La crescente diffusione di modelli di intelligenza artificiale (IA) come quelli sviluppati da OpenAI ha reso necessario l’impiego di sofisticati sistemi di moderazione per garantire un uso responsabile e sicuro di queste tecnologie. OpenAI ha implementato un modello di moderazione che categorizza i contenuti potenzialmente dannosi o inappropriati in diverse categorie, con l’obiettivo di identificare e prevenire violazioni delle proprie policy d’uso.

Servizio OpenAI di Azure include un sistema di filtro dei contenuti che funziona insieme a modelli di base, inclusi i modelli di generazione immagini DALL-E. Questo sistema funziona eseguendo sia la richiesta che il completamento tramite un insieme di modelli di classificazione concepiti per rilevare e impedire l’output di contenuti dannosi. Il sistema di filtro del contenuto rileva e agisce su categorie specifiche di contenuto potenzialmente dannoso sia nelle richieste di input che nei completamenti di output. Le variazioni nelle configurazioni dell’API e nella progettazione dell’applicazione potrebbero influire sui completamenti e quindi sul comportamento di filtro.

Questo articolo fornisce una panoramica scientifica delle categorie di moderazione impiegate da OpenAI, analizzando la loro funzione, efficacia e limitazioni.

Categorie di moderazione principali

Il modello di moderazione di OpenAI classifica i contenuti in specifiche categorie che coprono una gamma di possibili violazioni. Di seguito sono descritte le principali categorie:

  1. Hate (odio): Questa categoria comprende contenuti che promuovono odio, incitamento alla violenza o atteggiamenti discriminatori basati su identità come etnia, religione, genere, orientamento sessuale, disabilità e altro. La moderazione di contenuti che incitano all’odio è essenziale per prevenire la diffusione di discorsi pericolosi che possono esacerbare conflitti sociali o perpetuare disuguaglianze.
  2. Hate/Threatening (odio/minacce): Questa sotto-categoria identifica contenuti di odio che includono minacce esplicite verso persone o gruppi. La distinzione è importante poiché le minacce dirette rappresentano un rischio immediato per la sicurezza individuale e collettiva, richiedendo un intervento più rapido.
  3. Self-Harm (autolesionismo): I contenuti che promuovono o suggeriscono comportamenti autolesionisti vengono moderati per prevenire situazioni di potenziale pericolo per l’utente. Questa categoria è cruciale in contesti in cui l’IA può interagire con persone vulnerabili, come adolescenti o individui che soffrono di disturbi mentali.
  4. Sexual (contenuti sessuali): La categoria “Sexual” include materiale esplicitamente sessuale o riferimenti a contenuti di natura sessuale. La moderazione di questo tipo di contenuti è fondamentale per evitare la diffusione di materiale inappropriato in contesti in cui potrebbe risultare offensivo o dannoso.
  5. Sexual/Minors (sessuale/minori): Questa categoria è particolarmente severa e riguarda qualsiasi contenuto sessuale che coinvolga minori, un’area in cui le politiche di moderazione devono essere particolarmente rigide per prevenire lo sfruttamento e la violenza sui bambini.
  6. Violence (violenza): Include contenuti che promuovono o glorificano la violenza, anche se non descritta in maniera grafica. Questa categoria aiuta a mantenere ambienti digitali sicuri, scoraggiando l’esaltazione della violenza.
  7. Violence/Graphic (violenza/grafica): In questa categoria rientrano contenuti che descrivono violenza in modo dettagliato e crudo, come scene di tortura, mutilazione o omicidio. I contenuti di questo tipo possono causare traumi psicologici e devono essere moderati con particolare attenzione.

Nuove categorie introdotte

OpenAI ha recentemente introdotto due ulteriori categorie di moderazione per affinare ulteriormente l’identificazione di contenuti dannosi:

  1. Illicit (illegale): Questa categoria copre istruzioni o promozioni di attività illegali, come l’uso o la vendita di droghe, attività criminali, o altre azioni contrarie alla legge. La categorizzazione di contenuti illeciti contribuisce a prevenire l’utilizzo di modelli di IA per fini criminali.
  2. Hate/Threatening (odio/minacce): Sebbene questa categoria esistesse già, è stata ulteriormente raffinata per identificare più accuratamente minacce specifiche nel contesto dell’odio, migliorando la capacità del modello di distinguere tra discorsi di odio generali e minacce dirette di violenza.

Limitazioni e considerazioni etiche

Nonostante il sistema di moderazione di OpenAI sia progettato per essere robusto ed efficiente, esistono alcune limitazioni tecniche e contestuali che devono essere tenute in considerazione:

  1. Supporto linguistico: Il modello di moderazione è principalmente orientato ai contenuti in lingua inglese. Anche se supporta altre lingue, la precisione nella classificazione può variare, specialmente in lingue meno comuni o dialetti. Questo pone sfide significative nella moderazione globale dei contenuti, richiedendo l’espansione delle capacità multilingue del sistema.
  2. Sfumature contestuali: L’intelligenza artificiale può avere difficoltà a cogliere pienamente il contesto di un testo. Ad esempio, un commento ironico o satirico potrebbe essere erroneamente classificato come discorso di odio, mentre un contenuto realmente offensivo potrebbe passare inosservato. Questo rischio di errori di moderazione — sia per eccesso che per difetto — evidenzia la necessità di un continuo miglioramento dei modelli e di una possibile supervisione umana in casi ambigui.
  3. Implicazioni etiche: Un aspetto centrale della moderazione automatizzata è il delicato equilibrio tra la protezione degli utenti e la libertà di espressione. È importante che i modelli di IA non soffochino il dibattito pubblico o censurino in modo eccessivo espressioni legittime. Per questo motivo, un approccio olistico che combina moderazione automatica e revisione umana può rappresentare la strategia più efficace.

Le categorie di moderazione utilizzate da OpenAI rappresentano un passo importante nella creazione di un ambiente online più sicuro e rispettoso. Il sistema è progettato per identificare e filtrare contenuti potenzialmente dannosi, proteggendo gli utenti da abusi, minacce e materiale inappropriato. Tuttavia, la moderazione automatizzata non è esente da limiti, in particolare per quanto riguarda il supporto linguistico e la comprensione del contesto. Per questo motivo, il continuo sviluppo di tecnologie di IA, combinato con una gestione attenta delle politiche di moderazione, sarà cruciale per affrontare le sfide emergenti e garantire un uso responsabile e sicuro di questi potenti strumenti.