I ministri del G7 Industria, che si sono riuniti una seconda volta a Roma, hanno sottolineato la necessità che l’industria “rimanga competitiva” nell’attuale contesto geopolitico, definendo le aree prioritarie per un approccio coordinato volto a rafforzare le collaborazioni di ricerca industriale precompetitive. È quanto si legge nel documento finale a proposito del gruppo di contatto sui semiconduttori che sarà portato avanti anche dalla presidenza canadese del prossimo G7.
L’obiettivo è quello di “rendere i semiconduttori più efficienti dal punto di vista energetico e la loro produzione più resiliente, nonché esplorare gli scambi di talenti in queste due aree prioritarie“. Una collaborazione che, si legge nel testo, “sosterrà la transizione verde e le principali innovazioni tecnologiche emergenti come l’intelligenza artificiale“.
Il modello di lavoro realizzato sui chip prevede il coordinamento delle politiche per condividere la ricerca industriale pre-competitiva, anche con Paesi come Repubblica di Corea e i Paesi Bassi, per elaborare criteri comuni affinché i semiconduttori siano prodotti in luoghi e in modalità affidabili e per scambiare informazioni per far fronte alle crisi.
Uno schema questo che potrà essere replicato anche in altri settori strategici come le tecnologie green e l’automotive.
Proprio sulle auto, secondo il Ministro delle Imprese Adolfo Urso, sarebbero stati compiuti buoni passi avanti sulla revisione del green deal europeo nell’ambito dei bilateri a margine del G7. “Non vogliamo passare da net zero industry“, un’industria a zero emissioni, a “zero industry“, ha detto Urso, perché questo è il rischio.
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