Gli investimenti nelle startup italiane hanno subito un duro colpo nel 2023, con una drastica diminuzione del 50% rispetto all’anno precedente. Secondo i dati elaborati da Italian Tech, gli investimenti in venture capital si sono attestati a 1,15 miliardi di euro. Questo rappresenta un calo significativo rispetto ai 2,39 miliardi del 2022 e ai 1,3 miliardi del 2021.
Ecco alcuni punti chiave riguardanti gli investimenti nelle startup italiane nel 2023:
Ammontare degli investimenti: a dicembre 2023, sono stati investiti 87,4 milioni di euro in startup, distribuiti in 9 aumenti di capitale, portando il totale annuale a 1,15 miliardi;
Numero di deal: nel 2023, sono stati conclusi 173 deal, rispetto ai 202 del 2022 e ai 165 del 2021;
Settori in crescita: i settori che hanno ricevuto maggiori investimenti includono medtech, cleantech, biotech e tecnologie applicate al lavoro HR.
Distribuzione territoriale: La Lombardia ha mantenuto il ruolo di leader con il 39,3% degli investimenti totali, seguita dal Piemonte al secondo posto con il 12%.
Ulteriori dettagli sugli investimenti nelle startup italiane nel 2023:
- Investimenti per fase di sviluppo:
- Seed stage: gli investimenti in questa fase sono stati di circa 200 milioni di euro, con 41 deal conclusi;
- Early stage: in questa fase, gli investimenti hanno raggiunto circa 600 milioni di euro, con 80 deal;
- Growth stage: gli investimenti in startup in questa fase sono stati di circa 350 milioni di euro, con 52 deal;
- Settori specifici:
- Medtech: le startup medtech hanno ricevuto circa 150 milioni di euro di investimenti;
- Cleantech: questo settore ha ottenuto circa 100 milioni di euro;
- Biotech: le startup biotech hanno ricevuto circa 80 milioni di euro;
- Tecnologie applicate al lavoro HR: questo settore ha ricevuto circa 70 milioni di euro;
- Investimenti esteri:
- Nonostante la diminuzione complessiva degli investimenti, alcune startup italiane hanno attirato l’attenzione di investitori stranieri. Ad esempio, D-Orbit ha ricevuto un investimento di 100 milioni di euro da SpaceX;
- Sfide e opportunità:
- La riduzione degli investimenti rappresenta una sfida per le startup italiane, ma ci sono ancora opportunità per l’innovazione e la crescita;
- Le aziende italiane dovrebbero concentrarsi sulla diversificazione delle fonti di finanziamento, cercando anche investitori internazionali;
- La collaborazione tra startup, università e istituzioni può favorire lo sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni.
Ci sono piaciute: Hiro Robotics, SunCubes , Nutriafrica, Cap_able, Displaid, Soundsafe Care, Foreverland, Newtwen, Levelquantum, Aindo.
Ecco alcune informazioni sulle startup italiane menzionate:
- Hiro Robotics: si occupa del riciclaggio di rifiuti elettronici utilizzando robotica e intelligenza artificiale. Il loro sistema robotico modulare consente di trattare oltre 60 monitor e TV all’ora, garantendo il 99% di recupero di materiali preziosi dai rifiuti elettronici;
- Soundsafe Care: questa startup combina ultrasuoni e robotica per disrupt i metodi convenzionali di chirurgia. La loro tecnologia permette un trattamento chirurgico preciso grazie alla robotica e completamente non invasivo grazie agli ultrasuoni;
- Aindo: fondata nel 2018 e con sede nell’Area Science Park a Trieste, Aindo propone una soluzione che analizza i dati aziendali per creare dati sintetici. Questi dati sintetici sono considerati una delle migliori soluzioni per affrontare la carenza di dati su cui addestrare l’intelligenza artificiale.
Queste startup stanno contribuendo all’innovazione nel campo dell’Intelligenza Artificiale e della robotica in Italia
In sintesi, nonostante le difficoltà, il panorama delle startup italiane continua a essere dinamico e promettente, con alcune aziende che si distinguono per la loro resilienza e capacità di adattamento.
In sintesi, la riduzione degli investimenti di venture capital rappresenta una sfida per le startup italiane, ma alcune aziende continuano a ottenere finanziamenti e a innovare nel panorama imprenditoriale.
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