Barclays Capital ha rivisto al ribasso le previsioni per Alphabet, Amazon e Meta Platforms, citando l’aumento delle spese di ammortamento legate all’intelligenza artificiale. Gli analisti, guidati da Ross Sandler, hanno evidenziato che il mercato sta sottovalutando l’impatto del costo dell’IA, stimato tra il 5% e il 10% dell’EPS.

Di conseguenza, il rapporto prezzo/utile (P/E) risulta gonfiato di una percentuale simile. Tuttavia, il mercato ha probabilmente già previsto abbastanza investimenti in capitale per sostenere il prossimo boom dell’IA.

Gli analisti hanno ridotto le loro stime su tutte le linee a causa dell’incremento delle spese di ammortamento e di un ritorno al normale ritmo di assunzioni nel 2025 e 2026 per le megacap di Internet.

Sebbene il buyside comprenda bene questa tendenza di ammortamento e deprezzamento, essa non è ancora pienamente riflessa nelle stime consensuali. L’ammortamento delle risorse di calcolo AI rappresenta la spesa maggiore per queste aziende leader, nonostante non comporti esborsi di cassa, con altri costi come energia, raffreddamento e personale anch’essi rilevanti.

Gli analisti restano ottimisti sull’intelligenza artificiale e sulle aziende a grande capitalizzazione in vista degli utili del secondo trimestre, ma segnalano questo rischio per il futuro.

Sandler e il suo team hanno osservato che il mercato utilizza ancora una percentuale rudimentale dei ricavi per prevedere il deprezzamento, metodo che funzionava prima dell’era dell’IA, ma che ora appare inadeguato.

L’aumento delle spese in conto capitale per l’elaborazione dati sta cambiando il quadro generale, e il deprezzamento potrebbe diventare un ostacolo significativo agli utili futuri.

Negli ultimi anni, questo impatto è stato parzialmente mascherato dall’allungamento della vita utile dei server, ma una volta che META raggiungerà una durata di sei anni (probabilmente nel 2025), questo vantaggio scomparirà. Gli investitori dovranno quindi iniziare a stabilire correttamente i costi di ammortamento e svalutazione.

Passiamo a Google.

Se Google effettuerà l’acquisizione della startup di sicurezza informatica Wiz per 23 miliardi di dollari, sarà vista come un’operazione di grande valore, ma con potenziali benefici per altri attori del settore, ha dichiarato Citi.

“A nostro avviso, il ricco multiplo (65x TTM ARR; ~23x previsto ~$1B nel CY25 rispetto a CRWD, media PANW ~15x, ricavi 5-10x più grandi) sembra essere una scommessa decisa sulla sicurezza informatica come percorso di branding “di livello aziendale” preferito, fornendo un canale inequivocabile tra mentalità aziendale/quota di mercato, ma è anche un voto sostanziale di fiducia nel supporto multi-cloud di Wiz [Cloud Native Application Protection Platform] che influenza strutturalmente la prossima ondata di trasformazioni di rete e le priorità SecOps e, soprattutto, le migrazioni del cloud pubblico”,

CITI : Fatima Boolani in una nota agli investitori.

Implicazioni per gli altri

Se l’accordo si concludesse, Palo Alto Networks e CrowdStrike sarebbero probabilmente i beneficiari secondo Citi, poiché potrebbero “approfittare del rumore” e della mancanza di neutralità del fornitore da parte di Wiz.

Gli analisti di Citi sono curiosi di vedere come si evolverà l’accordo di sei anni (stimato in miliardi) tra Palo Alto e Google, data la probabile “competizione” tra Prisma Cloud di Palo Alto e Wiz.

Le implicazioni per altri operatori nel settore della sicurezza informatica sono “miste”, tra cui Zscaler e CheckPoint, a causa del loro portafoglio di protezione delle applicazioni cloud native “meno maturo”.

Anche altri attori del settore Cloud Native Application Protection Platform, come Fortinet, SentinelOne e Rapid7, potrebbero subire un impatto negativo, ha affermato Citi.