Papa Francesco accoglie con favore i progressi della scienza e della tecnologia, ritenendo che l’intelligenza artificiale offra nuove opportunità. Tuttavia, avverte dei rischi significativi associati.
Al vertice del G7, il Papa esorterà i leader mondiali a regolamentare l’IA, rinnovando la sua richiesta per un “trattato internazionale vincolante” volto a prevenire abusi e promuovere buone pratiche.
La regolamentazione dovrebbe prevenire le cattive pratiche e promuovere quelle buone, incoraggiando nuovi approcci creativi e supportando iniziative personali e collettive.
Per sviluppare modelli normativi che forniscano una guida etica agli sviluppatori di tecnologie digitali, è essenziale identificare i valori umani fondamentali su cui le società dovrebbero basare i loro sforzi nel formulare, adottare e applicare i necessari quadri legislativi.
La redazione di linee guida etiche per la produzione di intelligenza artificiale deve considerare questioni profonde riguardanti il significato dell’esistenza umana, la tutela dei diritti fondamentali, e la promozione della giustizia e della pace.
Questo processo di discernimento etico e giuridico può rappresentare un’opportunità preziosa per una riflessione collettiva sul ruolo della tecnologia nella nostra vita individuale e comunitaria, e su come il suo impiego possa contribuire alla creazione di un mondo più giusto e umano.
“nei dibattiti sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale, si dovrebbe tenere conto della voce di tutte le parti interessate, compresi i poveri, gli emarginati e altri che spesso rimangono inascoltati nei processi decisionali globali”.
“La mia preghiera all’inizio del nuovo anno è che il rapido sviluppo di forme di intelligenza artificiale non accresca le troppe disuguaglianze e ingiustizie già presenti nel mondo, ma contribuisca a porre fine a guerre e conflitti, e ad alleviare molte forme di sofferenza che affliggono la famiglia umana”,
“Possano i fedeli cristiani, i credenti di varie religioni e gli uomini e le donne di buona volontà collaborare in armonia per cogliere le opportunità e affrontare le sfide poste dalla rivoluzione digitale, e consegnare alle generazioni future un mondo più solidale, giusto e pacifico”.
Ha avvertito nel 2023 durante la giornata mondiale della pace che senza un’adeguata regolamentazione, potrebbe emergere una “dittatura tecnologica”, menzionando i pericoli delle armi controllate dall’IA e l’uso improprio della tecnologia per la sorveglianza e l’interferenza elettorale.
“La grande quantità di dati analizzati dalle intelligenze artificiali non è di per sé garanzia di imparzialità”.
“Quando gli algoritmi estrapolano informazioni, corrono sempre il rischio di distorcerle, replicando le ingiustizie e i pregiudizi degli ambienti in cui esse hanno origine.
Più diventano veloci e complessi, più è difficile comprendere perché abbiano prodotto un determinato risultato”.
“Le macchine ‘intelligenti’ possono svolgere i compiti loro assegnati con sempre maggiore efficienza, ma lo scopo e il significato delle loro operazioni continueranno a essere determinati o abilitati da esseri umani in possesso di un proprio universo di valori”,
“il rischio è che i criteri alla base di certe scelte diventino meno chiari, che la responsabilità decisionale venga nascosta e che i produttori possano sottrarsi all’obbligo di agire per il bene della comunità”.
“ciò è favorito dal sistema tecnocratico, che allea l’economia con la tecnologia e privilegia il criterio dell’efficienza, tendendo a ignorare tutto ciò che non è legato ai suoi interessi immediati”: di qui la necessità di riflettere sul “senso del limite, un aspetto tanto spesso trascurato nella mentalità attuale, tecnocratica ed efficientista, quanto decisivo per lo sviluppo personale e sociale” e di dire no alla “dittatura tecnologica”.
Dal 2020, la Pontificia Accademia per la Vita del Vaticano sostiene la “Rome Call for AI Ethics”, un documento che delinea sei principi per l’uso etico dell’IA, come trasparenza e responsabilità, questa cerca il supporto di grandi aziende tecnologiche e governi come Microsoft, IBM, Cisco Systems, l’ONU per l’Alimentazione e l’Agricoltura, il ministero italiano dell’Innovazione e vari leader religiosi hanno firmato il documento.
L’Unione Europea ha già approvato una legge sull’IA, mentre negli Stati Uniti si stanno sviluppando piani per una regolamentazione federale.
Sebbene anche se ha avuto una formazione scientifica (Chimico) ma non sia un esperto di tecnologia, il Papa è preoccupato per gli aspetti sociali dell’IA.
Ha iniziato il suo pontificato parlando della situazione dei migranti e del cambiamento climatico, e ora si concentra sull’IA, sottolineando che solo una regolamentazione internazionale può prevenire l’abuso delle nuove tecnologie.
La presenza del Papa al G7 è importante come autorità morale, spingendo i governi a chiedere alle aziende un approccio più umano. Il Papa farà un appello alla pace e all’umanità nell’era dell’IA, incontrando i capi di stato per discutere questi temi.
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