La scorsa settimana, OpenAI ha informato alcuni dipendenti che l’azienda intende assumere un ruolo più attivo nello sviluppo di data center e chip per l’Intelligenza Artificiale (AI), piuttosto che dipendere esclusivamente da Microsoft. La notizia è stata riportata da The Information, citando una fonte interna.
Secondo il report, Sarah Friar, CFO di OpenAI, l’azienda sostenuta da Microsoft, ha recentemente comunicato a diversi azionisti che Microsoft non si è mossa abbastanza velocemente per fornire a OpenAI la potenza di calcolo necessaria. Questa carenza ha portato la startup, che la scorsa settimana ha raccolto 6,6 miliardi di dollari con una valutazione di 157 miliardi, a esplorare nuovi accordi per la costruzione di data center.
Uno di questi accordi è stato recentemente stipulato con un concorrente di Microsoft in Texas. Nonostante Microsoft sia il fornitore esclusivo di servizi cloud per OpenAI, il contratto tra le due aziende prevede la possibilità per OpenAI di stringere accordi simili, una clausola che OpenAI ha utilizzato per accelerare lo sviluppo delle proprie infrastrutture.
Il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha recentemente espresso il desiderio di rendere più flessibile la collaborazione con Microsoft. Altman ha manifestato preoccupazioni circa la lentezza di Microsoft nel fornire server, un fattore cruciale per mantenere OpenAI competitiva contro rivali emergenti come xAI, l’azienda di intelligenza artificiale fondata da Elon Musk, co-fondatore di OpenAI.
Nel frattempo, con OpenAI che si sta preparando a convertirsi da organizzazione no-profit a for-profit, si stanno discutendo i dettagli finanziari con Microsoft. Attualmente, Microsoft possiede il diritto al 75% dei futuri profitti di OpenAI fino a quando l’investimento di 13 miliardi non sarà rimborsato, e il 49% dopo fino a un certo limite teorico. Il passaggio alla struttura for-profit potrebbe garantire a Microsoft una quota significativa della nuova azienda, secondo il report.
Parallelamente, Microsoft ha investito 650 milioni di dollari per acquisire un team di Inflection, una startup AI, con l’obiettivo di sviluppare software in grado di competere con quelli di OpenAI. Inoltre, Microsoft ha mostrato maggiore cautela nel finanziare nuovi cluster di server, cercando di evitare perdite derivanti da costosi data center che potrebbero non garantire rendimenti costanti in futuro.
OpenAI sta anche negoziando con Oracle per affittare un sito di data center ad Abilene, in Texas, che potrebbe raggiungere una capacità di 2 gigawatt se Oracle riuscirà ad accedere a ulteriore energia. Questo sito potrebbe ospitare centinaia di migliaia di chip AI Nvidia, aumentando significativamente le capacità di elaborazione di OpenAI.
Infine, OpenAI e Microsoft hanno discusso progetti futuri, tra cui un imponente cluster di supercomputer del valore di 100 miliardi di dollari, indicato internamente da Microsoft come “Mercury” e da OpenAI come “Stargate”. La CFO Friar ha suggerito la possibilità di finanziare tale progetto tramite debito, con o senza l’hardware di Microsoft, sul modello dell’accordo con Oracle.
OpenAI sta inoltre valutando lo sviluppo di un proprio chip AI, il che potrebbe ridurre i costi operativi. L’azienda ha già avviato discussioni con Broadcom, che sviluppa chip per diverse aziende, tra cui Google. Tuttavia, la maggior parte dei chip AI utilizzati attualmente da OpenAI proviene ancora da Microsoft, secondo il report.
Questi sviluppi segnano una svolta significativa nelle relazioni tra OpenAI e Microsoft, poiché la startup esplora nuove strade per garantire una maggiore autonomia nella corsa all’innovazione AI.