Le politiche del lavoro in Italia stanno cambiando con il “decreto coesione”. Questo decreto potrebbe migliorare i centri per l’impiego e la formazione professionale, soprattutto nel sud Italia.

Sostenere l’autoimpiego e promuovere l’occupazione di giovani e donne, soprattutto nel Mezzogiorno. Investire sulle competenze, anche per i lavoratori in esubero delle grandi aziende in crisi. Valorizzare le opportunità della tecnologia, con nuove azioni sulla piattaforma SIISL. Queste le direttrici del decreto legge 7 maggio 2024, n. 60, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 105/2024 e recante “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione”. Il provvedimento è volto a realizzare la riforma della politica di coesione inserita nell’ambito della revisione del PNRR, al fine di accelerare e rafforzare l’attuazione degli interventi finanziati dalla politica di coesione 2021-2027 e mirati a ridurre i divari territoriali.

Con la chiusura dell’ANPAL e la creazione di un sistema informativo unico dall’INPS (Siisl), il governo intende modernizzare i servizi d’occupazione. Il Siisl non sarà solo una piattaforma di annunci, ma diventerà un motore di ricerca che includerà tutte le offerte di lavoro online, facilitando l’incontro tra domanda e offerta.

La novità principale è l’uso dell’intelligenza artificiale (IA) per analizzare offerte e curricula, garantendo un abbinamento ottimale tra competenze e richieste.

La piattaforma SIISL garantisce l’interoperabilità tra le piattaforme digitali di tutti i soggetti che erogano servizi in ambito sociale e del lavoro. Tutti i percettori dell’Assegno d’inclusione (che ha sostituito il Reddito di cittadinanza da settembre 2023) e i soggetti occupabili devono iscriversi obbligatoriamente al SIISL. Inoltre, il “decreto coesione” (articolo 25) prevede l’iscrizione d’ufficio alla piattaforma SIISL anche per tutti i percettori dell’indennità di disoccupazione e i lavoratori che hanno terminato un contratto di collaborazione (co.co.co).

Registrandosi sulla piattaforma, tutti i percettori di indennità o sussidi possono accedere a informazioni e proposte di lavoro, corsi di formazione, tirocini, progetti utili alla collettività e altre iniziative di politica attiva del lavoro, oltre a informazioni sullo stato del beneficio e le attività previste dal patto di servizio personalizzato e dal patto per l’inclusione.

La piattaforma facilita la ricerca di lavoro, l’individuazione di opportunità formative e la partecipazione a progetti utili alla collettività.

Finora non esisteva un controllo efficiente su quanti accettassero o rifiutassero offerte di lavoro congrue, poiché il controllo era demandato ai servizi per l’impiego, che raramente lo eseguivano efficacemente.

Tuttavia, la nuova normativa prevede l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per abbinare offerte di lavoro e domande, basandosi sui curricula caricati obbligatoriamente dai percettori al momento dell’iscrizione sul SIISL. Questo consentirà di valutare automaticamente la congruità delle offerte in relazione alle competenze, esperienze, e alla distanza del luogo di lavoro.

L’uso dell’IA è regolato dal regolamento sulla privacy n. 2016/679, che richiede il consenso dell’interessato, espresso nel patto di servizio personalizzato o nel patto di attivazione digitale.

Inoltre, la norma consente di utilizzare l’IA per monitorare e verificare gli esiti della formazione.

I dati del SIISL, in forma anonima e aggregata, saranno utilizzati per verificare l’efficacia dei corsi formativi offerti dagli enti accreditati. Ogni ente formatore riceverà un punteggio basato sulla percentuale di iscritti assunti entro sei mesi dalla conclusione del corso.

Questi dati, raccolti dalle amministrazioni e dagli enti pubblici, saranno valutati dal Ministero del Lavoro nel rispetto del regolamento n. 2016/679, anche se non vengono specificate le conseguenze di eventuali esiti negativi del monitoraggio.

Il Ministro del Lavoro dovrebbe affidare all’INAPP il compito di disaggregare e rendere noti i dati formativi, assicurando che l’applicazione dell’IA nei servizi per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro non venga ostacolata da pratiche dilatorie nella promulgazione dei decreti attuativi.

Reazioni dal Web e Opinioni degli Esperti

Le reazioni al “decreto coesione” sono state varie. Alcuni esperti vedono nell’introduzione dell’IA una svolta positiva che potrebbe finalmente risolvere le inefficienze croniche dei centri per l’impiego. Il Sole 24 Ore sottolinea come l’IA potrebbe migliorare significativamente il matching tra domanda e offerta, riducendo i tempi di ricerca del lavoro e aumentando le opportunità per i disoccupati .

D’altra parte, ci sono preoccupazioni riguardo alla protezione dei dati personali e alla possibilità che l’IA possa discriminare alcuni gruppi di lavoratori. Il Fatto Quotidiano esprime dubbi sul rispetto delle normative sulla privacy, nonostante il decreto preveda che il consenso all’uso dei dati sia esplicitato nel patto di servizio personalizzato .

Sfide Future e Prospettive

Il successo di questa innovazione dipenderà in gran parte dall’attuazione effettiva delle norme. Sarà fondamentale evitare pratiche dilatorie nella promulgazione dei decreti attuativi e garantire che l’IA sia utilizzata in modo trasparente e rispettoso dei diritti degli utenti. Inoltre, sarà cruciale monitorare costantemente l’efficacia del sistema e apportare le necessarie correzioni basate sui dati raccolti.

Il Ministro del Lavoro avrà il compito di assicurare che l’innovazione tecnologica non venga ostacolata dalle resistenze interne al dicastero e che i benefici della digitalizzazione e dell’IA siano realmente percepiti dai cittadini. Se implementato correttamente, il “decreto coesione” potrebbe rappresentare una svolta per le politiche attive del lavoro in Italia, rendendole finalmente all’altezza delle sfide del mercato globale.