Lunedì 10 giugno, a partire dalle 9:30 presso l’Auditorium Inapp e online, si e svolto il convegno “Digitalizzazione e diritti sindacali: sfide, opportunità, prospettive” organizzato dall’Inapp e dall’Osservatorio sulla Digitalizzazione delle Relazioni Industriali (ODRI) dell’Università Mercatorum, con la collaborazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Il convegno sull’intelligenza artificiale (IA) ha esplorato i principali argomenti relativi all’impiego di questa tecnologia nel mondo del lavoro.
I partecipanti hanno discusso le sfide etiche e sociali che l’IA comporta, come ad esempio la necessità di una transizione complessa al mondo del lavoro con l’IA, richiedendo uno sforzo di riqualificazione societaria per costruire un nuovo umanesimo.
Altri argomenti trattati includono gli investimenti in digitalizzazione e autonomia strategica, l’impatto dell’IA sui modelli organizzativi delle aziende, il lavoro online dinamico basato su algoritmi, lo sciopero e la digitalizzazione, la dematerializzazione e digitalizzazione del luogo di lavoro, i dispositivi indossabili e Internet of Things, l’asimmetria informativa e regolamentazione, e l’utilizzo della IA per verificare l’efficacia dei sussidi dell’INPS.
Questi argomenti hanno messo in evidenza le potenzialità e i rischi dell’IA nel mondo del lavoro, richiedendo un approccio etico e responsabile alla sua implementazione.
Natale Forlani, presidente dell’INAPP, ha dato inizio al convegno, enfatizzando le sfide etiche e sociali che l’intelligenza artificiale (IA) comporta. Forlani ha sottolineato che la transizione al mondo del lavoro con la IA sarà complessa e richiederà uno sforzo di riqualificazione a livello societario per costruire un nuovo umanesimo. Ha inoltre menzionato la necessità di migliorare il sistema di welfare e il ruolo cruciale dei sindacati nella tutela delle parti sociali.
Marco Cilento, Head of Institutional Policy presso la Confederazione Europea dei Sindacati (ETUC), ha parlato dell’importanza degli investimenti in digitalizzazione e dell’autonomia strategica ed energetica a livello europeo. Ha evidenziato la necessità di un intervento normativo per evitare la frammentazione e ha sottolineato l’importanza di garantire che l’Unione Europea sia effettivamente utile ai lavoratori. Citandolo: “Non ho idea delle prospettive dell’IA nel mercato del lavoro europeo”. Cilento ha anche discusso le sfide della regolamentazione del telelavoro e della competizione nel mercato del lavoro.
Carlo Fazzi, Head of Labour Affairs & Ethics presso BNL BNP Paribas, ha esplorato l’impatto dell’IA sui modelli organizzativi delle aziende. Fazzi ha spiegato come l’IA possa migliorare l’efficienza e l’esperienza del cliente, prevenire le frodi e favorire nuove forme di interazione. Ha inoltre sottolineato l’importanza dello smart working e della necessità di upskilling e reskilling per adattarsi ai nuovi scenari lavorativi.
Massimo De Minicis, ricercatore presso INAPP, ha discusso il lavoro online dinamico basato su algoritmi. Sebbene questo approccio sia apprezzato dai datori di lavoro per la sua efficienza, i lavoratori lo percepiscono spesso come uno strumento di controllo. De Minicis ha anche accennato ai nuovi spazi di rappresentazione digitale creati dalla tecnologia.
Valerio Maio, ordinario di Diritto del Lavoro presso Unitelma Sapienza, ha sottolineato l’importanza dello sciopero, specialmente nel contesto della digitalizzazione. Maio ha evidenziato come lo sciopero rimanga uno strumento fondamentale di lotta sindacale anche nell’era digitale.
Marino Masucci, Segretario Generale Fit-CISL Lazio, e Andrea Zappia, Coordinatore territoriale Area Sindacale, Lavoro e Welfare presso Confindustria Veneto Est, hanno discusso delle difficoltà legate allo sfruttamento dei lavoratori tramite algoritmi di controllo e della penetrazione sindacale nelle grandi corporazioni. Masucci ha sottolineato l’importanza della comunicazione umana e della presenza fisica nelle riunioni per le piccole e medie imprese.
Silvia Donà, ricercatrice INAPP, ha affrontato il tema della dematerializzazione e digitalizzazione del luogo di lavoro. Donà ha evidenziato come la tecnologia possa favorire la diffusione della lotta sindacale e nuove forme di organizzazione dei lavoratori.
Delfina Malandrino, associata di Informatica presso l’Università di Salerno, ha fornito un’analisi approfondita sulle nuove frontiere dei dispositivi indossabili (wearable devices) e l’evoluzione dall’Internet of Things all’Internet of People.
Malandrino ha sottolineato come i dispositivi indossabili possano rivoluzionare non solo il modo in cui interagiamo con la tecnologia, ma anche il modo in cui lavoriamo.
Ha discusso le potenzialità di questi dispositivi nel monitorare la salute dei lavoratori, ottimizzare le loro prestazioni e migliorare la sicurezza sul lavoro.
Tuttavia, ha anche messo in guardia sui rischi legati alla privacy e alla raccolta dei dati personali, spesso effettuata senza il consenso esplicito degli utenti. Malandrino ha citato il caso di Cambridge Analytica come esempio di come i dati possano essere utilizzati in modo improprio, e ha sottolineato l’importanza di implementare misure di protezione dei dati robuste e trasparenti.
Inoltre, Malandrino ha esplorato l’utilizzo dei ranking interni e dei workmeter nella gig economy, strumenti che, se da un lato possono migliorare la produttività e la gestione delle risorse umane, dall’altro possono anche intensificare il controllo sui lavoratori, generando nuove forme di sfruttamento.
Ha quindi evidenziato la necessità di una regolamentazione attenta e di un dibattito etico sul bilanciamento tra efficienza produttiva e diritti dei lavoratori.
Teresa Numerico, associata di Logica e Filosofia della Scienza presso l’Università Roma Tre, ha approfondito l’aspetto etico dell’IA e della tecnologia, definendo quest’ultima come una forma di esternalizzazione della memoria. Numerico ha spiegato come la digitalizzazione dei dati e l’affidamento sempre maggiore ai sistemi di IA stiano cambiando i paradigmi di potere nella società. Ha discusso l’importanza di comprendere le differenze tra la rappresentazione digitale dei dati e la realtà, mettendo in guardia contro i pericoli di un mondo costruito su dati potenzialmente inaccurati o manipolabili.
Numerico ha inoltre esplorato il concetto di asimmetria informativa, dove le aziende e le istituzioni detengono una quantità di dati e informazioni significativamente superiore rispetto ai singoli cittadini, creando uno squilibrio di potere. Ha sottolineato la necessità di trasparenza nella raccolta e nell’uso dei dati, proponendo l’adozione di standard etici rigorosi e regolamenti che garantiscano che i dati siano utilizzati in modo equo e responsabile.
Ha concluso il suo intervento discutendo le implicazioni a lungo termine dell’IA sul mercato del lavoro, suggerendo che l’aumento della produttività non dovrebbe andare a scapito del benessere dei lavoratori. Numerico ha promosso un futuro che valorizzi la sostenibilità e il rispetto per i diritti dei lavoratori, proponendo un modello di sviluppo che integri le innovazioni tecnologiche con un approccio etico e umano.
Dialogo Conclusivo
Lucia Valente, ordinaria di Diritto del Lavoro presso “La Sapienza”, ha chiuso il convegno discutendo l’utilizzo della IA per verificare l’efficacia dei sussidi dell’INPS, aumentando così l’efficienza dei processi. Valente ha evidenziato il potenziale della IA per migliorare i sistemi di welfare e ha invitato a un utilizzo etico e responsabile della tecnologia.
Questo convegno ha offerto una panoramica esaustiva e stimolante sulle sfide e le opportunità legate alla IA nel mondo del lavoro, sottolineando l’importanza di un approccio etico e inclusivo per affrontare le trasformazioni in atto.
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