L’Intelligenza Artificiale rappresenta un’opportunità significativa per il futuro economico dell’Italia, più che un pericolo e se utilizzata correttamente e abbinata a tecnologie all’avanguardia, può accelerare la crescita del PIL italiano. Questo è stato il messaggio principale emerso durante i panel per imprenditori e manager, in occasione del convegno dei Giovani di Confindustria a Rapallo.

Secondo Donato Ferri, managing partner consulting di EY Europe West, la combinazione tra investimenti in dati e intelligenza artificiale e l’adozione di tecnologie 5.0 potrebbe fungere da catalizzatore per una crescita economica significativa, potenzialmente in grado di generare un incremento del PIL italiano tra i 4 e i 5 punti percentuali nei prossimi anni.

Ferri ha poi sottolineato che le aziende che adottano soluzioni di AI e tecnologie 5.0 hanno una probabilità di esportare tre volte superiore rispetto a quelle che non innovano il proprio modello di business e che, per quanto riguarda i timori emersi da più parti sull’impatto dell’AI nel mondo del lavoro, non c’è al momento alcuna evidenza dell’emergere di una eventuale disoccupazione tecnologica di massa. L’automazione dei compiti, resa possibile dall’AI, potrebbe anzi compensare parzialmente la riduzione della forza lavoro dovuta al calo demografico previsto nei prossimi anni.

Di impatto positivo dell’AI hanno anche parlato Nicola Piazza, amministratore delegato di Wurth Italia, che ha enfatizzato come l’AI non deve essere vista come sostituto delle persone quanto come un supporto alle persone e Federico Leproux, CEO di TeamSystem, che ha sottolineato come l’AI sia fondamentale per la transizione digitale e per il miglioramento della competitività del tessuto imprenditoriale italiano.

Luca Morandi, direttore generale di Aon, ha sottolineato che l’AI è una rivoluzione che può supportare lo sviluppo di nuove competenze e posti di lavoro, sebbene comporti anche rischi reputazionali che devono essere gestiti attentamente dal punto di vista etico.

Un tema, quello dell’etica, affrontato anche da Sara Doris, vicepresidente di Mediolanum, che ha parlato della necessità di responsabilità a tutti i livelli nello sviluppo dell’AI.

In sintesi, il convegno dei Giovani di Confindustria a Rapallo ha evidenziato come l’intelligenza artificiale, se gestita correttamente, possa rappresentare una leva fondamentale per la crescita economica e l’innovazione in Italia, pur richiedendo una gestione attenta dei suoi impatti etici e occupazionali.


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