Hewlett Packard Enterprise (HPE) ha annunciato lunedì la sua intenzione di proseguire con una causa legale contro l’eredità del defunto magnate della tecnologia Mike Lynch, chiedendo un risarcimento danni che potrebbe arrivare fino a 4 miliardi di dollari. Questa causa è il culmine di una lunga battaglia legale iniziata dopo l’acquisizione di Autonomy, la società di Lynch, avvenuta nel 2011, che HPE accusa di aver subito frodi a causa di una valutazione gonfiata da parte di Lynch e del suo ex direttore finanziario, Sushovan Hussain.
Nel 2022, una corte suprema britannica aveva già stabilito che Lynch aveva commesso frode, ma il giudice aveva anche indicato che i danni riconosciuti sarebbero stati probabilmente inferiori ai 4 miliardi richiesti. HPE ha dichiarato che intende seguire il procedimento legale fino alla sua conclusione, nonostante la recente e tragica morte di Lynch, avvenuta il 19 agosto 2024, quando il suo yacht, il Bayesian, è affondato durante una tempesta al largo della Sicilia, portando alla morte di lui e della sua figlia diciottenne, Hannah..
La decisione di HPE di continuare la causa ha sollevato preoccupazioni etiche e reputazionali, poiché potrebbe essere vista come una mancanza di rispetto nei confronti della famiglia in lutto di Lynch. La vedova di Lynch, Angela Bacares, che è sopravvissuta al naufragio, si troverà ora a dover affrontare la battaglia legale contro HPE, ereditando potenzialmente le responsabilità legali del marito.
La causa ha anche attirato l’attenzione dei media per il contesto drammatico in cui si svolge, con l’affondamento del yacht e le indagini italiane in corso sul capitano della nave, accusato di possibile omicidio colposo. Questo scenario complesso mette in evidenza le tensioni tra le responsabilità legali di una grande azienda e le considerazioni morali in situazioni di tragedia personale.