendo interessanti spunti per vari motivi.
Automazione e Rinnovamento delle Attività di Reclutamento
In primo luogo, è degno di nota quanto lavoro venga sottratto alle mani umane. L’azienda ha già lanciato strumenti AI per reclutatori in passato; circa un anno fa, ha presentato i suoi primi assistenti GenAI per la selezione dei candidati come parte di “Recruiter 2024”. Se quello era solo un primo passo, ora LinkedIn invita i reclutatori a tuffarsi completamente in questa nuova era di automazione.
Come affermato da Hari Srinivasan, VP del prodotto di LinkedIn, l’assistente è progettato per affrontare le attività più ripetitive dei reclutatori, consentendo loro di dedicare più tempo agli aspetti più impattanti del loro lavoro. L’assistente permette di caricare descrizioni di lavoro complete o di annotare gli elementi desiderati, oltre a raccogliere annunci di lavoro di altre aziende o ruoli di interesse. Da questi input, viene generata una lista di qualifiche cercate, creando un pipeline iniziale di candidati con cui interagire. Utilizzando algoritmi progettati per cercare in base alle competenze piuttosto che a indicatori come la posizione geografica o l’istituto di istruzione, Hiring Assistant mira a ottimizzare il processo di reclutamento.
Inoltre, l’assistente si integra con i sistemi di tracciamento delle candidature di terze parti, sebbene l’intero sistema sia addestrato sui dati di LinkedIn, che includono 1 miliardo di utenti, 68 milioni di aziende e 41.000 competenze. LinkedIn ha annunciato che Hiring Assistant riceverà a breve ulteriori funzionalità, come supporto per messaggistica e pianificazione delle interviste, oltre alla gestione delle comunicazioni post-colloquio con i candidati.
Focus sul Mercato B2B e Implicazioni Future
Un secondo aspetto distintivo di Hiring Assistant è che, a differenza di molte altre funzionalità di AI rilasciate da LinkedIn, questo strumento è fortemente mirato al business-to-business (B2B), in particolare ai prodotti destinati all’industria del reclutamento. Anche se LinkedIn non ha fornito aggiornamenti sulle performance della sua divisione Talent Solutions (che include il business dei reclutatori) dall’ultimo report di luglio 2023, quando ha annunciato di aver superato i 7 miliardi di dollari di ricavi, è chiaro che l’AI rappresenta attualmente un importante motore di business per la società.
I servizi premium, utilizzati da consumatori ordinari, stanno già beneficiando della crescita dell’uso degli strumenti di AI, con alcuni strumenti disponibili esclusivamente per gli utenti premium. Resta da vedere se ciò avrà un impatto sulle modalità di pagamento dei reclutatori per i servizi sulla piattaforma e se percepiranno questi strumenti come un aiuto o una minaccia.
In ogni caso, LinkedIn non sembra avere intenzione di rallentare questo processo di innovazione. “Siamo davvero concentrati nel rendere Hiring Assistant un prodotto eccezionale,” ha dichiarato Erran Berger, VP dell’ingegneria, in un’intervista. “Questo è tutto all’avanguardia, e parlo di tutto, dall’esperienza e dall’interazione degli utenti, alla tecnologia che lo supporta. Vogliamo davvero concentrarci su questo aspetto e, una volta che avremo raggiunto il nostro obiettivo, esploreremo ulteriori sviluppi.”