Le sfide del futuro per l’industria, ma non solo, sono legate all’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale e, di conseguenza, sono legate all’ottimizzazione energetica, un tema su cui l’Italia è in ritardo.
Sono queste, in buona sostanza, le indicazioni che emergono dalla ricerca “Ottimizzazione e autonomia energetica nell’era della generative AI”, realizzata da Teha in collaborazione con Siram Veolia, la cui anteprima è stata presentata oggi durante la 50^ edizione del Forum Ambrosetti a Cernobbio.
I primi dati che emergono dalla ricerca sono relativi ai consumi elettrici in Italia, pari a 306 TWh nel 2023 e stime di crescita fino a 583 TWh nel 2050. Questo, però, avverrà in un Paese che è dipendente per il 79,4% per l’energia.
Guardando all’industria, la ricerca evidenzia come la competitività italiana sia oggi sotto crescente pressione. Considerato che il meccanismo ETS da solo impatterà tra il 15 e il 33% del valore aggiunto generato dai settori energivori nel 2050, si rende necessaria una politica energetica che riesca ad efficientare i consumi. Su questo la ricerca mostra come l’Italia, abbia perso terreno rispetto agli altri Paesi europei con un efficientamento energetico del 14% negli ultimi venti anni rispetto al 28% raggiunto dalla media europea.
E’ un tema indubbiamente molto delicato. “Il tema dell’efficienze abbinata con l’implementazione delle nuove tecnologie” commenta a tale proposito Emanuela Trentin, ceo di Siram Veolia, “è fondamentale per garantire la competitività di oggi, ma anche del futuro delle imprese italiane“.
La ricerca sottolinea inoltre come l’aumento della richiesta energetica guidato dalla crescita dell’intelligenza artificiale potrà essere compensato proprio dalla capacità di sfruttare i dati e i sistemi di Intelligenza Artificiale per comprendere le dinamiche energetiche dei vari settori, abbattendo il 53% delle emissioni sia in maniera diretta sia indiretta e contribuendo un questo modo al raggiungimento dell’obiettivo Net Zero nel 2050.
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