Il settore dei semiconduttori negli Stati Uniti è diventato un tema cruciale in vista delle elezioni presidenziali del 2024, con il Vicepresidente Kamala Harris e l’ex Presidente Donald Trump che hanno presentato approcci significativamente diversi per rilanciare la produzione domestica di chip. In un recente dibattito, Joe Albano, leader di un gruppo di investimento di Tech Cache, ha analizzato le strategie dei due candidati, evidenziando le complessità e le sfide legate a ciascuna proposta.

Diverse Visioni per un Settore Strategico

Secondo Albano, la visione della possibile amministrazione Harris prevede un forte supporto governativo attraverso iniziative come il CHIPS Act, che mira a finanziare internamente lo sviluppo della produzione di semiconduttori. Questo approccio si basa sulla premessa che investimenti pubblici diretti possono stimolare il settore e portare a un incremento della capacità produttiva nazionale.

Al contrario, Trump propone un approccio più protezionista, suggerendo l’imposizione di dazi sulle aziende straniere produttrici di chip. Questo tentativo di “forzare” la costruzione di impianti negli Stati Uniti senza affidarsi a sussidi o agevolazioni fiscali, riflette una strategia di mercato più libera, che, secondo Trump, favorirebbe la competitività delle imprese americane senza l’intervento diretto del governo.

Riflessioni sul CHIPS Act e l’Investimento nel Settore

Dal momento della sua approvazione nell’agosto 2022, il CHIPS and Science Act ha cercato di rivitalizzare l’industria dei semiconduttori con investimenti privati significativi. A due anni dalla sua attuazione, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha già annunciato oltre 30 miliardi di dollari in investimenti proposti da parte del settore privato, coprendo 23 progetti distribuiti in 15 stati, compresi 16 nuovi impianti di semiconduttori. Tuttavia, Albano ha messo in discussione l’efficacia di tali iniziative, evidenziando che il tempo necessario per vedere risultati tangibili è una limitazione intrinseca a entrambe le strategie.

La Questione del Tempo e delle Risposte di Mercato

Albano ha sottolineato che “sia i dazi che la spesa governativa presentano delle problematiche”. Ha notato che, anche con il CHIPS Act, sono trascorsi due anni prima di vedere i primi risultati concreti. Il tempo richiesto per implementare queste strategie è un fattore critico; qualunque azione intrapresa dalle amministrazioni in carica nel 2025 richiederà tempo per manifestarsi nel mercato.

“I risultati di queste decisioni si faranno sentire solo alla fine del mandato,” ha affermato Albano, prefigurando un panorama in cui i mercati reagiranno immediatamente, ma i benefici reali si vedranno solo più tardi.

Il Contesto Attuale dei Mercati dei Semiconduttori

Nonostante le incertezze politiche e strategiche, il settore dei semiconduttori ha visto un’enorme crescita dall’inizio del “craze” dell’intelligenza artificiale (AI) alla fine del 2022. La domanda di chip capaci di supportare le applicazioni di AI è esplosa, portando l’indice Philadelphia Semiconductor Index (SOX) a un aumento del 23,4% da inizio anno. Questo aumento è stato alimentato dalla crescente necessità di tecnologia avanzata e da un ecosistema sempre più favorevole all’innovazione nel settore.

In questo contesto, è evidente che la questione della produzione di semiconduttori non è solo una battaglia tra due strategie politiche, ma una questione strategica che potrebbe definire il futuro tecnologico e industriale degli Stati Uniti. Le scelte fatte ora dai leader politici avranno ripercussioni significative e durature sul panorama competitivo globale.

La continua evoluzione del mercato dei semiconduttori richiederà attenzione e capacità di adattamento, poiché le risposte strategiche si intrecciano con le dinamiche di un settore in rapida evoluzione. Le decisioni future dovranno essere ponderate attentamente, non solo in termini di risultati immediati, ma anche di impatti a lungo termine sulla crescita economica e sull’innovazione tecnologica.