Negli ultimi due anni, gli investimenti in progetti di digital compliance hanno registrato una crescita costante, con un tasso medio annuo del 10%. Questo aumento è stato particolarmente evidente nel settore bancario, il quale, grazie a una maggiore disponibilità di dati e a ingenti investimenti strategici, ha guadagnato un vantaggio significativo in termini di maturità tecnologica nel campo della compliance. Allo stesso tempo, il settore assicurativo ha intensificato i propri sforzi per colmare il divario digitale, con un notevole aumento degli investimenti che, nel 2023, hanno registrato un aumento del 25%. Sono dati che emergono da uno studio focalizzato sulla digital compliance e sul livello di digitalizzazione delle istituzioni finanziarie e condotto dal Centro di Ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Cetif Research) in collaborazione con Avantage Reply.

Attualmente, il 45% delle istituzioni bancarie e il 38% delle compagnie assicurative ha una specifica funzione di digital compliance all’interno della struttura di compliance. Altre istituzioni, pur non avendo un’unità strutturata, stanno integrando risorse specializzate. Le competenze più diffuse nel settore bancario sono quelle di verifica e controllo (34%) e analisi normativa (15%), mentre si stanno introducendo nuove figure con competenze digitali avanzate come data analyst o data architect (44%) e sviluppatori di IT (13%) o di AI (10%). Nel settore assicurativo, le competenze prevalenti includono analisti funzionali o subject matter expert (74%) e data scientist/analyst/architect (26%). Tuttavia, l’integrazione di figure professionali con competenze trasversali rimane una sfida a causa della complessità tecnica della funzione, che ostacola il suo sviluppo.

L’Intelligenza Artificiale rappresenta una delle soluzioni tecnologiche più promettenti per la compliance, sia nelle sue applicazioni più tradizionali come il Machine Learning e l’Advanced Analytics, sia nelle sue applicazioni generative come ChatGPT, perché è in grado di offire un sostegno significativo all’attività e all’operatività della compliance, specialmente considerando le sfide legate alla conformità regolamentare e alla gestione dei dati nel contesto normativo in rapida evoluzione.

Nel momento in cui la sicurezza e la gestione accurata dei dati diventano centrali, emerge la necessità di una governance solida per garantire la conformità normativa e limitare i potenziali rischi e per farlo, la compliance deve adottare un modello data-driven, anche attraverso l’uso di strumenti tecnologici avanzati come l’Intelligenza Artificiale.

Tutto questo richiede però un cambiamento culturale e organizzativo che, oltre all’adozione di strumenti specifici, preveda il coinvolgimento di risorse qualificate e competenze specialistiche, con la creazione di team eterogenei e una maggiore collaborazione tra le varie funzioni aziendali.

In conclusione, la digital compliance si conferma come un elemento chiave per le istituzioni finanziarie nel gestire le sfide normative e i rischi nel contesto digitale in evoluzione. L’adozione di tecnologie innovative come l’Intelligenza Artificiale e il potenziamento delle competenze trasversali sono quindi da ritenersi elementi cruciali per affrontare con successo queste sfide e garantire la conformità normativa.