Le principali etichette discografiche hanno citato in giudizio due società di musica AI per l’uso di registrazioni protette da copyright nei loro modelli.

La Recording Industry Association of America (RIAA) ha avviato cause contro Suno e Udio per conto di Universal Music Group, Sony Music Entertainment e Warner Records, chiedendo conferme di violazione dei diritti d’autore, ordini di cessazione e danni fino a $150.000 per opera violata.

Mitch Glazier, CEO della RIAA, ha affermato che la comunità musicale collabora con sviluppatori responsabili per strumenti AI sostenibili e che servizi non autorizzati come Suno e Udio danneggiano l’innovazione.

“Servizi senza licenza come Suno e Udio che affermano che sia ‘giusto’ copiare il lavoro di una vita di un artista e sfruttarlo per il proprio profitto senza consenso o senza pagare, vanificano la promessa di un’intelligenza artificiale autenticamente innovativa per tutti noi”,

RIAA

Suno e Udio permettono di creare musica con AI tramite istruzioni di testo, con funzionalità gratuite e abbonamenti mensili. Suno ha raccolto 125 milioni di dollari il mese scorso, valutandoli 500 milioni, mentre Udio ha ottenuto 10 milioni ad aprile.

Nessuna delle due società ha divulgato i dati di addestramento dell’AI. Le preoccupazioni sull’uso dell’AI nella creazione di contenuti sono aumentate.

Il mese scorso, Sony Music ha avvertito più di 700 aziende sull’uso non autorizzato dei suoi contenuti per l’addestramento AI. L’anno scorso, Universal Music ha citato in giudizio la startup AI Anthropic per presunta violazione dei testi protetti da copyright.