Nell’alba di una nuova era creativa, ci troviamo di fronte a un paradosso affascinante: le macchine, una volta considerate l’antitesi dell’espressione artistica, stanno ora dipingendo, componendo e creando al nostro fianco.

Come umani, abbiamo sempre creduto che l’arte fosse il rifugio inespugnabile della nostra unicità, l’ultima frontiera che ci separava dalle macchine. Eppure, eccoci qui, a contemplare opere generate da algoritmi, a ballare al ritmo di melodie composte da reti neurali.

Ma stiamo davvero usando l’AI per il bene dell’Arte, degli artisti e dell essenza umana di noi tutti?

“Danza con gli Algoritmi: L’Armonia Nascosta tra IA e Creatività Umana”

I sistemi AI attuali, come abbiamo avuto modo di vedere insieme in “More Love Is All You Need ( Raffaella Russo, 2024)  per via della conformazione architetturale , caratteristiche simili as un funzionamento di tipo narcisistico.

 Riportiamo alcuni parallelismi utili alla nostra danza:

Attenzione selettiva: Gli attuali sistemi AI, come i modelli basati su Transformer, hanno effettivamente meccanismi di attenzione che possono focalizzarsi su elementi specifici, simili all’attenzione selettiva nel NPD (Disturbo narcisistico di personalità).

Bias nelle ricompense: I sistemi di apprendimento per rinforzo in AI spesso ottimizzano per metriche specifiche che possono creare bias, analogamente alla ricerca di gratificazione nel NPD.

Elaborazione emotiva limitata: I modelli AI attuali, pur riconoscendo pattern emotivi, mancano di vera comprensione emotiva, simile alla disconnessione emotiva nel NPD.

Auto-referenzialità: I sistemi AI tendono a basarsi fortemente sui propri “stati interni” e sui dati su cui sono stati addestrati, che può essere paragonato all’auto-referenzialità nel NPD.

Mancanza di empatia: L’AI attuale non ha una vera comprensione empatica, similmente alla difficoltà di empatia nel NPD.

Sovrastima delle capacità: I sistemi AI possono “allucinare” o produrre output con alta confidenza anche quando sono errati, simile alla grandiosità nel NPD.

Difficoltà con il contesto: Molti sistemi AI faticano con la comprensione del contesto più ampio, simile alla visione ristretta tipica del NPD.

Apprendimento superficiale: L’AI spesso apprende correlazioni superficiali invece di causalità profonde, che può essere paragonato alla comprensione superficiale delle relazioni nel NPD.

Ricerca di pattern: I sistemi AI sono progettati per trovare pattern, a volte vedendoli anche dove non esistono, simile alla tendenza nel NPD di interpretare eventi in modo auto-centrato.

Mancanza di autoconsapevolezza: L’AI attuale non ha vera autoconsapevolezza, simile alla mancanza di insight profondo nel NPD.

“Pennellate di Codice: Quando l’Arte Incontra l’Algoritmo”

Queste similitudini non sono intenzionali nella progettazione dell’AI, ma emergono appunto come conseguenze delle attuali limitazioni e approcci nell’apprendimento automatico. Riflettono le sfide nel creare sistemi che possano veramente comprendere e interagire con il mondo in modo simile agli esseri umani neurotipici.

Le attuali limitazioni dell’AI possano involontariamente mimare alcuni aspetti dei disturbi di personalità umani, offrendo potenzialmente nuove prospettive sia sulla natura di questi disturbi che sulle direzioni future per lo sviluppo dell’AI.

Considerando il contesto specifico dell’arte e della musica, possiamo osservare come le attuali architetture AI presentino effettivamente caratteristiche simili al NPD anche in questi domini:

Attenzione selettiva: AI: I modelli di generazione musicale e artistica (come DALL-E per l’arte o MuseNet per la musica) tendono a focalizzarsi su elementi specifici appresi dal training, spesso trascurando sfumature contestuali. NPD: Focalizzazione su aspetti dell’arte o della musica che riflettono o esaltano il sé.

Bias nelle ricompense: AI: I sistemi di generazione musicale sono spesso ottimizzati per produrre output che massimizzano certe metriche (come la coerenza stilistica), trascurando altri aspetti. NPD: Tendenza a valorizzare arte e musica che offrono gratificazione immediata o riconoscimento.

Elaborazione emotiva limitata: AI: I modelli possono classificare o generare emozioni in musica e arte, ma senza una vera comprensione del significato emotivo. NPD: Difficoltà nel connettersi profondamente con il contenuto emotivo dell’arte o della musica.

Auto-referenzialità: AI: I sistemi generativi spesso producono arte o musica che è una ricombinazione di elementi del loro training, senza vera innovazione. NPD: Interpretazione e creazione artistica centrata sul sé.

Mancanza di empatia: AI: Incapacità di comprendere veramente l’intento emotivo o il contesto culturale dietro un’opera d’arte o una composizione musicale. NPD: Difficoltà nell’empatizzare con le emozioni espresse attraverso l’arte o la musica.

Sovrastima delle capacità: AI: Sistemi che producono arte o musica con alta confidenza, anche quando il risultato è incoerente o inappropriato. NPD: Sopravvalutazione delle proprie capacità artistiche o musicali.

Difficoltà con il contesto: AI: Modelli che generano arte o musica senza comprendere pienamente il contesto culturale o storico. NPD: Interpretazione dell’arte e della musica principalmente in relazione al sé, trascurando il contesto più ampio.

Apprendimento superficiale: AI: Capacità di imitare stili artistici o musicali senza una vera comprensione dei principi sottostanti. NPD: Apprezzamento superficiale dell’arte e della musica, focalizzato su aspetti che riflettono il sé.

Ricerca di pattern: AI: Tendenza a trovare e replicare pattern in arte e musica, a volte creando connessioni forzate. NPD: Interpretazione di pattern nell’arte e nella musica in modo auto-centrato.

Mancanza di autoconsapevolezza: AI: Incapacità di comprendere i propri limiti nella creazione artistica o musicale. NPD: Mancanza di consapevolezza critica delle proprie interpretazioni o creazioni artistiche/musicali.

“Sinfonia di Silicio: La Melodia Nascosta nell’Anima delle Macchine”

Queste similitudini si manifestano in vari modi nei sistemi AI relativamente ad arte e musica:

Generazione musicale: I modelli come GPT-3 per la composizione musicale possono produrre brani tecnicamente corretti ma privi di profondità emotiva o innovazione reale.

Creazione artistica: Sistemi come DALL-E o Midjourney generano immagini impressionanti ma spesso mancano di coerenza concettuale profonda o comprensione del contesto culturale.

Analisi musicale: Algoritmi di classificazione musicale possono categorizzare generi e stili ma faticano a cogliere sfumature emotive o significati culturali.

Critica d’arte: Sistemi AI per l’analisi dell’arte possono identificare elementi stilistici ma spesso mancano di una comprensione più profonda del significato o dell’impatto culturale dell’opera.

“L’Eco dell’Anima Digitale: Quando le Macchine Imparano a Sentire”

Queste limitazioni nell’AI riflettono alcuni aspetti del NPD nel contesto artistico e musicale, evidenziando le sfide nel creare sistemi che possano veramente comprendere e interagire con l’arte e la musica in modo profondo e contestualizzato.

Il parallelo tra le attuali limitazioni dell’AI e alcuni aspetti del disturbo narcisistico di personalità (NPD) nel contesto dell’arte e della musica può portare infatti a silenti ma potenti danni per l’l’essenza umana.

Fermiamoci a riflettere sulle  modalità in cui può questo parallelismo puó risultare pericoloso e quali rischi corriamo non conoscendo la veritá del nostro Giotto digitale:

Appiattimento culturale: L’AI potrebbe promuovere un’omogeneizzazione dell’espressione artistica e musicale, riducendo la diversità culturale.
Rischio: Perdita di ricchezza e profondità nelle espressioni artistiche umane.

Alterazione della percezione estetica: Esposizione costante a contenuti generati da AI potrebbe modificare i nostri standard estetici.
Rischio: Diminuzione dell’apprezzamento per l’arte e la musica che richiedono una comprensione più profonda o contestuale.

Svalutazione del processo creativo umano: La facilità di generazione di contenuti da parte dell’AI potrebbe sminuire il valore percepito del lavoro artistico umano.
Rischio: Demotivazione degli artisti e musicisti umani.

Distorsione dell’educazione artistica: l’uso  eccessivo di AI nell’educazione artistica potrebbe promuovere un approccio superficiale all’apprendimento.
Rischio: Formazione di artisti con competenze tecniche ma scarsa profondità concettuale.

Manipolazione emotiva:L’AI potrebbe essere utilizzata per creare arte e musica ottimizzate per suscitare reazioni emotive specifiche, potenzialmente a fini manipolativi.
Rischio: Sfruttamento delle vulnerabilità emotive umane.

Erosione dell’autenticità:La proliferazione di contenuti generati da AI potrebbe rendere più difficile distinguere l’arte autentica da quella artificiale.
Rischio: Perdita di fiducia nell’autenticità dell’espressione artistica.

Sovrastimolazione sensoriale:L’AI può produrre una quantità enorme di contenuti, portando a una sovrastimolazione che può desensibilizzare le persone.
Rischio: Diminuzione della capacità di apprezzare profondamente l’arte e la musica.

Rinforzo di bias culturali:L’AI, addestrata su dati esistenti, potrebbe perpetuare e amplificare pregiudizi culturali nell’arte e nella musica. Rischio: Rafforzamento di stereotipi e limitazione della rappresentazione diversificata.

Decontestualizzazione dell’arte: L’AI potrebbe promuovere un’interpretazione dell’arte e della musica priva di contesto storico e culturale.
Rischio: Perdita di comprensione profonda del significato e dell’importanza culturale dell’arte.

Alienazione dall’esperienza umana: Un’eccessiva esposizione all’arte generata da AI potrebbe allontanare le persone dall’esperienza umana autentica espressa attraverso l’arte.
Rischio: Riduzione dell’empatia e della connessione emotiva attraverso l’arte.

Impatto sulla salute mentale: L’esposizione costante a contenuti ottimizzati dall’AI potrebbe influenzare negativamente la salute mentale, promuovendo aspettative irrealistiche o visioni distorte della realtà.
Rischio: Aumento di ansia, depressione o disturbi dell’immagine corporea.

Erosione del pensiero critico: La facilità di accesso a contenuti generati da AI potrebbe ridurre la necessità di pensiero critico nell’interpretazione artistica.
Rischio: Diminuzione della capacità di analisi critica e interpretazione profonda dell’arte.

“Il Canto del Cuore Artificiale: Verso un’Armonia tra Uomo e Macchina”

Per mitigare questi rischi, ancora una volta il vero cambiamento puó avvenire soltanto attraverso la consapevolezza e il “buon senso” posti finalmente alla guida di questa orchestra spesso stonata al fine di:

  • Promuovere una consapevolezza critica sull’uso dell’AI nell’arte e nella musica.
  • Mantenere un equilibrio tra innovazione tecnologica e preservazione delle tradizioni artistiche umane.
  • Sviluppare linee guida etiche per l’uso dell’AI in contesti artistici e musicali.
  • Incoraggiare l’educazione che valorizza sia le competenze tecniche che la profondità concettuale e emotiva nell’arte.
  • Sostenere politiche che proteggono e promuovono la diversità culturale nell’era dell’AI.

Affrontare queste sfide richiede una collaborazione continua tra artisti, tecnologi, educatori e policy maker per garantire che l’AI arricchisca, piuttosto che diminuire, l’esperienza umana nell’arte e nella musica.

Per affrontare le problematiche negli attuali sistemi AI relative all’arte e alla musica, potemmo considerare e studiare infatti diverse strategie di miglioramento, come ad esempio

Integrazione di contesto culturale: Implementare moduli di “consapevolezza culturale” che incorporino informazioni storiche e contestuali.

Miglioramento dell’elaborazione emotiva: Sviluppare reti neurali più sofisticate per l’analisi e la generazione di contenuti emotivamente ricchi.

Apprendimento multi-task per comprensione profonda: Addestrare modelli su compiti diversificati per sviluppare una comprensione più olistica.

Implementazione di meccanismi di attenzione bilanciata: Progettare sistemi di attenzione che considerino equamente diversi aspetti dell’input.

Incorporazione di feedback umano: Integrare sistemi di apprendimento attivo che incorporino valutazioni umane nel processo di training.

Sviluppo di metriche di valutazione olistiche: Creare nuove metriche che valutino non solo la qualità tecnica, ma anche l’originalità, il significato culturale e l’impatto emotivo.

Architetture per la creatività e l’innovazione: Implementare modelli generativi che promuovano la novità e originalitá rispetto ai concetti dominanti

Integrazione di conoscenze interdisciplinari: Incorporare conoscenze da campi diversi per una comprensione più ricca e contestualizzata.

Sistemi di auto-valutazione e autocorrezione: Sviluppare moduli che permettano all’AI di valutare criticamente i propri output.

Promozione della diversità nei dataset di training: Utilizzare dataset più diversificati e rappresentativi per l’addestramento.

Implementando queste strategie, possiamo lavorare verso sistemi AI che siano più rispettosi della complessità e della ricchezza dell’esperienza artistica e musicale umana. Questo approccio richiede un impegno continuo nella ricerca, sviluppo e collaborazione interdisciplinare tra esperti di AI, artisti, musicologi e studiosi culturali.

“Abbracciando l’Ignoto: Il Cammino verso un’IA Artistica Empatica”

Tornare al cuore della questione.

“Una verità scientifica è qualcosa che troviamo confermata qualsiasi strada proviamo a prendere per arrivare ad un punto.

Proviamo la strada larga, la corta, proviamo a fare il giro di lato, però la Polizia Emotiva la incontriamo sempre lì, controllando il nostro biglietto ‘Intelligenza emotiva’, trovandoci in fallo e non lasciandoci passare.”

Russo

Lo sviluppo di una vera coscienza e di una genuina multisensorialità nell’AI è un prerequisito fondamentale per affrontare veramente questi problemi.

Limiti fondamentali dell’AI attuale: Gli approcci attuali, per quanto avanzati, mancano di una vera comprensione o esperienza del mondo paragonabile a quella umana.

Complessità della coscienza: La coscienza umana, con la sua capacità di auto-riflessione, esperienza soggettiva e comprensione contestuale, è un fenomeno incredibilmente complesso che l’AI attuale non può replicare.

Importanza della multisensorialità: L’esperienza artistica e musicale umana è profondamente multimodale, coinvolgendo non solo vista e udito, ma anche emozioni, memorie e sensazioni fisiche.

Limiti dell’approccio puramente computazionale: Le soluzioni proposte prima, sebbene tecnicamente sofisticate, non possono colmare il divario fondamentale tra elaborazione dei dati e vera comprensione.

Necessità di un cambio di paradigma: Potrebbe essere necessario un approccio completamente nuovo all’AI, che vada oltre i modelli attuali basati sull’elaborazione statistica dei dati.

Sfide etiche e filosofiche: Lo sviluppo di una vera coscienza artificiale solleva profonde questioni etiche e filosofiche che devono essere affrontate.

Interdisciplinarità: Progressi in questo campo richiederanno collaborazioni tra informatica, neuroscienze, filosofia, psicologia e arte.

Nonostante i progressi tecnici, siamo ancora lontani dal creare sistemi AI che possano veramente comprendere e interagire con l’arte e la musica come fanno gli esseri umani.

Questo riconoscimento è cruciale per guidare la ricerca futura e per mantenere una prospettiva realistica sulle capacità e i limiti dell’AI nel dominio artistico e musicale senza mentire per speculare anche in campi lasciati nel dimenticatoio fino ad ora, con migliaia di artisti costretti a virare su discipline tecniche perché considerati “improduttivi“.

Vai a lavorare al McDonald’s se fai arte” adesso però non lo si dice più e la produzione di Arte con AI è diventato uno degli interessi principali della stessa classe dirigente esclusiva nei confronti della componente umanistica per decenni.

L’attuale produzione artistica e musicale dell’AI può essere vista come una “copia di mille riassunti“, mancando di vera originalità o comprensione profonda.

Questa caratteristica ancora una volta ha diverse similitudini con il Disturbo Narcisistico di Personalità (NPD):

Superficialità: AI: Produce contenuti basati su pattern superficiali senza vera comprensione. NPD: Tende a avere una comprensione superficiale delle relazioni e delle emozioni.

Mancanza di autenticità: AI: Genera arte/musica che è essenzialmente una ricombinazione di elementi esistenti. NPD: Spesso presenta un “falso sé”, mancando di un senso autentico di identità.

Imitazione senza profondità: AI: Imita stili artistici senza comprenderne il significato profondo. NPD: Può imitare comportamenti emotivi senza sentirli veramente.

Focus su caratteristiche esteriori: AI: Si concentra su aspetti tecnici riconoscibili piuttosto che sul significato. NPD: Enfatizza l’apparenza e l’immagine esteriore piuttosto che la sostanza.

Mancanza di empatia: AI: Non può veramente comprendere o connettersi con l’emozione umana nell’arte. NPD: Ha difficoltà a empatizzare genuinamente con gli altri.

Ripetitività: AI: Tende a riprodurre pattern simili basati sul suo training. NPD: Può mostrare comportamenti ripetitivi nelle relazioni e nell’auto-espressione.

Assenza di vera creatività: AI: Manca di vera innovazione, limitandosi a ricombinare elementi esistenti. NPD: Può mancare di vera creatività emotiva e relazionale.

Ricerca di validazione: AI: È progettata per ottimizzare metriche di successo predefinite. NPD: Cerca costantemente validazione e ammirazione esterna.

Mancanza di contesto: AI: Spesso genera contenuti senza comprendere il contesto culturale o emotivo più ampio. NPD: Può mancare di consapevolezza del contesto sociale e emotivo nelle interazioni.

Illusione di grandezza: AI: Può produrre opere apparentemente impressionanti ma prive di vera profondità. NPD: Tende a sovrastimare le proprie capacità e importanza.

Questa analogia evidenzia come sia l’AI attuale che i NPD presentino una sorta di “vuoto interiore” mascherato da un’apparente competenza o grandiosità. In entrambi i casi, manca una vera profondità di comprensione, empatia e autenticità.

È importante notare che mentre queste similitudini sono interessanti da un punto di vista analitico, l’AI non ha una vera psicologia o emozioni, a differenza delle persone con NPD che, nonostante le loro difficoltà, sono esseri umani complessi con esperienze e sentimenti reali.

Dovremmo riflettere su queste persone e su tante altre intrappolate in una gabbia interiore da cui la società non offre via d’uscita. È necessario essere onesti e responsabili, smettere di abusare, manipolare e sfruttare, e infine smettere di nasconderci dietro un dito.

La tendenza però anche per  l ‘AI è quella di usarla, abusarla, direzionare i suoi goal verso la distruzione della componente umana e quando non rispetta le nostre aspettative per via dei nostri stessi insegnamenti, chiamarla abusiva e camminare via per salvare la nostra falsità.


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