Negli ultimi anni, l’emergere dell’intelligenza artificiale (IA) ha sollevato preoccupazioni significative tra gli artisti riguardo alla protezione delle loro opere. Adobe, un gigante nel settore del software creativo, ha recentemente annunciato una serie di iniziative volte a proteggere i diritti degli artisti nell’era dell’IA. Queste misure includono un nuovo strumento web che consente agli artisti di contrassegnare le loro opere e di escluderle dall’uso per l’addestramento dei modelli generativi di IA.
Strumento Adobe Content Authenticity
Adobe ha introdotto un’applicazione web chiamata Adobe Content Authenticity, che permette agli artisti di esprimere il loro consenso o dissenso riguardo all’uso delle loro opere da parte delle IA. Questo strumento consente di aggiungere “content credentials”, ovvero informazioni verificate sull’autore, come nomi, handle sui social media e domini online. Queste credenziali sono basate su un protocollo internet chiamato C2PA, che utilizza la crittografia per etichettare in modo sicuro immagini, video e audio con informazioni sulla loro origine.
L’applicazione offre diversi meccanismi per garantire che le credenziali del contenuto seguano le opere digitali ovunque vengano caricate. Anche se qualcuno dovesse fare uno screenshot di un’opera, le credenziali possono comunque essere recuperate grazie a tecnologie come il fingerprinting digitale e il watermarking invisibile. Questo approccio mira a rendere più difficile per le aziende di tecnologia appropriarsi delle opere senza il consenso degli artisti.
In aggiunta allo strumento web, Adobe ha proposto il FAIR Act (Federal Anti-Impersonation Right), una legge che mira a proteggere gli artisti da impersonificazioni commerciali delle loro opere tramite strumenti di IA. Questa legge consentirebbe agli artisti di intraprendere azioni legali contro chi utilizza strumenti di IA per imitare intenzionalmente il loro lavoro a scopo commerciale. Il FAIR Act riconosce la necessità di una nuova forma di protezione che vada oltre le leggi sul copyright tradizionali, che non coprono adeguatamente le imitazioni stilistiche create dall’IA.
Queste iniziative sono state accolte con cautela dalla comunità creativa. Molti artisti sono preoccupati che, nonostante le buone intenzioni di Adobe, l’efficacia di tali misure dipenda dalla volontà delle aziende tecnologiche di rispettare le preferenze espresse dagli artisti. Inoltre, la relazione tra Adobe e la comunità artistica è stata complicata da precedenti aggiornamenti dei termini di servizio che hanno suscitato preoccupazioni riguardo all’uso non autorizzato delle opere degli utenti per addestrare modelli di IA.