Difesa, doppia transizione digitale e verde, politica industriale e Intelligenza Artificiale: sono questi i temi affrontati in occasione dei lavori del 53esimo convegno annuale dell’associazione dei Giovani Imprenditori a Rapallo (Genova) che si è appena concluso e nel quale sono state analizzate le grandi sfide trasformative che la attendono le imprese in Italia e in Europa.

In Europa investiamo in Intelligenza artificiale 1 miliardo all’anno. Poco. Occorre un fondo europeo per raccogliere investimenti pubblici e privati. Uno strumento finanziario e di incontro fra produttori e utilizzatori di tecnologie, ovvero istituzioni, grandi industrie, pmi e startup”. È il pensiero di Riccardo Di Stefano, presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria.

Secondo Di Stefano l’obiettivo deve essere quello di “creare veri campioni europei dell’Ia. Imprese di grandi dimensioni e pienamente operanti in questo mercato”.

La dipendenza tecnologica per i software dagli Stati Uniti e per la componentistica e i chip dall’Asia è forte. È l’innovazione tecnologica il principale campo di battaglia globale, ce lo ricorda anche Xi Jinping. L’esempio più spettacolare e discusso è l’intelligenza artificiale: non è una singola tecnologia, ma una filiera digitale e industriale, una filiera che in Europa ha molte debolezze”, ha sottolineato il leader dei Giovani industriali secondo cui “investimenti, tempo, frammentazione” sono i tre problemi cruciali della Ue.

“L’Unione, impegnata a regolamentare l’Intelligenza artificiale degli altri, non ha creato un contesto favorevole alla crescita della propria. La piccola taglia dell’industria informatica europea, e le policy nazionali frammentate, duplicate e contradditorie ne rallentano lo sviluppo. Così come la gestione dei finanziamenti. In Italia, a parte la doverosa riflessione etica, che cosa vogliamo essere in questa filiera? Produttori o moralizzatori? Per noi il nodo è l’utilizzo di dati per una AI a forte declinazione industriale”, ha aggiunto Di Stefano.

Per quanto riguarda l’Italia il presidente dei Giovani Confindustria ha affermato che “servono investimenti davvero significativi. Puntare su produzioni ad alto valore aggiunto è un passaggio cruciale che dobbiamo compiere come sistema Paese” perché l’Intelligenza Artificiale “è una delle grandi battaglie del nostro tempo, perderla avrà conseguenze economiche, politiche e sociali“.


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