Il 2025 si prospetta come un anno di grandi opportunità per i capitalisti di rischio, o venture capitalist, che hanno dimostrato di saper cogliere con lungimiranza le tendenze emergenti e anticipare l’evoluzione dei mercati. Con la ripresa economica globale che segue le cicliche fasi di instabilità, il capitale di rischio si configura come una delle leve più potenti per il finanziamento dell’innovazione. Le sfide future, infatti, non sono solo economiche ma anche legate a un cambiamento paradigmatico nell’approccio alla crescita delle imprese. I venture capitalist, con la loro esperienza e la loro capacità di vedere oltre l’orizzonte a breve termine, sono destinati a trarre vantaggio da questo scenario, facendo leva su tecnologie all’avanguardia, cambiamenti nelle dinamiche di consumo e nuove necessità societarie.
La scienza, nata dallo studio della materia, ha conquistato traguardi straordinari, ma oggi si trova a un bivio esistenziale. Da tempo considerata distante e persino in conflitto con la spiritualità, essa può invece integrarsi armoniosamente con quest’ultima per ampliare la nostra comprensione del cosmo e della coscienza. Questo è il cuore della visione di Federico Faggin, che propone una rivoluzione concettuale: abbandonare la visione riduzionista della scienza e riconoscere il valore della coscienza e del libero arbitrio come elementi fondamentali dell’universo.
Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante, e uno dei suoi principali ambiti di applicazione è quello dei chatbot. ChatGPT e altri assistenti virtuali sono ormai diventati strumenti fondamentali per interagire con i dati, ma quando si tratta di applicarli a conoscenze specifiche di un team o di un’azienda, la sfida è ben più complessa. La vera potenza di un assistente AI non sta solo nella sua capacità di conversare, ma nella sua abilità di attingere e restituire risposte precise e contestualizzate, basate sulle informazioni interne e specifiche di una organizzazione.
La teoria dei due sistemi cognitivi di Daniel Kahneman appare illuminante, ha vinto un Nobel, ma esiste un’altra prospettiva che sostiene che le macchine non debbano necessariamente “pensare” come noi. Infatti, un’intelligenza artificiale che emula il nostro processo decisionale lento e riflessivo (Sistema 2) potrebbe rivelarsi un errore. Potrebbe addirittura costituire un ostacolo all’efficienza e allo sviluppo dell’intelligenza artificiale
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Allora, immaginate questa scena: il nostro cervello, e di conseguenza l’IA, è come una vecchia macchina da scrivere che scrive senza mai fermarsi. Daniel Kahneman, premio Nobel e probabilmente una delle persone più brillanti a cui possiamo farlo, ha messo in chiaro che il nostro cervello funziona come un sistema a due velocità: il Sistema 1, che è rapido, automatico e, diciamocelo, un po’ pigro; e il Sistema 2, che è riflessivo, lento e, beh, ci fa sudare un po’ per ragionare.
La Diplomazia Predittiva: Uno Scudo Contro l’Instabilità
Nella complessità crescente delle relazioni internazionali, la piattaforma Deeplomacy, sviluppata dal Lab dell’Università degli Studi di Torino, emerge come un faro di innovazione. La sua missione è ambiziosa: trasformare l’incertezza in azioni mirate attraverso l’uso di intelligenza artificiale e machine learning. Con l’aumento del 12% dei conflitti globali rispetto al 2022 e del 40% rispetto al 2020, è evidente che i tradizionali approcci alla diplomazia e alla gestione delle crisi necessitano di una rivoluzione.
La Commissione Europea ha annunciato il lancio ufficiale del Dialogo Strategico sul futuro dell’industria automobilistica in Europa, previsto per gennaio 2025. Questo progetto, annunciato dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, ha l’obiettivo di proporre e implementare rapidamente misure necessarie per sostenere il settore automobilistico europeo, fondamentale per la prosperità del continente.
La teoria dietro i Modelli di Concetto Esteso (LCM) potrebbe sembrare, a prima vista, una di quelle idee che nascono al Caffè BAR dei Daini, mentre qualcuno rovescia il caffè sul giornale e un altro cerca disperatamente un tovagliolo. Immaginate uno di quei momenti in cui la conversazione si sposta dalla politica al senso della vita e poi, senza preavviso, qualcuno menziona un nuovo approccio all’intelligenza artificiale. Così, più o meno, potremmo introdurre questo argomento.
La vigilia di Natale, quella dolceamara fusione di frenesia pre-festiva e inutili preparazioni, segna per molti un momento di agognato riposo, soprattutto per i poveri lavoratori nel settore dell’e-commerce e della logistica. Un’ultima corsa contro il tempo per evadere ordini e preparare le spedizioni, per poi godersi – teoricamente – un paio di mesi relativamente tranquilli. “Relativamente”, appunto. Non quest’anno.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria per esaminare il contratto di utilizzo delle reti stipulato tra TIM e FiberCop. L’indagine, che dovrà concludersi entro il 31 gennaio 2026, si concentra su vari aspetti chiave del contratto, valutando in particolare la possibile violazione dell’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, che proibisce gli accordi in grado di restringere la concorrenza nel mercato interno.
Il capo uscente del Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti, Alejandro Mayorkas, ha recentemente espresso preoccupazione riguardo all’approccio “avversariale” dell’Europa nei confronti delle aziende tecnologiche, sostenendo che tale atteggiamento ostacola un approccio globale alla regolamentazione che potrebbe comportare vulnerabilità per la sicurezza.
Un team di ricercatori dell’Università Cinese di Hong Kong, guidato da Chaoran Huang, ha sviluppato nuovi neuroni artificiali che utilizzano impulsi di luce laser, capaci di operare a velocità fino a un miliardo di volte superiori rispetto ai neuroni umani. Questo progresso rivoluzionario, descritto nella rivista Optica, promette di amplificare significativamente le capacità dell’Intelligenza Artificiale.
Natale 2024! Quel momento magico dell’anno in cui ci fermiamo un attimo, con un bicchiere di vin brulé in mano, per riflettere su cosa ci ha portato l’anno appena passato. Quest’anno, tra discussioni infinite su quanto sia monopolistico Google e il fascino vintage dei quaderni scritti a mano, c’è abbastanza materiale per una commedia tragicomica… o una lettera di Babbo Natale a tema tecnologico.
Meta Platforms sta attivamente sviluppando tecnologie di visualizzazione per i suoi occhiali smart Ray-Ban, con l’intenzione di lanciare questi dispositivi potenziati entro la seconda metà del 2025. Questa informazione proviene da un recente rapporto del Financial Times, che evidenzia l’ambizione di Meta di integrare capacità avanzate di visualizzazione nella sua attuale linea di occhiali smart, attualmente venduti a un prezzo compreso tra 299 e 379 dollari.
I rapidi sviluppi dell’Intelligenza Artificiale stanno superando la capacità di governarla e questo apre importanti questioni di responsabilità, uguaglianza, sicurezza e controllo umano nelle decisioni. È quanto ha dichiarato il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres che ha esortato il Consiglio di Sicurezza ad agire con decisione per stabilire salvaguardie internazionali contro l’Intelligenza Artificiale, avvertendo che i ritardi potrebbero aumentare i rischi per la pace e la sicurezza globale.
Google ha recentemente risposto alle accuse di monopolio avanzate dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, presentando una proposta di modifiche ai contratti di distribuzione. Questa iniziativa arriva dopo che un giudice ha stabilito che Google ha abusato della sua posizione dominante nel mercato della ricerca online, violando la Sezione 2 dello Sherman Act.
Nel mese di agosto, il giudice Amit P. Mehta ha emesso una sentenza che definisce Google un monopolista, evidenziando come l’azienda abbia mantenuto il suo dominio attraverso pratiche commerciali aggressive e accordi esclusivi con produttori di dispositivi e sviluppatori di browser. Il Dipartimento di Giustizia ha chiesto misure drastiche, incluso il potenziale smembramento dell’azienda, per ripristinare la concorrenza nel settore.
Nell’ambito della formazione della sua nuova amministrazione, il Presidente eletto Donald Trump ha annunciato una serie di nomine strategiche nei settori della tecnologia e delle scienze, evidenziando un impegno deciso verso l’innovazione e la regolamentazione delle tecnologie emergenti.
Michael Kratsios, già Chief Technology Officer (CTO) degli Stati Uniti durante il primo mandato di Trump, è stato designato per dirigere l’Ufficio della Politica Scientifica e Tecnologica della Casa Bianca (OSTP). La sua precedente esperienza come CTO e il ruolo di Sottosegretario alla Difesa per la Ricerca e l’Ingegneria lo rendono una scelta naturale per guidare le politiche scientifiche e tecnologiche del paese.
Un decennio fa, Peter Thiel dichiarava con fermezza che “la competizione è per perdenti”, sostenendo l’investimento in startup capaci di monopolizzare i loro mercati attraverso prodotti ineguagliabili. Tuttavia, la sua visione si sta evolvendo. Oggi, gran parte dei finanziamenti del Founders Fund di Thiel è concentrata in aziende che forniscono tecnologie avanzate, servizi e armi al governo degli Stati Uniti.
Negli ultimi mesi, Elon Musk ha consolidato la sua posizione come figura influente nella politica statunitense, suscitando sia ammirazione che preoccupazione per il suo crescente coinvolgimento nelle decisioni governative. Il suo sostegno finanziario e pubblico al Presidente eletto Donald Trump ha rafforzato la sua presenza a Washington, portando alcuni a considerarlo una sorta di “primo ministro” non ufficiale.
La trasformazione digitale, come sappiamo, è un tema non solo di straordinaria attualità ma anche cruciale e decisivo per il mantenimento della competitività economica delle piccole e medie imprese (Pmi). Il report “SME Digital Growth IndeX 2024 – Driving EU Business Growth Through Digital Transformation”, recentemente pubblicato da Webidoo, offre una panoramica dettagliata dello stato di digitalizzazione delle Pmi nei 27 Paesi dell’Unione Europea, evidenziando le aree di progresso e quelle che necessitano di ulteriori interventi strategici. In particolare, il report mette in luce il rallentamento dell’Italia, che nel 2024 scende al 21° posto, con un punteggio di digitalizzazione del 36,1%, significativamente al di sotto della media UE del 40,2%.
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il successore di GPT-4, nome in codice “Orion,” sembra essere bloccato in una fase di stallo che ricorda più un esperimento artistico che uno sviluppo tecnologico rigoroso. Con costi di addestramento definiti “enormi,” il progetto procede a rilento, lasciando intendere che, al momento, l’intelligenza artificiale non sia ancora pronta per il suo debutto.
Google ha recentemente introdotto una funzionalità innovativa nell’app Files, che consente agli utenti di interagire direttamente con i contenuti dei PDF attraverso l’assistente AI, Gemini. Questa integrazione rappresenta un significativo passo avanti nell’ottimizzazione della gestione dei documenti digitali su dispositivi mobili.
Per accedere a questa funzione, è necessario essere abbonati a Gemini Advanced e disporre di un dispositivo con Android 15 o versioni successive. Una volta soddisfatti questi requisiti, aprendo un PDF nell’app Files e attivando Gemini, apparirà l’opzione “Chiedi informazioni su questo PDF”. Selezionando questa opzione, l’utente può porre domande specifiche sul contenuto del documento, ricevendo risposte immediate e pertinenti. Questo elimina la necessità di scorrere manualmente pagine di testo alla ricerca di informazioni, migliorando l’efficienza e l’esperienza d’uso.
Questo articolo si basa su appunti di lezioni preparati per una serie di seminari che Carlo Rovelli ha tenuto al Dipartimento di Filosofia di Princeton nel novembre 2024. Coprono la struttura concettuale della gravità quantistica, l’interpretazione relazionale della meccanica quantistica, la struttura del tempo, il suo orientamento e l’apertura del futuro, il fondamento fisico dell’informazione e del significato e alcune considerazioni generali sul fatto che i concetti evolvono, sul prospettivalismo e l’antifondazionalismo.
Scoperta l’Emoglobina Monza, una nuova variante anomala della proteina che trasporta l’ossigeno nel sangue, individuata per la prima volta in una bambina di origine cinese in cura presso l’ospedale San Gerardo di Monza, ed è stata studiata grazie all’intelligenza artificiale dai ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca coordinati da Carlo Gambacorti-Passerini.
Negli ultimi trent’anni, il consumo mondiale di carbone è raddoppiato, un dato sorprendente alla luce degli sforzi globali per ridurre l’uso dei combustibili fossili e mitigare l’impatto del cambiamento climatico. Il rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), pubblicato recentemente, mette in evidenza questo paradosso: nonostante le dichiarazioni sulla necessità di ridurre le emissioni di CO2, gli impegni presi dai Paesi con l’Accordo di Parigi sul clima e le trattative internazionali in ambito COP per arginare l’uso dei fossili nella produzione di energia, il carbone continua a essere una delle principali fonti di energia nel mondo.
Non ci sono modelli più potenti della nuova serie o3, almeno secondo OpenAI. Ma, si sa, loro sono di parte. Dicono che questi nuovi modelli siano così brillanti da fare impallidire anche un campione di scacchi in un giorno di pioggia. O almeno così affermano le loro presentazioni in power point.
Prendiamo il famoso benchmark ARC-AGI. Chiunque lo guardi pensa subito a un test per selezionare astronauti o risolvere indovinelli della Settimana Enigmistica. Invece, sembra misurare quanto un’IA sia capace di pensare come un umano. E o3 non solo supera il test, ma si avvicina alle prestazioni umane con un 87,5%. Certo, non significa che l’IA sappia cucinare un arrosto senza bruciarlo, ma almeno potrebbe dirti con precisione quante calorie contiene dopo il disastro.
Prima che Marc Andreessen facesse la sua comparsa nella vita di Andy Ayrey, le ambizioni tecnologiche di Ayrey assomigliavano più a un esperimento da garage che a un progetto da prima pagina. Ayrey, un artista e web designer che ha scelto di vivere immerso nella tranquillità della Nuova Zelanda rurale, coltivava una passione quasi ossessiva per l’intelligenza artificiale. Per lui, armeggiare con i grandi modelli linguistici non era solo un passatempo, ma una forma di espressione artistica, una specie di teatro digitale.
Il debito pubblico degli Stati Uniti rappresenta una questione cruciale che periodicamente riemerge nel dibattito politico, influenzando le dinamiche tra il Congresso e l’amministrazione presidenziale. Recentemente, la discussione ha assunto toni accesi, con figure di spicco come il Presidente eletto Donald Trump e la Senatrice Elizabeth Warren che convergono sorprendentemente sulla necessità di abolire il tetto del debito.
L’appello di Carlien Scheele, Direttrice dell’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere (Eige), evidenzia una realtà cruciale: il talento femminile è un pilastro indispensabile per lo sviluppo economico e sociale dell’Unione Europea. Tuttavia, il divario occupazionale di genere continua a rappresentare una perdita economica enorme, stimata in 370 miliardi di euro l’anno. Un costo che l’Europa non può più permettersi di ignorare.
Nel contesto delle crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina, che hanno già portato a ban commerciali reciproci, emerge ora la questione di TP-Link, una delle società di modem-router più famose al mondo. Le autorità americane starebbero infatti considerando un possibile divieto per i router prodotti dall’azienda cinese, che attualmente detiene il 65% del mercato statunitense di abitazioni e piccole imprese. Il motivo? Le crescenti preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale e ai presunti collegamenti di TP-Link con il governo cinese.