L’84% dei CIO aziendali ritiene che l’Intelligenza Artificiale sarà importante per le aziende quanto lo è stata l’ascesa di Internet. Tuttavia, solo l’11% afferma di aver implementato completamente questa nuova tecnologia, segnalando una serie di sfide tecniche e organizzative, in particolare le problematiche relative alla sicurezza e all’infrastruttura dei dati, che devono ancora essere superate. Sono questi i dati che emergono da una nuova indagine di Salesforce su 150 CIO di aziende con 1.000 o più dipendenti e che offre una fotografia dello stato di adozione dell’AI nelle aziende oltre che una panoramica degli ostacoli che devono essere affrontati per mettere in atto strategie di AI.
“L’AI generativa è una delle tecnologie più rivoluzionarie di questo secolo”, ha dichiarato Juan Perez, CIO di Salesforce. “La nostra ricerca dà un’idea di come i CIO dei vari settori e in diverse aree geografiche si stanno preparando per dar vita a progetti di trasformazione aziendale che fanno leva sull’intelligenza artificiale”.
I responsabili delle aziende hanno aspettative molto alte e chiedono tempi più rapidi di implementazione dell’AI. Tuttavia, i rischi sono elevati: l’uso dell’AI sta aumentando rapidamente nelle aziende e nelle organizzazioni, in quanto i dirigenti ne colgono una grande opportunità, soprattutto in termini di efficienza. In effetti, il 77% dei CIO afferma di godere di un ottimo o eccellente consenso da parte dei dirigenti riguardo al valore e all’efficacia dell’AI. Il punto critico è sui tempi: il business vorrebbe accelerare, ma il 68% dei CIO ritiene che ci siano aspettative irragionevoli riguardo al ritorno sull’investimento (ROI) di questa tecnologia.
Un’ampia percentuale di leader aziendali nei settori delle vendite, del marketing, dell’assistenza e dell’e-commerce ritiene di aver “pienamente implementato” la tecnologia nei propri flussi di lavoro anche se, in alcuni casi, questa adozione non è pienamente autorizzata, il che introduce rischi significativi per la sicurezza, in quanto i lavoratori inviano dati sensibili attraverso LLM non protetti.
A tale proposito, continua il CIO di Salesforce, “l’adozione di strumenti di AI generativa di massa da parte dei lavoratori sta inaugurando una nuova era di AI ombra, che evidenzia l’urgenza di implementare strumenti affidabili”. E non è un caso allora che, tra gli ostacoli citati dai CIO in tema di implementazione dell’AI in azienda, quelli più comuni sono legati proprio alla sicurezza e ai dati.
Tuttavia, mentre i problemi di sicurezza possono essere affrontati selezionando fornitori con una solida infrastruttura di sicurezza e che siano in grado di offrire opportune garanzie in termini di etica e credibilità, garantire che i dati alla base dell’AI siano recenti, di alta qualità e accessibili può essere una sfida particolarmente scoraggiante. Tant’è che è proprio sulle attività relative ai dati che i CIO stanno attualmente allocando, in media, un budget quattro volte superiore, riconoscendo che questa è un’attività da gestire in modo prioritario prima di poter abbracciare pienamente l’AI.
“Le iniziative sui dati non sono nuove, ma stanno raggiungendo un livello di urgenza e di priorità senza precedenti”, continua Perez, che osserva come quasi tutte le aziende “stanno spostando risorse per garantire che i propri dati siano integrati, accessibili e rilevanti”.
In termini di budget invece l’indagine rileva l’incertezza dei CIO su quanto destinare all’AI in questa prima fase di vita di questa tecnologia. Solo il 47% degli intervistati è sicuro di aver allocato la giusta quantità di budget per l’utilizzo di questi strumenti, facendo emergere una difficoltà ad identificare le priorità dell’AI. Ciò è particolarmente vero data la novità dei modelli e la mancanza di comprensione, o addirittura la paura, di questa novità tecnologia nei vari dipartimenti.
Alcuni CIO stanno poi scoprendo che, mentre i reparti come il servizio clienti hanno molti casi d’uso per l’AI ma poco entusiasmo e il marketing è invece entusiasta ma meno preparato, è necessario un approccio più mirato per implementare la tecnologia in azienda. Si tratta di un disallineamento tra il valore commerciale dell’AI, l’entusiasmo e la preparazione che richiede un approccio più selettivo all’implementazione della tecnologia in tutta l’azienda, tant’è che alcuni CIO stanno trovando più efficace lanciare progetti pilota che mettano in mostra le potenzialità dell’AI, al fine di rendere possibile un’implementazione più ampia.
A questo proposito, osserva Jeff Amann, EVP & GM di Salesforce Industries, “i leader aziendali hanno l’opportunità unica di dimostrare ai dipendenti scettici che questa tecnologia può realmente aiutare – e non ostacolare – il loro lavoro. Un’abilitazione efficace è fondamentale per dotare questi dipendenti delle competenze, degli strumenti e delle linee guida necessarie per generare un valore tangibile, in modo che le loro aziende possano iniziare a fidarsi dell’AI e a credere nel potenziale che offre”.
Quel che è certo è che l’AI non è solo una tecnologia sconosciuta, ma anche una tecnologia che si sta evolvendo a un ritmo incredibilmente veloce e proprio per questo i CIO sono chiamati ad aggiornarsi e anche in fretta.
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