Negli ultimi giorni, funzionari dell’intelligence degli Stati Uniti hanno rivelato che Russia, Iran e Cina stanno utilizzando strumenti di intelligenza artificiale (AI) per influenzare l’opinione pubblica americana in vista delle elezioni presidenziali di novembre. Queste operazioni mirano a diffondere disinformazione e a creare divisioni tra gli elettori americani, con particolare attenzione alla figura della vicepresidente Kamala Harris.
Secondo l’Office of the Director of National Intelligence (ODNI), la Russia è considerata il più aggressivo e abile tra i tre paesi nel manipolare contenuti attraverso l’AI. Le autorità hanno segnalato che Mosca sta enfatizzando storie e commenti che denigrano le qualità personali della Harris, alterando video delle sue dichiarazioni per cambiarne il significato. Un esempio significativo è un video virale in cui un’attrice affermava falsamente di essere stata vittima di un incidente stradale causato dalla Harris, un evento per il quale non esistono prove.
Le tecnologie AI consentono alla Russia di generare contenuti falsi in vari formati – testi, immagini, audio e video – che mirano a sostenere la candidatura dell’ex presidente Donald Trump mentre screditano la Harris. Questi sforzi si allineano con una strategia più ampia del Cremlino per influenzare le elezioni americane, sfruttando questioni divisive come l’immigrazione e il conflitto in Ucraina.
Iran e Cina stanno anch’essi utilizzando l’AI per promuovere contenuti che esacerbano le divisioni interne negli Stati Uniti. L’Iran ha prodotto articoli di notizie falsi in inglese e spagnolo, cercando di sfruttare le tensioni legate alla guerra in Gaza per influenzare l’opinione pubblica. Inoltre, si è tentato di danneggiare le prospettive elettorali di Trump attraverso campagne mirate.
La Cina, d’altra parte, si concentra su questioni come l’uso di droghe e l’immigrazione, cercando di amplificare temi controversi senza necessariamente schierarsi a favore di un candidato specifico. Gli ufficiali dell’intelligence hanno notato che la Cina non ha ancora intrapreso operazioni AI mirate a influenzare i risultati delle elezioni presidenziali.
Gli ufficiali dell’intelligence americana hanno descritto l’AI come un “acceleratore” delle operazioni di influenza piuttosto che come uno strumento rivoluzionario. Sebbene queste tecnologie migliorino la capacità degli attori stranieri di generare contenuti disinformativi, non hanno ancora trasformato radicalmente le loro strategie operative. Per avere un impatto maggiore, i paesi avversari dovrebbero superare le restrizioni sui modelli linguistici o sviluppare i propri modelli avanzati.
Inoltre, i funzionari hanno sottolineato che gli avversari devono affrontare sfide significative nel distribuire contenuti AI generati, poiché devono navigare attraverso i sistemi di rilevamento delle aziende tecnologiche occidentali.
Con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali del 2024, gli ufficiali dell’intelligence degli Stati Uniti stanno monitorando attentamente le tentativi di introdurre contenuti fuorvianti o generati dall’AI. Le preoccupazioni riguardano anche la possibilità che vengano utilizzati video deepfake o audio manipolati per distorcere la realtà dei candidati o ingannare gli elettori riguardo al processo elettorale.
Mentre Russia, Iran e Cina stanno intensificando i loro sforzi per influenzare le elezioni americane attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale, gli ufficiali statunitensi avvertono che è fondamentale rimanere vigili contro queste minacce emergenti alla democrazia.