Madison Tevlin è la protagonista di uno spot statunitense che sensibilizza sulla sindrome di Down e sul nostro ruolo come società nell’abbattere barriere e stereotipi per promuovere l’autonomia delle persone con disabilità.

“Assume that I can” (“Presumi che io possa fare qualsiasi cosa”), la campagna di sensibilizzazione internazionale realizzata in collaborazione con l’agenzia SMALL di New York.

Una giovane donna con sindrome di Down sfida le basse aspettative che gli altri hanno su di lei e propone un ribaltamento di prospettiva: a scuola, al lavoro, in famiglia e nella vita sociale.

«Ho scoperto che in psicologia esiste un concetto, che in inglese si dice “self-fulfilling prophecy”, cioè una profezia che si auto-avvera, ma per me non esistono concetti facili e difficili. C’è sempre il modo semplice per spiegare le cose. Se penso alle cose che non mi sono state spiegate e insegnante, questo mi fa arrabbiare», sono state queste le parole di Marta Sodano, donna con sindrome di Down di 29 anni, pronunciate alle Nazioni Unite per raccontare gli ostacoli incontrati nella sua esperienza scolastica.

L’intelligenza artificiale può svolgere diversi ruoli di supporto per le persone con sindrome di Down, che possono essere utili sia per loro che per i loro caregiver e familiari.

L’AI può essere utilizzata per sviluppare programmi educativi personalizzati per le persone con sindrome di Down. Questi programmi possono adattarsi alle esigenze specifiche di ciascun individuo, aiutandoli a imparare in modi che sono più efficaci per loro.

  1. BrainPowerNeurodevelopmental Center  : sviluppa soluzioni tecnologiche per supportare le persone con autismo e altre sfide cognitive, inclusa la sindrome di Down. Utilizzano l’IA per creare applicazioni e giochi interattivi progettati per migliorare le abilità sociali, cognitive e di comunicazione.
  2. SpecialiApps: sviluppa applicazioni educative per bambini con disabilità, tra cui la sindrome di Down. Le loro app utilizzano l’IA per personalizzare l’apprendimento e adattarsi alle esigenze specifiche di ogni bambino.
  3. Marblesoft: sviluppa software educativo e di apprendimento che supporta le persone con disabilità cognitive, inclusa la sindrome di Down. Utilizzano l’IA per personalizzare il materiale didattico e adattarlo alle esigenze specifiche di ogni utente.

Le persone con sindrome di Down possono avere difficoltà nella comunicazione verbale. L’AI può essere utilizzata per sviluppare strumenti di comunicazione assistita che aiutano a facilitare la comunicazione attraverso dispositivi tecnologici, come applicazioni per tablet o dispositivi di comunicazione basati su eye-tracking.

  1. TippyTalk è un’applicazione che utilizza simboli visivi per consentire alle persone con sindrome di Down e altre disabilità di comunicare tramite dispositivi mobili. L’app permette agli utenti di inviare messaggi tramite immagini ad amici, familiari e caregiver.

L’AI può essere integrata in dispositivi domestici intelligenti per assistere le persone con sindrome di Down nelle attività quotidiane. Ad esempio, sistemi di domotica intelligenti possono essere programmati per ricordare agli individui di svolgere determinati compiti, come prendere le medicine o fare la spesa.

  1. DynaVox: offre soluzioni tecnologiche di comunicazione assistita per persone con difficoltà di linguaggio, inclusa la sindrome di Down. Utilizzano l’IA per migliorare la predizione del linguaggio e facilitare la comunicazione non verbale attraverso dispositivi specializzati.

L’AI può essere utilizzata per sviluppare giochi e applicazioni che aiutano le persone con sindrome di Down a migliorare le loro abilità cognitive, sociali e motorie. Questi strumenti possono essere progettati per essere divertenti e coinvolgenti, incoraggiando l’apprendimento attraverso l’interazione.

L’AI può essere utilizzata per sviluppare strumenti diagnostici e terapeutici che aiutano a migliorare la qualità della vita delle persone con sindrome di Down. Ad esempio, algoritmi di intelligenza artificiale possono essere utilizzati per analizzare dati medici e individuare precocemente eventuali problemi di salute.

L’AI può essere utilizzata per ottimizzare i servizi sociali e di supporto per le persone con sindrome di Down. Ad esempio, algoritmi di machine learning possono essere utilizzati per pianificare itinerari di trasporto pubblico accessibili o per abbinare individui con attività ricreative o programmi di volontariato che si adattano alle loro esigenze e interessi.

Down Syndrome Research and Treatment Foundation (DSRTF): DSRTF finanzia progetti di ricerca che utilizzano l’IA e altre tecnologie innovative per migliorare la comprensione e il trattamento della sindrome di Down. Finanziano progetti che esplorano l’uso dell’IA per analizzare grandi set di dati genetici e clinici al fine di individuare nuove terapie e interventi.

il MIT ha annunciato la creazione dell’Alana Down Syndrome Center, un nuovo sforzo di ricerca innovativo, un’iniziativa di sviluppo tecnologico e un programma di borse di studio lanciato con una donazione di 28,6 milioni di dollari da parte della Fondazione Alana, un’organizzazione no-profit. organizzazione fondata da Ana Lucia Villela di San Paolo, Brasile.

Oltre alla ricerca multidisciplinare nei laboratori di neuroscienze, biologia, ingegneria e informatica, la donazione finanzierà un programma quadriennale con il Deshpande Center for Technological Innovation del MIT chiamato “Technology to Improve Ability”, in cui saranno incoraggiate le menti creative del MIT. e supportato nella progettazione e nello sviluppo di tecnologie che possono migliorare la vita di persone con diverse capacità intellettuali o altre sfide.

Questi sono solo alcuni esempi di come l’AI può essere utilizzata per fornire supporto alle persone con sindrome di Down. Tuttavia, è importante ricordare che l’implementazione etica e responsabile dell’AI in questo contesto richiede attenzione alla privacy, alla dignità e all’autonomia delle persone coinvolte.


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