Il Gruppo Chery, colosso cinese dell’automotive, punta con decisione al mercato fuori confine con una strategia incardinata sulla tecnologia, in tutte le sue declinazioni: Intelligenza Artificiale, guida autonoma ed elettrico.  A rendere nota la strategia è stato il presidente di Chery, Yin Tonguye, nel corso dell’annuale Innovation Conference a Wuhu, nel sud della Cina, dove il player dell’automotive – oltre 1,88 milioni di automobili vendute nel 2023 e ricavi che hanno sfondato il muro dei 300 miliardi di yuan, ossia 42,25 miliardi di dollari.- ha il suo quartier generale.

L’obiettivo dichiarato è quello di portare le auto cinesi nel mondo. Tonguye ha spiegato come lo sviluppo delle vetture dei marchi che afferiscono a Chery, tra i quali il recente Omodoa e Jaecoo, sarà di tipo ‘globale’, e con una particolare attenzione alla cosidetta nuova mobilità.

Chery è pronta a invadere l’Europa coi SUV Omoda e Jaecoo. La sua strategia è riassunta in questo slogan “In Europe for Europe”, che manifesta in modo chiaro la volontà di avviare sul territorio attività di ricerca e sviluppo rivolte alla produzione di modelli destinati al mercato europeo. 

Si tratta quindi non più e non solo di una fabbrica di auto, ma una specie di vero e proprio incubatore di ricerca nel quale dar spazio alla progettazione con le nuove tecnologie al centro della strategia perché, come dichiarato da Tonguye “le nuove auto sono come i nuovi smartphone, ai quali ogni giorno chiediamo una nuova funzione“.

Per questo motivo, Chery ha stretto o rinsaldato accordi con player globali del calibro di Bosch, Huaweii, Nvidia, Samsung e anche Apple.

Particolare attenzione alla sicurezza a bordo che non passa più soltanto per la qualità ingegneristica del prodotto in caso di incidente, ma in tutte quelle tecnologie in grado di evitarlo.

Chery accelera poi sull’Intelligenza Artificiale con Lion.AI: nato per l’automotive sulla base dei migliori risultati fin qui ottenuti dalle piattaforme esistenti, nei prossimi anni sempre più affiancherà il conducente nella guida quotidiana. Per farlo, ha detto ancora Tonguye, sarà necessaria l’elaborazione dei dati raccolti non soltanto dalle auto del marchio sulle strade, ma anche attraverso l’incrocio delle informazioni provenienti da altri device, con l’obiettivo di elaborare un’Intelligenza Artificiale taylor made tagliata a seconda dello specifico stile di guida di ogni automobilista.

Tra le priorità anche l’impegno su ricerca e sviluppo dei propulsori, elettrici ma anche ibridi perché se tutti i Paesi hanno il comune intento di abbattere le emissioni di CO2, sono invece differenti modi, tempi e strategie politiche nella realizzazione. E così, se da un lato viene mostrato un motore elettrico sviluppato in casa capace di percorrere 100 km con un consumo inferiore ai 10 kWh (il livello medio attuale è intorno ai 13 kWh/100 km), dall’altro è già arrivato sul mercato un super ibrido.

Un propulsore che in Italia vedremo presto sulla nuova Jaecoo 7 plug-in, e che unisce gli agi di un propulsore termico di ultima generazione al sogno di dimenticare l’ansia da spina.

Jaecoo 7 plug-in: motore benzina 1.5 da 143 CV a cui è affiancato uno elettrico da 204, per una potenza complessiva di 346 CV, che lavorano assieme, separatamente o in tandem – la gestione è totalmente elettronica – per far muovere la vettura e per la gestione della batteria da ben 18,3 kWh, sia in utilizzo che in carica.

In Cina, nei giorni scorsi, è stato effettuato un long test di circa 1.300 km percorsi interamente con un pieno di carburante e batteria carica. Il tutto a un prezzo intorno ai 40mila euro.

Sugli accumulatori, in particolare, il lavoro è davvero avanti: dal 2026, ha annunciato Tonguye, entreranno in produzione le leggerissime e performanti batterie allo stato solido. Anche sul versante sicurezza le novità non si faranno attendere, visto che gli acquirenti sono sempre più attenti al tema.

La guida autonoma di quarta generazione, in arrivo, interverrà nella predittività dei sinistri o nel controllo della vettura in caso di foratura, mentre la sicurezza passiva è incrementata con portiere che si sbloccano in caso di urto, cellule di sicurezza di nuova concezione, uso di nuove lege di alluminio più leggere e resistenti che hanno portato l’intera gamma, già oggi, ad aver conseguito le 5 stelle nei test di sicurezza sia in Europa che sugli altri mercati.

L’avanzata dei costruttori cinesi come Chery rappresenta una sfida significativa per il mercato automobilistico europeo. Con un focus deciso sull’innovazione tecnologica, l’intelligenza artificiale e la guida autonoma, le aziende cinesi stanno rapidamente guadagnando terreno. La loro capacità di sviluppare veicoli elettrici avanzati, con batterie di ultima generazione e propulsori efficienti, pone i produttori europei in una posizione di svantaggio competitivo. Se l’Europa non accelererà i suoi sforzi nel settore dell’elettrico e delle nuove tecnologie, rischia di perdere quote di mercato e di vedere compromesso il proprio ruolo di leader nell’industria automobilistica globale.

Certo ci sono i dazi, ma è una strategia di breve termine in grado forse di offrire una tregua ai produttori locali. Tuttavia a medio-lungo termine, l’Europa dovrà comunque affrontare la necessità di innovare rapidamente per rimanere competitiva nel mercato automobilistico globale. E per farlo, serve una visione industriale, con una combinazione di politiche che includano incentivi per la ricerca e sviluppo e investimenti in infrastrutture. Solo in questo modo riusciremo a garantire la competitività dell’industria europea nel suo complesso.


Newsletter – Non perderti le ultime novità sul mondo dell’Intelligenza Artificiale. Iscriviti alla newsletter di Rivista.AI e accedi a un mondo di contenuti esclusivi direttamente nella tua casella di posta!