Jake Sullivan, attuale Consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, si trova in una posizione cruciale nel contesto della crescente competizione tecnologica tra gli Stati Uniti e la Cina. La sua strategia, che si è evoluta nel tempo, riflette un cambiamento significativo nella politica americana nei confronti di Pechino, specialmente alla luce delle recenti tensioni geopolitiche e delle ambizioni tecnologiche cinesi.
Sullivan ha abbandonato l’idea tradizionale che il commercio libero con la Cina potesse promuovere la pace e la prosperità. Sotto la leadership di Xi Jinping, la Cina ha sfruttato tecnologie avanzate, come i chip prodotti negli Stati Uniti, per alimentare supercomputer utilizzati nella sorveglianza di minoranze etniche e nel potenziamento delle capacità militari. Questa evoluzione ha reso evidente a Sullivan che era necessario adottare un approccio più rigoroso per proteggere gli interessi americani e prevenire che la Cina diventasse una superpotenza tecnologica.
Le Iniziative di Sullivan
Controllo delle Esportazioni: Una delle misure principali adottate dall’amministrazione Biden è stata l’imposizione di severe restrizioni sulle esportazioni di tecnologie avanzate verso la Cina. Questo include il divieto di vendita di chip critici e attrezzature necessarie per la loro produzione. Sullivan ha lavorato instancabilmente per garantire che le alleanze con paesi come Giappone e Paesi Bassi fossero rafforzate, impedendo così alla Cina di accedere a tecnologie essenziali.
Collaborazioni Strategiche: Sullivan ha facilitato importanti accordi internazionali, come quello da 1,5 miliardi di dollari tra Microsoft e G42, un’azienda emiratina. Questa operazione ha richiesto a G42 di interrompere i legami con la tecnologia cinese, dimostrando l’impegno degli Stati Uniti a mantenere il controllo sulle tecnologie avanzate.
Nonostante le misure adottate, ci sono preoccupazioni riguardo al fatto che l’isolamento della Cina potrebbe accelerare il suo sviluppo tecnologico. La Cina ha investito enormemente nel proprio settore dei semiconduttori, con quasi 100 miliardi di dollari destinati a rendersi autosufficiente dal 2014. Sullivan riconosce che le azioni degli Stati Uniti hanno reso più difficile per Pechino raggiungere questo obiettivo, ma avverte anche che il rischio è reale.
Sullivan ha mantenuto aperti i canali di comunicazione con i funzionari cinesi, cercando di stabilire un dialogo costruttivo nonostante le tensioni crescenti. Ha sottolineato l’importanza della coesistenza pacifica tra le due nazioni, evitando una nuova Guerra Fredda. Durante incontri recenti con funzionari cinesi, ha discusso questioni relative alla navigazione nel Mar Cinese Meridionale e alla stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan.
La sfida tecnologica rappresenta una parte fondamentale della strategia globale di Sullivan. Il suo obiettivo è garantire che gli Stati Uniti mantengano una posizione di leadership nel settore tecnologico, mentre si impegnano in relazioni internazionali più forti e collaborative. Ciò include sforzi per sviluppare industrie dei semiconduttori in paesi come India e Vietnam, integrandoli nella rete globale di approvvigionamento.