Martedì, le azioni statunitensi hanno subito vendite significative, con tutti e tre i principali indici di Wall Street che hanno registrato cali notevoli all’inizio di settembre, un mese storicamente debole per i mercati.
Il Dow Jones ha chiuso in ribasso di 626 punti (-1,5%), l’S&P 500 ha perso il 2,1% e il Nasdaq Composite ha visto un calo del 3,3%.
Le vendite sono state innescate da dati deludenti sul settore manifatturiero, che hanno riacceso le preoccupazioni per un possibile rallentamento economico.
In particolare, l’indice PMI manifatturiero dell’Institute for Supply Management ha mostrato una contrazione per il quinto mese consecutivo, contribuendo a un clima di incertezza tra gli investitori.
Il settore tecnologico ha subito perdite significative, con azioni di semiconduttori come Nvidia e Intel in calo, nonostante report globali indicassero vendite di chip prossime ai massimi storici.
Inoltre, il settore energetico ha visto un ribasso del 2,4%, con il prezzo del petrolio che ha registrato una diminuzione del 5,1%.La volatilità del mercato è aumentata, con l’indice VIX che ha mostrato un incremento, riflettendo l’ansia degli investitori.
Gli analisti avvertono che l’incertezza geopolitica e le prossime elezioni americane potrebbero portare a una maggiore instabilità nei mercati nei prossimi mesi.
Il rapporto sui posti di lavoro di agosto, atteso per venerdì, è visto come un importante catalizzatore per il mercato, con le aspettative che potrebbero influenzare le decisioni future della Federal Reserve riguardo ai tassi di interesse.