Negli ultimi anni, i gruppi di destra estrema hanno iniziato a sfruttare l’intelligenza artificiale (IA) per diffondere video deepfake di Adolf Hitler e altre immagini pro-naziste, cercando di generare simpatia per il dittatore. Questo fenomeno è stato documentato in un recente rapporto dell’Institute for Strategic Dialogue (ISD), un’organizzazione non-profit con sede nel Regno Unito, che si occupa di monitorare la disinformazione e il discorso d’odio online.
L’Impatto dei Video Deepfake
Secondo il rapporto dell’ISD, nel 2024 sono stati utilizzati generatori di voce IA per creare versioni in lingua inglese dei discorsi di Hitler. Questi video hanno accumulato oltre 50 milioni di visualizzazioni su piattaforme come X (ex Twitter), YouTube, TikTok e Instagram. La diffusione di contenuti che glorificano Hitler e revisionano il suo ruolo durante l’Olocausto rappresenta una nuova minaccia, come sottolineato da Isabelle Frances-Wright, Direttrice della Tecnologia della filiale statunitense dell’ISD. Frances-Wright ha affermato che l’IA ha amplificato questa minaccia, permettendo a soggetti malintenzionati di diffondere la retorica di Hitler a un pubblico più vasto e giovane.
Il rapporto ha evidenziato che molti video su TikTok presentano clip di 20-30 secondi dei discorsi di Hitler in inglese, accompagnati da musica di sottofondo. Questi video promuovono messaggi antisemiti, anti-musulmani, anti-immigrati e suprematisti bianchi.
Ramesh Srinivasan, Professore presso l’UCLA, ha dichiarato che i contenuti d’odio tendono a diventare virali sulle piattaforme social. Dal mese di agosto 2024, i video e i post contenenti immagini di Hitler hanno registrato oltre 28.4 milioni di visualizzazioni su X, TikTok e Instagram.
Il rapporto ha anche messo in evidenza che gli analisti sono stati in grado di identificare facilmente contenuti su X che violavano le politiche della piattaforma. Solo 11 post hanno ricevuto oltre 11.2 milioni di visualizzazioni in una settimana. Questo contenuto era più accessibile rispetto ad altre piattaforme attraverso ricerche semplici. Nonostante le politiche aggiornate del 2023 che vietano “contenuti d’odio”, la presenza e la diffusione di tali materiali rimangono preoccupanti.
Questi algoritmi tendono a promuovere contenuti più suscettibili di diventare virali, rendendo visibili i contenuti più dannosi. La creazione dei contenuti è probabilmente opera di una combinazione tra provocatori e manipolatori politici, simile al ruolo svolto da Cambridge Analytica nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2016.
La diffusione della disinformazione e del discorso d’odio ha effetti materiali reali, specialmente in contesti privi di media forti. I contenuti progettati per diventare virali catturano l’attenzione, ma contribuiscono anche a dividere la società. La crescente accessibilità dei contenuti glorificanti Hitler è una preoccupazione significativa per gli esperti e le autorità.
L’emergere dell’intelligenza artificiale come strumento per la diffusione di ideologie estremiste rappresenta una sfida complessa per le piattaforme social e per la società in generale. È fondamentale affrontare queste problematiche con urgenza per prevenire ulteriori danni e promuovere una narrazione storica accurata.
L’ISD continua a monitorare questi sviluppi con l’obiettivo di contrastare la disinformazione e proteggere le comunità vulnerabili dalla retorica tossica che si sta diffondendo online.