“Aumentano i reati e aumenta anche la consapevolezza e la fiducia delle persone, più propense a denunciare. Ma soprattutto aumenta la percezione di insicurezza dei cittadini romani“. Così a Il Sole 24 Ore l’ex procuratore di Milano Francesco Greco, delegato alla Sicurezza dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, commenta i dati sui reati nella Capitale che la vedono al primo posto in Italia nella non invidiabile classifica sui reati commessi con oltre 256 mila denunce nel 2023.
L’ex procuratore di Milano, Francesco Greco, con delega alla sicurezza presso il Comune di Roma da maggio scorso, conosce bene la situazione della Capitale anche se ritiene che dalle statistiche “non emerga una vera emergenza sul territorio, se osservate nel lungo periodo. Anche perché andrebbero paragonate a quelle di altre capitali europee, non con quelle delle altre province italiane. Eppure, il numero di reati violenti, in particolare di scippi e rapine, è molto alto e i cittadini si sentono insicuri. La percezione è giustificata da tante cose, bisogna investire sul controllo del territorio“.
Greco evidenzia l’importanza dell’innovazione tecnologica per migliorare la sicurezza urbana, sottolineando che la città di Roma sta investendo in forme avanzate di videosorveglianza che utilizzeranno l’intelligenza artificiale, con l’aggiunta di nuove 5mila telecamere. Sono dispositivi, spiega l’ex procuratore di Milano che “una volta ottenuto l’ok del Garante per la Privacy, sfrutteranno algoritmi avanzati per inviare segnalazioni in tempo reale, permettendo alle forze dell’ordine di intervenire rapidamente e in maniera mirata“.
L’adozione dell’Intelligenza Artificiale rappresenta un punto di svolta nella prevenzione dei reati, poiché consente di analizzare grandi quantità di dati e identificare comportamenti sospetti con una precisione ineguagliabile. Questo approccio non solo è in grado di migliorare l’efficienza delle operazioni di sorveglianza, ma contribuisce anche a creare un ambiente urbano più sicuro e controllato.
Il Piano stazioni sicure, che sarà implementato prossimamente, mira anche ad un controllo più efficace della stazione Termini e delle zone limitrofe sebbene, continua Greco nell’intervista rilasciata al quotidiano di Confindustria, “con le scarse risorse a disposizione del Comune possiamo provare a incidere solo sulle cause sociali, sulla riqualificazione delle periferie, sulle condizioni di criticità che portano la gente a delinquere. Oggi c’è un grande tema sociale da affrontare: ci sono ragazzi che arrivano a commettere crimini efferati e donne troppo sole. Rapine, scippi e furti con destrezza sono un problema serio che dev’essere affrontato con un adeguato controllo“.
Da questo punto di vista l’Intelligenza Artificiale, integrata nei sistemi di sicurezza urbana, può rappresenta una soluzione innovativa e promettente per affrontare le sfide della criminalità moderna.
Il tema è ampiamente dibattuto anche perché ‘utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nella prevenzione dei reati nei contesti urbani presenta si numerosi vantaggi, ma anche significativi limiti, specialmente in relazione alle normative sulla privacy dei cittadini.
In Europa, il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) impone rigide norme sulla raccolta, l’elaborazione e la conservazione dei dati personali. Le tecnologie AI che analizzano dati video e comportamentali devono conformarsi a queste norme, limitando la quantità di dati che possono essere raccolti e per quanto tempo possono essere conservati.
C’è poi un problema di consenso e di trasparenza; raccogliere grandi quantità di dati personali senza il consenso esplicito degli individui, può violare le normative sulla privacy nonché porre un problema relativo alla conservazione dei dati, che deve essere limitata nel tempo e il cui accesso deve essere strettamente controllato per evitare abusi o il loro utilizzo per scopi non previsti o non legittimi.
Gli algoritmi di AI possono inoltre riflettere e amplificare i pregiudizi presenti nei dati di addestramento, portando a discriminazioni basate su razza, etnia, genere o altre caratteristiche con il rischio di profilazioni discriminatorie.
L’Intelligenza Artificiale ha certamente un grande potenziale per migliorare la sicurezza in generale, ma deve essere utilizzata con attenzione e rispetto per la privacy e i diritti dei cittadini. Da questo punto di vista, il faro guida debbono essere le normative sulla privacy che svolgono un ruolo fondamentale per garantire che l’adozione di queste tecnologie avvenga in modo etico e legale, proteggendo tanto la sicurezza pubblica quanto le libertà individuali.
La motizia porta a una riflessione tra l’uso della videosorveglianza (VDS) tradizionale e l’integrazione di tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale (IA), per migliorare la sicurezza e la prevenzione degli eventi indesiderati.
La VDS tradizionale si concentra principalmente sulla registrazione e analisi di eventi già accaduti, piuttosto che sulla prevenzione. Questo significa che, sebbene possa fornire prove utili per indagini successive, non è efficace nel fermare un crimine prima che accada.
Gli operatori devono monitorare attivamente i flussi video, il che è dispendioso in termini di tempo e non sempre efficace. Gli allarmi possono scattare solo dopo che un evento è già avvenuto, limitando la capacità di risposta immediata.
Integrando l’IA nei sistemi di VDS, è possibile trasformare la sorveglianza in uno strumento proattivo. Tecnologie come il deep learning possono analizzare i flussi video in tempo reale per identificare comportamenti sospetti o anomalie prima che si verifichino eventi dannosi.
L’IA può anche suggerire dove posizionare le telecamere e come distribuire le risorse umane per garantire una sorveglianza più efficace. Questo approccio scientifico consente di anticipare situazioni potenzialmente problematiche e di intervenire in modo mirato.
Algoritmi avanzati possono rilevare movimenti o comportamenti sospetti tra le folle, inviando avvisi tempestivi alle forze dell’ordine o agli operatori di sicurezza, aumentando così la capacità di intervento immediato[5][6].
Utilizzando dati storici e modelli predittivi, l’IA può identificare aree ad alto rischio e suggerire misure preventive prima che si verifichino eventi critici. Questo approccio non solo migliora la sicurezza ma ottimizza anche l’impiego delle risorse disponibili.
Mentre la VDS tradizionale si limita a monitorare e registrare eventi, l’integrazione dell’intelligenza artificiale offre opportunità significative per migliorare la prevenzione e l’efficacia delle operazioni di sicurezza. La tecnologia può trasformare la sorveglianza in uno strumento proattivo, capace non solo di reagire agli eventi ma anche di prevenirli attraverso un’analisi intelligente e tempestiva dei dati.
Newsletter – Non perderti le ultime novità sul mondo dell’Intelligenza Artificiale. Iscriviti alla newsletter di Rivista.AI e accedi a un mondo di contenuti esclusivi direttamente nella tua casella di posta!