Meta Platforms e il suo CEO, Mark Zuckerberg, hanno recentemente ottenuto una vittoria legale significativa con il rigetto da parte di un giudice federale di una causa intentata da un azionista, Matt Eisner (Reuters). La causa sosteneva che Meta avesse ingannato gli investitori riguardo l’impegno dell’azienda per la sicurezza dei minori sulle sue piattaforme social, Facebook e Instagram.

Il giudice Charles Breyer ha stabilito a favore di Meta, affermando che Eisner non è riuscito a dimostrare che le presunte divulgazioni inadeguate avessero causato perdite economiche per gli azionisti. Breyer ha sottolineato che la legge federale sui titoli non richiede alle aziende di fornire dettagli esaustivi su ogni strategia che scelgono di non implementare. Il giudice ha dichiarato che obbligare Meta a discutere la gravità di questioni come i contenuti sessualmente espliciti costringerebbe l’azienda a argomentare contro i propri interessi, il che non è un obbligo legale.

La causa è stata rigettata con preclusione, il che significa che Eisner non può ripresentare lo stesso ricorso. Il tribunale ha anche respinto le richieste di Eisner per il rimborso delle spese legali e per ritardare l’assemblea annuale del 2024 di Meta fino a quando non fosse modificata la dichiarazione proxy.

Nonostante questo successo, Meta continua ad affrontare numerose cause intentate da vari procuratori generali degli stati riguardo alle accuse di dipendenza dai social media tra i minori e i rischi associati. Queste cause sostengono che Meta abbia progettato consapevolmente le sue piattaforme per essere addictive, mettendo così a rischio la salute mentale dei giovani utenti.

Punti Chiave delle Cause Attuali

  • Accuse di Dipendenza: Oltre 30 stati americani hanno presentato cause sostenendo che le piattaforme di Meta contribuiscono alla dipendenza giovanile e alle crisi di salute mentale. Le cause affermano che funzionalità come lo scrolling infinito sono progettate per mantenere gli utenti coinvolti a scapito del loro benessere.
  • Preoccupazioni sulla Privacy dei Dati dei Minori: Le cause accusano inoltre Meta di violare le leggi federali raccogliendo dati sui bambini sotto i 13 anni senza il consenso dei genitori, sollevando gravi interrogativi legali ed etici riguardo alla sicurezza degli utenti.
  • Possibili Conseguenze: Se queste cause dovessero procedere, potrebbero portare a cambiamenti significativi nel modo in cui le piattaforme social operano, in particolare riguardo agli standard di sicurezza degli utenti e alla privacy dei dati.

Mentre Meta ha difeso con successo se stessa contro una causa degli azionisti, rimane coinvolta in sfide legali più ampie relative alla sicurezza dei minori e ai problemi di salute mentale legati alle sue piattaforme. Questi casi in corso riflettono un crescente scrutinio sull’impatto dei social media sui giovani utenti e sulla responsabilità delle aziende tecnologiche nel tutelarne il benessere.