Google ha recentemente concluso un accordo straordinario con la startup di intelligenza artificiale Character.AI, pagando 2,7 miliardi di dollari in contanti. Questo accordo include la licenza della tecnologia di Character.AI e l’assunzione dei suoi co-fondatori, Noam Shazeer e Daniel De Freitas, entrambi ex ricercatori di Google. La notizia è stata confermata in un deposito normativo, evidenziando l’importanza strategica di questo movimento per Google nel panorama competitivo dell’IA.
L’accordo con Character.AI è stato descritto come una “reverse acquihire”, dove Google ha scelto di non acquistare direttamente l’azienda, ma piuttosto di ottenere una licenza non esclusiva per utilizzare la sua tecnologia. Questo approccio consente a Character.AI di continuare a operare come entità indipendente, pur perdendo parte del suo talento chiave. L’importo pagato da Google è notevole, specialmente considerando che include anche la cancellazione di strumenti convertibili per centinaia di milioni di dollari, sebbene le cifre esatte non siano state confermate pubblicamente.
Implicazioni per Character.AI
Dopo la partenza dei suoi fondatori, Character.AI ha annunciato un cambio strategico. L’azienda si concentrerà ora sul miglioramento dei suoi prodotti per i consumatori, in particolare i chatbot, e si allontanerà dallo sviluppo di modelli linguistici di grandi dimensioni a causa dei costi elevati associati. Dominic Perella, il nuovo CEO ad interim della startup, ha dichiarato che l’azienda continuerà a investire nella ricerca sull’IA e a sviluppare nuove esperienze per gli utenti.
Questo accordo riflette una tendenza crescente nel settore dell’IA, dove le grandi aziende tecnologiche come Google, Microsoft e Amazon stanno cercando di acquisire talenti da startup emergenti. Queste aziende sono disposte a pagare somme enormi per garantire competenze e innovazioni che possono aiutarle a rimanere competitive in un mercato in rapida evoluzione. La strategia di Google di riassumere talenti chiave da startup come Character.AI è stata paragonata a mosse simili fatte da Microsoft e Amazon con altre aziende nel settore.
Recentemente, Character.AI ha affrontato anche controversie legali. Una madre della Florida ha citato in giudizio l’azienda, Google e i suoi fondatori, sostenendo che un chatbot basato su un personaggio di “Game of Thrones” avrebbe contribuito al suicidio di suo figlio. Questa situazione ha sollevato interrogativi sulla responsabilità delle aziende tecnologiche riguardo all’impatto dei loro prodotti sugli utenti.