Le donne devono sfruttare i vantaggi e le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale evitando che questa colpisca ancora di più i fattori negativi sul mercato del lavoro e l’occupazione femminile.

È quanto auspica la Vice Direttrice Generale di Banca d’Italia Alessandra Perrazzelli intervenuta al W7 di Roma, un gruppo di impegno civile ufficiale nell’ambito del G7, istituito nel 2018 dalla presidenza canadese, con l’obiettivo di promuovere proposte sull’uguaglianza di genere e sui diritti delle donne che vengono poi presentati ai Governi che ne fanno parte.

L’obiettivo è quello di garantire che i leader del G7 adottino impegni politici e finanziari concreti che portino a un impatto tangibile, duraturo e trasformativo sulla vita delle donne e delle ragazze in tutto il mondo. 

Secondo Alessandra Perrazzelli, i timori dell’impatto dell’Intelligenza Artificiale sul mercato del lavoro sono “particolarmente veri per le donne, poiché molti dei lavoro in cui la componente femminile è maggioritaria sono quelli più esposti alla introduzione dell’AI“.

Credo però” continua la Vice Direttrice Generale di Bankitalia che “l’AI offra alle donne anche molte opportunità che è fondamentale cogliere. Ma occorre intervenire innanzitutto sul fronte dell’istruzione, e avere coraggio nel confrontarsi con questa nuova sfida. Il rischio altrimenti è che l’Ia amplifichi e rinforzi i meccanismi di esclusione femminile, per esempio attraverso algoritmi che favoriscono -a parità di competenze – l’assunzione di lavoratori uomini“.

Un tema importante è anche quello di superare la scarsa partecipazione delle donne allo sviluppo degli algoritmi e della tecnologia alla base dell’Intelligenza Artificiale per evitare il rischio “della distruzione di posti di lavoro in quei settori in cui le donne sono attualmente maggiormente impiegate“.

A fronte di tutto ciò esistono però fattori che controbilanciano i rischi conclude Perrazzelli, in quanto “l’uso della Ia può ad esempio favorire l’accesso all’istruzione in regioni in cui le infrastrutture tradizionali sono particolarmente carenti; anche il lavoro da remoto sarà più diffuso e ciò favorirà l’occupazione anche in aree svantaggiate; infine, una maggiore partecipazione delle donne allo sviluppo dell’Ia potrà contribuire a smantellare quei bias culturali che influiscono negativamente sulla inclusione economica delle donne“.


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