Il governo Meloni si propone di promuovere l’IA come motore di crescita economica, l’opposizione mette in guardia sulla necessità di un’alfabetizzazione digitale adeguata per evitare che l’Italia resti indietro.
Le divergenze tra governo e opposizione riflettono una più ampia crisi della politica italiana, in cui le soluzioni proposte sembrano spesso inadeguate rispetto alle sfide reali che il Paese deve affrontare.
Panetta Governatore della Banca d’Italia, ha recentemente sollevato preoccupazioni riguardo alla spesa pubblica italiana, evidenziando che l’Italia è l’unico paese dell’eurozona in cui la spesa per gli interessi sul debito pubblico è quasi equivalente a quella per l’istruzione, una coperta corta insomma , che limita le opportunità per le giovani generazioni e grava sul loro futuro.
Mentre Germania e Francia spiccano per i loro sforzi nell’alfabetizzazione digitale, l’Italia si distingue per un approccio più… creativo. Secondo uno studio di The European House – Ambrosetti e Salesforce, per raggiungere il target europeo dell’80% di cittadini con competenze digitali di base entro il 2030, all’Italia mancano ben 15,3 milioni di persone. Ma perché preoccuparsi quando si può semplicemente ignorare il problema? Bhe, L’ISTAT qualche proble lo ha segnalato..
Anche l’Europa ha pubblicato un dettagliato Report on the state of the Digital Decade 2023.
In Italia abbiamo solo 42.000 laureati in ICT, mentre la Germania ne sforna ben 252.000. Ma non scoraggiamoci, perché noi italiani siamo maestri nell’arte della “creatività”. Invece di investire in istruzione, possiamo semplicemente assumere consulenti esterni per gestire le nostre funzioni IT, come fa il 57,2% delle PMI italiane. Così possiamo continuare a goderci il sole e il buon cibo, lasciando che i tedeschi si occupino di quelle noiosissime competenze digitali.
Secondo uno studio mentre la Germania offre 146 corsi sull’IA e il Regno Unito addirittura 1.275, l’Italia si ferma a una misera cifra di 66. Ma non preoccupiamoci, perché noi italiani abbiamo un talento innato per l’improvvisazione. Quando un cliente ci chiede di implementare un sistema di IA, possiamo semplicemente agitare le mani e dire “Eh, si fa quel che si può!”.
Negli ultimi 5 anni, gli Stati Uniti hanno investito oltre 60 miliardi di dollari nell’IA, mentre i principali paesi europei come Francia, Spagna e Germania hanno investito circa 6 miliardi di euro ciascuno. E l’Italia? Beh, noi abbiamo investito un miliardo, ma in un numero più ampio di iniziative, molte delle quali sono progetti pilota. Insomma, siamo i campioni del “fare poco con poco”, (la coperta corta).
Il governo di Giorgia Meloni ha mostrato un approccio proattivo verso l’IA, evidenziando l’importanza di un’adeguata formazione digitale. Meloni ha dichiarato che l’Italia deve diventare un “alleato naturale delle imprese” e ha promesso disponibilità e dialogo per supportare le iniziative imprenditoriali legate alla tecnologia.
Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha sottolineato la necessità di riaffermare la centralità delle aziende nel processo di digitalizzazione, mentre il ministro per l’Innovazione, Paolo Zangrillo, ha affermato che l’IA rappresenta un’opportunità per stimolare la crescita economica del Paese.
Dall’altra parte, l’opposizione, rappresentata principalmente dal Partito Democratico (PD) e dal Movimento 5 Stelle (M5S), ha sollevato preoccupazioni riguardo alla mancanza di un piano concreto per l’alfabetizzazione digitale.
Elly Schlein, segretaria del PD, ha criticato il governo per non aver messo in atto misure sufficienti per garantire che i cittadini siano preparati ad affrontare le sfide dell’IA, definendo la situazione attuale come una “spaccatura” del Paese.
Giuseppe Conte, leader del M5S, ha espresso la sua preoccupazione per il fatto che l’Italia possa rimanere indietro rispetto ad altri paesi europei, come Germania e Francia, che hanno investito significativamente nell’educazione digitale.
Nel frattempo Il livello di alfabetizzazione digitale in Italia è disastroso. Secondo i dati Istat siamo al quart‘ultimo posto in Unione Europea» , Sara’ quel che Sara’ e l’Europa?