Lip-Bu Tan ha deciso di lasciare il consiglio di amministrazione di Intel, e sembra che la sua partenza sia stata un gesto di prudenza, simile a quello dei topi che abbandonano la nave prima che affondi. Entrato nel consiglio solo due anni fa con l’intento di risollevare le sorti del colosso dei semiconduttori, Tan ha espresso preoccupazioni significative riguardo alla direzione dell’azienda, criticando la cultura avversa al rischio e la strategia tardiva in ambito intelligenza artificiale.
Nel 2022, ha ricevuto il Robert N. Noyce Award, il più alto riconoscimento dell’industria dei semiconduttori. È considerato un pioniere nel venture capital asiatico e ha avuto un ruolo significativo nel supportare startup tecnologiche in Asia e negli Stati Uniti
Le sue dichiarazioni rivelano un certo disappunto nei confronti del CEO Pat Gelsinger e di altri dirigenti, sottolineando che Intel è “invasa” da troppi manager intermedi, il che ha ostacolato i progressi nelle divisioni di chip per server e desktop. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che Intel sta pianificando di ridurre il 15% della sua forza lavoro, un segnale che potrebbe far pensare a una nave in procinto di affondare.
“Sono grato per l’opportunità di far parte del Consiglio di amministrazione di Intel”,”Si tratta di una decisione personale basata sulla necessità di ridefinire le priorità di vari impegni e continuo a supportare l’azienda e il suo importante lavoro”.
Tan ha cercato di giustificare la sua uscita come una “decisione personale” dovuta a vincoli di tempo, ma è difficile non notare il tempismo della sua partenza, che coincide con un periodo di difficoltà per Intel, inclusi profitti deludenti e la sospensione dei dividendi. In un settore dove i concorrenti come Nvidia e AMD sembrano navigare in acque più tranquille, la mossa di Tan potrebbe essere vista come un segnale di allerta per gli investitori e per l’industria in generale.