I sistemi XLAW e KeyCrime rappresentano approcci innovativi nell’ambito della sicurezza urbana e della prevenzione della criminalità, utilizzando tecnologie avanzate di analisi dei dati e intelligenza artificiale.

Nel recente dibattito sull’uso della polizia predittiva in Europa, è evidente che molti tendono a confondere diversi sistemi come se fossero simili per logica e obiettivi.

Dopo aver letto il saggio La predictive policing nel regolamento europeo sull’intelligenza artificiale” di Elisabetta Pietrocarlo, è arrivato il momento di fare chiarezza, soprattutto sui sistemi come XLAW e KeyCrime.

XLAW XLAW è un sistema progettato per spostare l’attenzione dalla risposta ai crimini già avvenuti a una strategia di prevenzione basata su modelli predittivi. Questo approccio si fonda su un protocollo tecnico che genera allarmi predittivi georeferenziati, permettendo di identificare aree ad alto rischio di illegalità prima che si verifichino eventi criminosi.

KeyCrime KeyCrime è un software di polizia predittiva che integra il ragionamento conclusivo con l’intelligence investigativa. Si basa su un approccio scientifico per analizzare comportamenti criminosi e prevedere futuri eventi delittuosi.

Rivista.AI ne ha parlato con Elia Lombardo una figura di spicco principalmente riconosciuta per i suoi contributi nel campo della giustizia penale e della sicurezza urbana, in particolare attraverso lo sviluppo di tecnologie di polizia predittiva. È affiliato all’Università di Napoli “Federico II”, dove è coinvolto in studi sociologici relativi alla prevenzione del crimine e alle strategie di sicurezza urbana.

Intervistatore: Buongiorno, Elia. Nel recente dibattito sull’uso della polizia predittiva in Europa, hai notato che molti confondono diversi sistemi. Puoi chiarirci questa situazione?

Elia Lombardo: Buongiorno. Certamente, è un tema di grande rilevanza. Molti tendono a considerare i sistemi di polizia predittiva come se avessero logiche e obiettivi simili, ma non è così. Dopo aver letto il saggio di Elisabetta Pietrocarlo, “La predictive policing nel regolamento europeo sull’intelligenza artificiale”, credo sia essenziale fare chiarezza, in particolare sui sistemi XLAW e KeyCrime.

Intervistatore: Qual è la differenza fondamentale tra questi due sistemi?

Elia Lombardo: XLAW è un sistema place-based, progettato per prevenire i crimini nelle aree a rischio. Analizza dati ambientali e socio-economici, ma non si concentra su chi potrebbe commettere un crimine. L’obiettivo principale è prevenire i reati attraverso una maggiore presenza in zone vulnerabili, senza profilare gli individui. In sostanza, XLAW non si interessa delle persone coinvolte, ma del “dove” e “quando” potrebbe accadere un reato, concentrandosi sul miglioramento della sicurezza pubblica.

D’altra parte, KeyCrime è un sistema person-based. Si focalizza sull’identificazione di chi commette i crimini, cercando di profilare e individuare i potenziali autori di crimini seriali. Non si limita a prevenire; mira anche a catturare e incarcerare i responsabili. Pertanto, l’individuo è al centro del sistema, rendendo KeyCrime un approccio molto più invasivo rispetto a XLAW.

Intervistatore: Perché è così importante fare questa distinzione?

Elia Lombardo: La confusione tra questi due approcci può portare a conclusioni errate e a critiche ingiustificate verso tutti i sistemi di polizia predittiva. Non tutti i sistemi fanno profilazione. XLAW, ad esempio, rispetta la privacy, limitandosi a monitorare le aree a rischio senza classificare le persone. Al contrario, KeyCrime, basato sulla profilazione, solleva questioni etiche che non si applicano a XLAW.

In un contesto europeo regolato dall’AI Act, è cruciale comprendere come diversi sistemi predittivi possano operare all’interno dei limiti normativi, evitando errori di classificazione. Continuare a equiparare questi due approcci così diversi rischia di penalizzare innovazioni come XLAW, che offre soluzioni rispettose della privacy per migliorare la sicurezza urbana.

Intervistatore: In conclusione, cosa possiamo dire riguardo a questi due modelli?

Elia Lombardo: In sintesi, XLAW si concentra su un modello di prevenzione che mira a proteggere le aree a rischio senza focalizzarsi sugli individui, mentre KeyCrime è orientato verso l’arresto e la carcerazione, mettendo l’individuo al centro del processo.

Questa distinzione è cruciale dal punto di vista etico e legale. La prevenzione basata su contesti e circostanze può evitare i problemi legati alla profilazione personale, che spesso sollevano preoccupazioni sui diritti umani e sulla privacy.

Pertanto, XLAW si propone come un approccio di prevenzione “oggettivo” e sistemico, mentre KeyCrime si avvicina a un sistema giudiziario più repressivo, con un focus sull’individuo.

Intervistatore: Grazie, Elia, per aver chiarito questi importanti aspetti sulla polizia predittiva.

Elia Lombardo: Grazie a te. È fondamentale continuare a discutere di questi temi per garantire un uso responsabile e etico delle tecnologie nella sicurezza pubblica.


La predictive policing nel regolamento europeo sull’intelligenza artificiale – Elisabetta Pietrocarlo

L’articolo analizza l’esperienza americana in materia di predictive policing, con particolare riguardo ai software che, attraverso un risk assessment individuale, identificano i potenziali autori di reati (person-based systems). Ricostruito il dibattito scientifico che si è sviluppato sul tema negli Stati Uniti, anche attraverso l’esame di alcuni tentativi di regolamentazione del fenomeno, sarà possibile tracciare un bilancio critico riguardo all’uso di tali strumenti, anche grazie al raffronto con alcune misure di prevenzione personali di competenza del questore previste nel nostro ordinamento. Ciò consentirà, dopo essersi altresì confrontati con i diversi atti rilevanti in tema di polizia predittiva emanati nello scenario eurounitario, di interrogarsi sulle prospettive e sulle condizioni di impiego di simili strumenti nel sistema penale italiano.


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