Nella scia dell’uragano Helene, un’onda di disinformazione, sia generata da intelligenza artificiale che da esseri umani, sta inondando i social media, distorcendo la realtà degli sforzi di recupero e creando nuove paure infondate riguardo all’uragano Milton. È un fenomeno che non può più essere ignorato, un’epidemia di falsità che si diffonde più velocemente della stessa tempesta.
Secondo il sito di fact-checking non partisan Politifact, i social media sono diventati il terreno fertile per la diffusione di disinformazione, amplificando narrazioni false da quando Helene ha colpito le coste. La situazione è ulteriormente aggravata dall’arrivo dell’uragano Milton, che sta devastando la costa del Golfo della Florida, e ha portato a un’esplosione di nonsense su piattaforme come X e Facebook.
La cosa più allarmante? Teorie del complotto che, forse incoraggiate dal tweet della controversa deputata Marjorie Taylor Greene, la quale ha affermato che “persone anonime controllano il tempo”, si stanno diffondendo a macchia d’olio. Queste affermazioni stravaganti hanno dato il via a una nuova ondata di follia, con alcuni che sostengono che l’ultimo uragano sia stato creato dall’uomo. È incredibile come la mancanza di senso critico possa prendere il sopravvento in situazioni così gravi.
L’ultima trovata, per esempio, è un’immagine generata dall’intelligenza artificiale, condivisa oltre 164.000 volte su Facebook, che mostra l’ex presidente Trump intento a prestare soccorso nelle zone colpite dall’uragano Helene. Un’altra immagine, che ha fatto il giro del web, ritrae Biden mentre salva gatti. Davvero? Questo è il livello della disinformazione che ci troviamo ad affrontare: la realtà è stravolta e ricostruita in modo da soddisfare l’immaginario collettivo di chi cerca un colpevole da incolpare.
Mentre le autorità e i soccorritori stanno lottando per rimediare ai danni e portare aiuto a chi ne ha bisogno, i social media continuano a alimentare paure infondate e polemiche inutili. Non possiamo più permettere che la verità venga offuscata da menzogne alimentate da un click. La disinformazione è diventata una calamità parallela, tanto pericolosa quanto gli uragani stessi, e richiede un’azione immediata e collettiva.
In un momento in cui la verità è più importante che mai, la società deve unirsi contro l’ondata di disinformazione. Dobbiamo educare le persone a distinguere tra fatti e fiction, a riconoscere le manipolazioni e a non cadere nella trappola di chi sfrutta le tragedie per diffondere paura e caos. Solo così potremo affrontare l’emergenza con la responsabilità e la lucidità che richiede.