The Daily Beast e The Guardian riportano che la prima mondiale di “The Last Screenwriter”, un film con sceneggiatura generata dall’intelligenza artificiale, è stata cancellata dal Prince Charles Cinema di Londra a causa di una forte reazione pubblica.

Questo evento sottolinea il dibattito sull’uso dell’intelligenza artificiale nelle industrie creative. Diretto da Peter Luisi, il film narra la storia di Jack, uno sceneggiatore che incontra un sistema di sceneggiatura AI che supera le sue capacità.

La sceneggiatura, inclusi trama, personaggi e dialoghi, è stata creata interamente da ChatGPT di OpenAI. La proiezione, prevista per il 23 giugno 2024, è stata annullata il 18 giugno a causa delle preoccupazioni del pubblico sull’uso dell’AI al posto degli scrittori umani.

La cancellazione ha provocato reazioni contrastanti sui social media: alcuni hanno lodato il cinema per la sua integrità, mentre altri lo hanno criticato per aver soffocato il dibattito sull’AI nelle arti. Questa controversia riflette le preoccupazioni nell’industria dell’intrattenimento riguardo all’AI, che ha contribuito agli scioperi di Hollywood del 2023.

Attori e scrittori temono l’uso non regolamentato dell’AI e il suo impatto sui mezzi di sussistenza, come evidenziato da figure come Charlie Kaufman. Il regista Luisi ha espresso sorpresa per la reazione negativa, sostenendo che il film intendeva avviare una discussione sull’AI nell’industria cinematografica.

Nonostante l’annullamento, Luisi prevede una prima privata e la pubblicazione online del film e della sceneggiatura per promuovere la trasparenza e ulteriori discussioni. La controversia evidenzia la tensione tra progresso tecnologico e creatività umana. Con l’espansione dell’AI, aumentano le preoccupazioni per lo spostamento dei posti di lavoro e la svalutazione della creatività umana.

L’industria cinematografica affronta sfide poiché l’AI può generare sceneggiature o film completi, sollevando interrogativi sul ruolo futuro dei registi umani e sull’integrità artistica.

Il dibattito si estende anche alla clonazione delle performance, come la denuncia di Scarlett Johansson contro l’uso non autorizzato della sua replica vocale da parte di una società di AI.