Los Angeles — In un recente sviluppo che ha catturato l’attenzione dei media, Alcon Entertainment, la società di produzione che ha contribuito alla realizzazione di “Blade Runner 2049”, ha citato in giudizio Tesla e il suo CEO Elon Musk. La causa è stata intentata per l’uso di un’immagine generata da intelligenza artificiale che somiglia a una scena del film di fantascienza, utilizzata per promuovere il nuovo robotaxi di Tesla.
L’azione legale è stata avviata dopo che Tesla ha presentato il suo atteso robotaxi il 10 ottobre durante un evento in diretta streaming presso uno studio Warner Bros a Burbank, in California. Durante la presentazione, Musk ha fatto riferimento al franchise di Blade Runner, mentre sullo schermo appariva un’immagine di un uomo in un lungo cappotto che osservava una città in rovina color arancione. Alcon sostiene che questa immagine ricordi una scena chiave in cui l’attore Ryan Gosling arriva con una “auto volante quasi senziente” a una Las Vegas abbandonata.
Musk, durante il suo intervento, ha dichiarato: “Amo Blade Runner, ma non so se vogliamo quel futuro. Penso che vogliamo quel cappotto che indossa, ma non l’apocalisse cupa.” Queste parole hanno suscitato reazioni contrastanti, soprattutto considerando il contesto della causa legale.
Alcon Entertainment ha affermato di aver rifiutato ogni richiesta di permesso per l’uso delle immagini del film, sostenendo che Tesla avrebbe utilizzato l’intelligenza artificiale per “fare tutto comunque”. Secondo la denuncia, i rappresentanti di Tesla avrebbero chiesto il permesso per utilizzare le immagini “appena poche ore” prima dell’evento, ma Alcon ha “rigettato tutte le autorizzazioni e si è opposta fermamente”.
Inoltre, Alcon sta anche citando in giudizio Warner Bros., il distributore del film che ha ospitato l’evento di Musk. Nonostante le richieste di commento, Warner Bros. Discovery non ha ancora fornito una risposta ufficiale.
Alcon è attualmente al lavoro su una serie spin-off intitolata “Blade Runner 2099” per Amazon e ha dichiarato di essere in trattative con altre case automobilistiche riguardo a collaborazioni di branding. Tuttavia, la società ha evitato di associarsi a Tesla a causa delle “estreme opinioni politiche e sociali” di Musk e del suo comportamento “massivamente amplificato, altamente politicizzato, capriccioso e arbitrario”, talvolta definito come discorso d’odio.
Questa controversia mette in luce le complesse intersezioni tra arte, copyright e tecnologia nell’era moderna. Con l’intelligenza artificiale sempre più presente nella creazione artistica e nelle campagne pubblicitarie, sarà interessante osservare come si evolveranno le leggi sul copyright e le pratiche commerciali nel futuro prossimo.
Mentre la battaglia legale si svolge nei tribunali, rimane da vedere come questa situazione influenzerà non solo Tesla e Alcon, ma anche l’intera industria cinematografica e tecnologica.