Microsoft ha registrato un aumento del 29,1% nelle emissioni di carbonio totali dal 2020, principalmente a causa della costruzione di data center per supportare le esigenze crescenti di intelligenza artificiale.
Le emissioni Scope 1 e 2 dell’azienda, che includono le emissioni dirette e indirette legate all’energia consumata, sono diminuite del 6,3% nel 2023 rispetto al 2020.
Tuttavia, le emissioni Scope 3, che derivano da attività indirette come la costruzione di data center e l’uso di materiali hardware, sono aumentate del 30,9% nello stesso periodo.
Microsoft si impegna a ridurre le emissioni Scope 3 del 50% entro il 2030 e a coprire il 100% del suo consumo di elettricità con energia a zero emissioni di carbonio entro la stessa data.
L’azienda sta lavorando per decarbonizzare 100% la produzione di materiali da costruzione e ha imposto ai fornitori di grandi volumi di utilizzare energia priva di emissioni di carbonio entro il 2030.
Brookfield Asset Management fornirà a Microsoft oltre 10,5 GW di capacità di energia rinnovabile, un accordo significativo per ridurre l’impronta ambientale dell’azienda.
Inoltre secondo quanto riportato (Reuters), Microsoft sta richiedendo a circa 700-800 dipendenti nei settori del machine learning e del cloud computing di trasferirsi fuori dalla Cina, a causa delle crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina riguardo alle nuove tecnologie. Ai lavoratori, prevalentemente ingegneri cinesi, è stata data questa settimana l’opportunità di scegliere tra trasferirsi negli Stati Uniti, in Irlanda, in Australia o in Nuova Zelanda.
“Fornire opportunità interne è una parte regolare della gestione del nostro business globale. Come parte di questo processo, abbiamo condiviso un’opportunità facoltativa di trasferimento interno con un sottogruppo di dipendenti”, ha detto a Reuters un portavoce di Microsoft.
Microsoft ha dichiarato che le operazioni non subiranno alcun impatto e che continuerà a mantenere il suo impegno nella regione. L’azienda impiega circa 7.000 ingegneri nel suo gruppo di ricerca e sviluppo nell’area Asia-Pacifico, la maggior parte dei quali si trova in Cina. Questa decisione giunge mentre l’amministrazione Biden sta valutando controlli sulle esportazioni di modelli avanzati di intelligenza artificiale per limitarne l’accesso da parte della Cina. Inoltre, ha annunciato significativi aumenti delle tariffe su diverse importazioni cinesi, inclusi i semiconduttori.
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