Meta ha recentemente lanciato il suo AI Studio, un nuovo strumento progettato per consentire ai creatori di costruire chatbot personalizzati.
Questo strumento è stato reso disponibile a tutti i creatori negli Stati Uniti e rappresenta un passo significativo nella visione di Meta per l’intelligenza artificiale.
Durante la conferenza SIGGRAPH 2024, il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, ha illustrato le potenzialità di questo studio, enfatizzando l’importanza di avere chatbot personalizzati piuttosto che un’unica entità AI generica.
Il colosso della tecnologia ha affermato che con AI Studio chiunque può creare personaggi AI sul sito web ai.meta o nell’app Instagram.
L’AI Studio permette agli utenti di creare chatbot personalizzati che possono funzionare su piattaforme come Instagram, Messenger e WhatsApp.
I creatori possono utilizzare modelli suggeriti o i propri input per sviluppare chatbot che riflettono la loro personalità e i loro obiettivi. Zuckerberg ha descritto questa iniziativa come un modo per “potenziare tutti coloro che utilizzano i nostri prodotti per creare agenti per se stessi“.
Le funzionalità del nuovo AI Studio includono:
- Personalizzazione: Gli utenti possono scegliere nomi, personalità e toni per i loro chatbot.
- Interazione: I chatbot possono rispondere a domande comuni, gestire messaggi diretti e interagire con i follower in modo più diretto.
- Controllo: I creatori possono stabilire quali argomenti evitare e decidere a chi il loro chatbot può rispondere.
Zuckerberg ha sottolineato che questa tecnologia non solo serve ai creatori, ma anche alle piccole imprese, permettendo loro di interagire più efficacemente con i clienti.
Durante l’evento SIGGRAPH, Zuckerberg ha condiviso la sua visione per il futuro dell’intelligenza artificiale, affermando che non si tratta di un singolo chatbot, ma di “milioni di chatbot personalizzati“.
Ha affermato che l’obiettivo è quello di creare una diversità di agenti AI, ognuno dei quali rispecchia i valori e le preferenze uniche degli utenti. Questa visione è stata accolto positivamente anche da Jensen Huang, CEO di Nvidia, che ha definito l’idea di Zuckerberg “un colpo da maestro“.
Zuckerberg ha dichiarato: “Immagino un mondo in cui ci saranno miliardi di agenti AI, più degli esseri umani stessi, e che le persone interagiranno con loro in vari modi“. Questo approccio mira a rendere l’interazione con l’intelligenza artificiale più personale e significativa, piuttosto che limitata a un’interfaccia standardizzata.
“Non c’è mai stato un momento migliore per costruire il futuro”, aveva esordito Zuckerberg durante l’evento online Inside the lab, building for the metaverse with AI il 24 febbraio 2022 che prende la forma di quella che il fondatore di Meta ha definito “una versione immersiva di internet, in cui invece di guardare qualcosa attraverso lo schermo saremo lì dentro, come se lo stessimo vivendo di persona”.
Zuckerberg e’ ovviamente legato alle origini di Facebook e sulla volontà di “connettere tutto il mondo” e di aiutarci a comunicare con le persone indipendentemente da dove siano nel mondo.
In parallelo al lancio dell’AI Studio, Meta sta anche lavorando su avatar più realistici, che potrebbero essere svelati durante il Meta Connect 2024, 25 e 26 settembre 2024. Questi nuovi avatar promettono di essere più dettagliati e personalizzabili, migliorando ulteriormente l’esperienza utente nelle piattaforme di realtà virtuale di Meta.
Zuckerberg ha già mostrato un’anteprima di questi avatar, che includeranno caratteristiche come il tracciamento del viso e degli occhi, rendendo l’interazione virtuale più immersiva. L’idea è che questi avatar non solo rappresentino gli utenti in modo più fedele, ma possano anche fungere da estensioni delle loro personalità nel mondo digitale.
Meta AI Studio e Privacy: Riflessioni e Commenti
Meta ha annunciato che utilizzerà i dati pubblici degli utenti, inclusi testi, foto e commenti, per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale.
Questa decisione, che è entrata in vigore il 26 giugno 2024, ha suscitato un acceso dibattito, con molti utenti che esprimono preoccupazioni per la potenziale invasione della loro privacy.
Sebbene Meta affermi di rispettare le normative europee sulla privacy, inclusa la GDPR, le critiche si sono concentrate sulla mancanza di trasparenza e sull’assenza di un meccanismo di opt-out chiaro e accessibile.
Meta ha dichiarato di voler essere trasparente riguardo all’uso dei dati e di aver implementato un processo che consente agli utenti di opporsi all’uso dei loro dati per l’addestramento dell’AI.
Tuttavia, gli esperti di privacy hanno messo in dubbio l’efficacia di questo processo, definendolo complicato e poco intuitivo, spesso paragonato a un “dark pattern” progettato per scoraggiare l’uso. Inoltre, anche se un utente richiede di non utilizzare i propri dati, non può impedire che le immagini in cui appare, caricate da amici, vengano utilizzate per l’addestramento dell’AI.
Le organizzazioni per la protezione dei diritti digitali hanno avviato indagini e presentato denunce contro Meta, sostenendo che la sua politica di utilizzo dei dati per l’AI non rispetta le normative sulla privacy.
Il gruppo Open Rights Group ha affermato che l’approccio di Meta non ha una “legittima motivazione” secondo la GDPR, e ha chiesto un intervento legale per fermare l’uso dei dati degli utenti.
In risposta a queste critiche, Meta ha ribadito il suo impegno a sviluppare tecnologie AI in modo responsabile e conforme alle leggi locali, collaborando con esperti e autorità per garantire che i diritti degli utenti siano rispettati. Tuttavia, l’implementazione di tali politiche e la loro efficacia rimangono oggetto di scrutinio da parte di utenti e attivisti per la privacy.
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