Secondo uno studio congiunto della Semiconductor Industry Association e del Boston Consulting Group, si prevede che entro il 2032 gli Stati Uniti triplicheranno la loro capacità di produzione di semiconduttori, grazie all’approvazione del CHIPS and Science Act.
Il CHIPS Act, varato nel 2022, è volto a potenziare la produzione interna e a diminuire la dipendenza estera, stanziando 52,7 miliardi di dollari per ricerca, sviluppo, produzione e formazione nel settore dei semiconduttori, inclusi 39 miliardi di dollari in incentivi produttivi.
L’incremento del 203% della produzione americana di semiconduttori tra il 2022 e il 2032 si distingue nettamente dall’11% di crescita del decennio precedente.
La relazione evidenzia che la percentuale della produzione mondiale di chip detenuta dagli USA crescerà dal 10% nel 2022 al 14% entro il 2032. In assenza del CHIPS Act, la quota americana sarebbe calata all’8% entro il 2032. Si stima inoltre che gli USA raggiungeranno una quota del 28% nella produzione di logica avanzata (inferiore ai 10 nm) della capacità globale entro il 2032, a fronte dello 0% nel 2022.
Si prevede che l’America costituirà il 28% del totale degli investimenti in capitale a livello mondiale tra il 2024 e il 2032, posizionandosi subito dopo il 31% di Taiwan. Senza il CHIPS Act, gli Stati Uniti avrebbero intercettato soltanto il 9% di tali investimenti entro il 2032.
Dopo l’approvazione della legge, sono stati annunciati oltre 80 nuovi progetti in 25 stati USA, con un investimento complessivo di quasi 450 miliardi di dollari da parte del settore privato, come riportato dall’analisi.
Questi progetti dovrebbero generare oltre 56.000 posti di lavoro nel settore dei semiconduttori e sostenere centinaia di migliaia di impieghi aggiuntivi nell’economia americana. Anche altri paesi si stanno mobilitando per rafforzare la propria capacità produttiva di semiconduttori: l’Unione Europea ha il proprio Chips Act da 47 miliardi di dollari, l’India ha investito 15,2 miliardi di dollari in impianti di produzione di semiconduttori, e iniziative simili sono state adottate in Cina, Corea, Giappone e altri paesi del mondo.
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