Il CEO di JPMorgan, Jamie Dimon, ha recentemente espresso preoccupazioni significative riguardo alle tensioni geopolitiche durante il suo intervento alla Conferenza sulla Qualità dei Mercati Finanziari del 2024. Dimon ha affermato che queste tensioni rappresentano un rischio maggiore per i mercati finanziari globali rispetto al dibattito in corso sulla possibilità di un atterraggio morbido o duro dell’economia statunitense.

Ha sottolineato che l’attuale panorama geopolitico potrebbe influenzare il mondo libero e democratico per il prossimo secolo, evidenziando questioni come la guerra in Ucraina, i conflitti in Medio Oriente e le relazioni tese tra Stati Uniti e Cina come fattori critici.

Dimon ha specificamente menzionato i paesi che considera parte di un “asse del male“, che include Iran, Corea del Nord e Russia. Ha avvertito che queste nazioni stanno lavorando attivamente per minare gli interessi e la stabilità occidentali. Sebbene non abbia incluso la Cina in questo asse, ha criticato il suo allineamento con azioni ostili contro l’Occidente.

Ha parlato del tragico bilancio umano del conflitto in Ucraina, stimando quasi un milione di vittime dall’inizio dell’invasione russa nel 2022, e ha messo in guardia dai potenziali ricatti nucleari da parte di queste nazioni. Dimon ha enfatizzato la necessità di una forte leadership americana e occidentale per affrontare questi rischi geopolitici in crescita, affermando che questa preoccupazione “sopravanza qualsiasi altra” abbia avuto nel corso della sua carriera.

Le osservazioni di Dimon riflettono una visione più ampia secondo cui i fattori geopolitici avranno implicazioni profonde sulla stabilità economica, potenzialmente interrompendo le catene di approvvigionamento e aggravando problemi legati alla sicurezza energetica e alimentare.