Che emozione! Hanno assegnato il Nobel per la Fisica a due signori mica da ridere: John Hopfield e Geoffrey Hinton – che ha lasciato Google l’anno scorso per poter avvertire sui pericoli dell’intelligenza artificiale. Due nomi che non ci suonano nuovi, no? Stiamo parlando delle menti che, contro tutto e tutti, han messo giù la strada per quello che oggi chiamiamo Intelligenza Artificiale. Un campo che ora ci sembra quasi fantascienza quotidiana, ma che, grazie a questi giganti, ha cominciato a respirare molti anni fa.

E qui, con la mano sul cuore e una lacrima che scende, affermo che Hinton è un genio, soprattutto lui, lo diciamo da tempo. Ve lo ripeto da anni: “Ragazzi, ascoltate quest’uomo!”

Ma no, niente, dovevate aspettare che prendesse un Nobel, eh? Invece, andate a vedervi le interviste di Hinton, quelle che vi illuminano la testa. Sì, perché lui, con la sua passione, con quella voce pacata ma forte come un treno, racconta di come abbiamo iniziato ad addestrare le macchine per farle pensare in un modo che fino a qualche decennio fa manco nei film di fantascienza!

Intervista a Geoffrey Hinton su “The Guardian” — Perché ha lasciato Google e ci mette in guardia sui pericoli dell’AI. Intervista di Hinton su MIT Technology Review — La sua visione su deep learning e il futuro dell’intelligenza artificiale. Podcast con Hinton sul Deep Learning — In questo podcast lungo e affascinante, si va in profondità nel suo percorso e nei suoi pensieri.

Hopfield, dal canto suo, ci ha regalato una cosa mica da poco: le reti neurali associative. Capolavoro! Le basi per permettere alle macchine di “ricordare” cose, anche in un mare di caos. Insomma, ‘sto uomo ha piantato i semi per il futuro mentre molti pensavano ancora che si stesse scherzando. E invece no, ragazzi, era già tutto là.

E ora, siamo qui, con Hinton che ci ha mostrato come allenare le macchine a imparare da sole e Hopfield che ci ha dato i ferri del mestiere per farlo. Hanno unito scienza e poesia, mica balle, per darci quello che oggi chiamiamo deep learning. E non si può non dire grazie, grazie di cuore, a queste menti straordinarie che han fatto la storia.

Quindi, dai, vi invito ancora una volta: svegliatevi e ascoltate queste persone, leggete, imparate da loro! Loro hanno visto il futuro mentre noi eravamo distratti. E ora, il futuro è qui!