Negli ultimi anni, le neurotecnologie hanno compiuto progressi notevoli, sollevando interrogativi etici e legali cruciali. Questo articolo esplorerà le recenti iniziative internazionali, in particolare la Raccomandazione dell’UNESCO sull’etica della neurotecnologia, il caso di Neuralink e le implicazioni legate alla privacy mentale.

Nel 2024, un gruppo di esperti internazionali ha iniziato a redigere una Raccomandazione sull’etica della neurotecnologia presso l’UNESCO. L’obiettivo è fornire linee guida per lo sviluppo e l’uso delle neurotecnologie, garantendo che siano utilizzate per il bene dell’umanità e rispettando i diritti umani fondamentali. Tra gli obiettivi principali si trovano:

  • Integrazione dell’etica: Assicurare che l’etica sia considerata in tutte le fasi dello sviluppo delle neurotecnologie.
  • Protezione dei diritti umani: Promuovere e rispettare i diritti umani, la dignità e l’uguaglianza.
  • Dialogo multi-stakeholder: Favorire il dialogo tra diverse parti interessate per affrontare le questioni etiche.

La Raccomandazione mira a creare un quadro universale di valori e principi che guidi gli Stati membri nella formulazione di politiche nazionali

Neuralink, fondata da Elon Musk, ha attirato l’attenzione globale per i suoi tentativi di sviluppare interfacce cervello-computer. Nel 2023, ha ricevuto l’approvazione della FDA per testare i suoi chip cerebrali su esseri umani. Questi dispositivi sono progettati per tradurre i pensieri in azioni, offrendo potenziali benefici terapeutici, come il ripristino del movimento in persone con paralisi.Tuttavia, la tecnologia solleva preoccupazioni significative riguardo alla privacy e alla sicurezza. Critiche sono emerse sulla trasparenza delle comunicazioni riguardanti i progressi di Neuralink e sulla registrazione dei trial clinici, evidenziando la necessità di normative più rigorose per proteggere i diritti dei partecipanti

Le neurotecnologie pongono sfide complesse riguardo alla protezione della privacy mentale. Un rapporto del Gruppo di esperti STOA del Parlamento europeo ha identificato tre possibili scenari futuri:

  • Nessuna regolamentazione: Potrebbe portare a un uso irresponsabile delle tecnologie senza adeguate valutazioni dei rischi.
  • Divieto generalizzato: Potrebbe limitare i progressi scientifici e terapeutici necessari.
  • Misure protettive: Adottare misure per evitare il predominio di tecnologie non europee nel mercato europeo.

Il rapporto sottolinea l’importanza di un approccio equilibrato che permetta l’innovazione mantenendo al contempo la protezione dei diritti umani.