Evgeny Morozov è un intellettuale e scrittore bielorusso, nato nel 1984 a Soligorsk, noto per le sue analisi critiche sui rapporti tra tecnologia, politica e società. Ha studiato all’American University in Bulgaria e ha vissuto in diverse città, inclusa Berlino, prima di trasferirsi negli Stati Uniti.
Morozov ha ricoperto ruoli significativi in vari istituti di ricerca, tra cui la Stanford University e il New America Foundation, ed è stato un contributore per riviste prestigiose come Foreign Policy, The New York Times e The Guardian.
È conosciuto per le sue critiche al “cyber-utopianismo“, l’idea che internet possa automaticamente promuovere la democrazia e il progresso sociale, sostenendo invece che la tecnologia può essere utilizzata per la sorveglianza e la repressione politica (2018 Scandalo Facebook-Cambridge Analytica). Tra le sue opere più importanti ci sono:
- The Net Delusion: The Dark Side of Internet Freedom (2011): un’analisi critica dell’idea che internet possa liberare le società autoritarie.
- To Save Everything, Click Here: The Folly of Technological Solutionism (2013): un’opera in cui critica l’idea che le soluzioni tecnologiche possano risolvere problemi complessi senza considerare il contesto politico e sociale.
- Silicon Valley: i signori del silicio (2016) Da alcuni anni le aziende della Silicon Valley promettono prosperità, uguaglianza e una nuova società in cui tutto sarà condivisibile e accessibile, superando le vecchie logiche di mercato. Ma le cose stanno davvero così?
Morozov è considerato una figura influente nel dibattito contemporaneo sui rischi e le opportunità delle nuove tecnologie, in particolare in relazione alla democrazia e alla libertà di espressione.
l rapporto tra neoliberismo e intelligenza artificiale (IA) è oggetto di crescente attenzione, soprattutto attraverso le analisi di pensatori come Evgeny Morozov. Le sue osservazioni evidenziano come l’IA possa essere utilizzata come strumento per rafforzare e perpetuare ideologie neoliberiste.
Neoliberismo Digitale
Morozov definisce il “neoliberismo digitale” come un fenomeno che riconfigura i problemi sociali in chiave tecnologica, suggerendo che l’IA possa risolvere questioni complesse come il cambiamento climatico o l’efficienza dei servizi pubblici. Questa visione implica una sostituzione delle funzioni statali con soluzioni tecnologiche, promuovendo l’idea che l’IA possa gestire meglio le risorse e i servizi rispetto agli esseri umani.
Iagismo e Ideologia
Il termine “iagismo” è stato coniato da Morozov per descrivere la convinzione che l’intelligenza artificiale generale (AGI) possa superare le capacità umane in ogni ambito.
Questa ideologia è considerata da Morozov come una forma di pensiero errato, poiché ignora i rischi politici e sociali associati a un’eccessiva dipendenza dalla tecnologia. Secondo lui, l’idea che l’IA possa risolvere tutti i problemi dell’umanità è una distrazione dai veri compiti necessari per migliorare la società.
Pregiudizi dell’Iagismo
Morozov identifica tre bias fondamentali che alimentano questa ideologia:
- Bias del privato: la convinzione che il settore privato sia più efficiente del pubblico, portando a una dipendenza dai servizi privati.
- Bias dell’adattamento: l’idea che sia meglio adattarsi a situazioni non ottimali piuttosto che cambiarle radicalmente.
- Bias dell’efficienza: la priorità del profitto su tutto, inclusa la giustizia.
Necessità di una Politica Industriale Digitale
Morozov sostiene l’importanza di una politica industriale digitale per affrontare le sfide etiche e politiche legate all’AI. È cruciale ripristinare la fiducia nel settore pubblico e garantire che l’AI venga utilizzata in modo responsabile, considerando anche la sostenibilità ambientale e la proprietà intellettuale.
Rischi Politici e Sociali
Morozov avverte che l’adozione indiscriminata dell’IA in contesti pubblici e privati potrebbe portare a una maggiore disuguaglianza e a un indebolimento della democrazia.
Le grandi aziende tecnologiche, attraverso l’uso dell’IA, possono esercitare un potere crescente, trasformandosi in nuovi imperi che influenzano profondamente le decisioni politiche e sociali.
Un recente incontro sul tema dell’intelligenza artificiale a Maggio 2023 ripreso anche dal NY TIMES e ripreso da Internazionale nel n. 1525 ha visto Evgenij Morozov presentare una panoramica sulle implicazioni future di questa tecnologia, definita iagismo, ovvero la fascinazione per l’AI.
Lo stesso maggio 2023, oltre 350 leader aziendali e accademici hanno firmato una dichiarazione che classifica l’AI come una minaccia per l’umanità, paragonandola a pandemie e guerre nucleari, e chiedendo un’azione immediata per prevenire potenziali catastrofi.
Anche Elon Musk ha partecipato a questo dibattito, richiedendo una moratoria di sei mesi sullo sviluppo di AI generative come ChatGPT, citando rischi significativi per l’umanità.
Tuttavia, a luglio, Musk ha fondato una nuova azienda, xAI, con l’obiettivo di “comprendere la natura dell’universo”.Il governo degli Stati Uniti ha anche emesso linee guida per l’uso responsabile dell’AI.
Evgenij Morozov avverte che il vero rischio non è una rivolta delle macchine, ma piuttosto un’accelerazione dei processi neoliberisti, aumentando la povertà e la disuguaglianza. Mentre alcuni vedono l’AI come una soluzione ai problemi globali, Morozov la considera uno strumento che perpetua le disuguaglianze.