La Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CJEU) ha confermato la decisione del Tribunale Generale di annullare una multa di 1,06 miliardi di euro (1,2 miliardi di dollari) imposta a Intel nel 2009 per presunti abusi di posizione dominante nel mercato dei microprocessori x86. Questo caso ha visto un lungo e complesso iter legale che ha coinvolto diverse fasi e appelli.

Nel maggio 2009, la Commissione Europea (CE) aveva inflitto a Intel una multa per aver concesso sconti fedeltà ai suoi clienti e a un distributore di computer desktop, con l’accusa di tentare di escludere il concorrente Advanced Micro Devices (AMD) dal mercato. Nel 2014, il Tribunale Generale aveva respinto l’azione di Intel contro questa decisione, ma nel 2022, dopo un appello da parte della società, la CJEU ha rimandato il caso al Tribunale Generale, il quale ha successivamente annullato in parte la decisione della Commissione, cancellando completamente la multa.

Il 24 ottobre 2024, la Corte di Giustizia ha respinto tutti i motivi d’appello presentati dalla Commissione, confermando così il verdetto del Tribunale Generale. “La Corte di Giustizia respinge l’appello della Commissione, confermando il giudizio del Tribunale Generale,” si legge nel comunicato stampa della Corte. Questo sviluppo è stato accolto con soddisfazione da Intel, che ha espresso sollievo per aver finalmente chiuso questo capitolo della sua battaglia legale.

Nonostante questa vittoria, Intel non è ancora fuori dai guai legali. La Commissione Europea ha recentemente reimposto una multa inferiore di 376 milioni di euro per pratiche commerciali ritenute illegali nel periodo tra il 2002 e il 2006. Il Commissario europeo per la politica della concorrenza, Didier Reynders, ha dichiarato che Intel ha abusato della sua posizione dominante in modo illegale secondo le normative europee.

Questa lunga disputa legale solleva interrogativi sulla capacità delle autorità antitrust europee di dimostrare efficacemente le violazioni delle norme sulla concorrenza. La sentenza rappresenta un importante precedente per altre aziende che si trovano ad affrontare accuse simili e mette in evidenza le difficoltà che la Commissione può incontrare nel provare pratiche anticoncorrenziali in un mercato altamente competitivo. Mentre la cancellazione della multa da 1,06 miliardi di euro rappresenta una vittoria significativa per Intel, il caso rimane emblematico delle sfide che le autorità antitrust europee devono affrontare nel garantire una concorrenza leale nel settore tecnologico.