Siamo a fine novembre 2022. OpenAI ha appena lanciato ChatGPT, dando il via a quella che si sarebbe poi trasformata in una vera e propria mania per l’Intelligenza Artificiale. Le startup che si occupano del settore raccolgono miliardi di dollari.

Le aziende con business collegati come Nvidia Corp. – che produce i chip che alimentano ChatGPT – veleggiano in borsa raggiungendo quotazioni sempre più alte. Microsoft, che sotto la guida di Satya Nadella ha investito in OpenAI riceve il plauso degli analisti. Tik Tok cresce ogni giorno di più in termini di popolarità.

L’azienda creata da Mark Zuckerberg brucia invece miliardi di capitalizzazione a seguito dei deludenti dati di bilancio (quelli del terzo trimestre del 2022). I suoi prodotti social mostrano segni di rallentamento sia in termini di crescita di nuovi utenti che di ricavi, in un contesto in cui il mercato della pubblicità digitale diventa più complesso, in parte a causa di un cambiamento nella politica di Apple che rende più difficile guadagnare con gli annunci personalizzati sugli iPhone.

E il metaverso, quel fantastico mondo digitale che avrebbe dovuto rivoluzionare il modo in cui le persone interagiscono online e su cui Zuckerberg si era fissato al punto da cambiare il nome dell’azienda in Meta Platforms Inc. nel 2021, sembra un colossale fallimento, se valutato dai 50 miliardi di dollari di perdita registrati dal progetto.

E’ in questo contesto che l’attenzione di Mark Zuckerberg si inizia a spostare sull’Intelligenza Artificiale, che fino a quel momento era stata vista solo come un modo per realizzare la sua visione personale per il metaverso.

Un settore che comunque in azienda era ben presidiato e da tempo. Il gruppo di ricerca sull’intelligenza artificiale di Facebook è stato infatti creato nel 2013 sotto la guida di Yann LeCun, una delle principali menti nei settori dell’apprendimento automatico, della visione artificiale, della robotica e delle scienze computazionali. Sebbene questo gruppo avesse lavorato per lo più in isolamento, date le priorità dell’azienda sul metaverso, aveva registrato comunque progressi significativi. 

Tant’è che il team FAIR, Fundamental AI Research, da lui creato, aveva assunto ricercatori da tutto il mondo ed era visto come un vero rivale di OpenAI o DeepMind di Google. 

Nel 2023 l’Intelligenza Artificiale diventa così una delle principali priorità del gruppo e la fissazione di Mark Zuckerberg su questo tema aumenta a dismisura nel mese di maggio quando la Casa Bianca convoca Google, Microsoft, OpenAI e perfino Anthropic, ma non Meta, per discutere di Intelligenza Artificiale (che porterà poi all’adozione da parte del presidente Usa Joe Biden dell’ordine esecutivo sull’AI).

Troppo per Zuckerberg che decide di fare all-in sul tema. “L’intelligenza artificiale sarà la nostra più grande area di investimento nel 2024”, dichiara agli investitori nel mese di ottobre, puntando tutto su Llama, il concorrente open source di Meta nel segmento dei grandi modelli linguistici di OpenAI.

A inizio 2024 una nuova conferma con un annuncio giunto con un post su Threads dove Mark Zuckerberg rende esplicita la volontà di dar vita a un’Intelligenza Artificiale generale (AGI).

Post di @zuck
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L’AGI, l’Intelligenza Artificiale generale è quella in grado di emulare in tutto e per tutto i processi cognitivi e intellettuali dell’essere umano, non limitandosi più all’esecuzione di compiti specifici. Dei potenziali rischi legati all’AGI e a iniziative simili se ne è peraltro discusso nei giorni passati al World Economic Forum di Davos.

Il primo step compiuto da Zuckerberg in questa direzione passa dall’unione delle divisioni interne che si occupano di AI (FAIR e GenAI) in un unico gruppo, ampliando inoltre il numero dei propri componenti.

Il CEO di Meta anticipa poi il potenziamento dell’infrastruttura hardware su cui poggerà l’iniziativa.

Stiamo costruendo un’infrastruttura massiva. Alla fine di quest’anno, avremo circa 350.000 unità di NVIDIA H100 e, in totale, l’equivalente di circa 600.000 unità di H100 se si includono le altre GPU.

Certo, al momento Llama-2 non è in concorrenza con GPT-4, il modello più recente di OpenAI, ma Meta sta già addestrando il suo prossimo modello: Llama-3. E sebbene Mark Zuckerberg non fornisca ulteriori dettagli ha comunque tenuto a sottolineare il fatto che nella sua visione l’Intelligenza Artificiale deve essere utilizzata in modo responsabile. Ed è questo il motivo per cui, a differenza di OpenAI, Meta ha intenzione di rendere il suo modello open source.