Rivista AI

Le ultime notizie, approfondimenti e analisi sull'intelligenza artificiale, dalla tecnologia generativa a quella trasformativa

Softbank compra i robot di ABB per 5,4 miliardi: Masayoshi Son vuole dare un corpo all’intelligenza artificiale

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SoftBank, dopo anni di alti e bassi nella robotica, ha deciso di rilanciare in grande stile. Mercoledì ha annunciato l’accordo per acquisire il ramo robotics di ABB per 5,4 miliardi di dollari una mossa che sembra uscita da un copione hollywoodiano di fusione tra intelligenza artificiale e automazione industriale.

Ma non è solo una questione di “compriamo robot”: è un manifesto strategico

Masayoshi Son chiama questa iniziativa “Physical AI” — un’etichetta affilata che suona come promessa di conquista di territori ancora poco esplorati, dove il digitale incontra il mondo materiale. Questo comprare robot significa comprare accesso a catene del valore che vanno dai semiconduttori alla logistica, dalla sensoristica al movimento robotico. SoftBank non sta semplicemente “espandendo il suo portafoglio”: sta ridefinendo le condizioni del contorno competitivo nell’era del corpo + cervello artificiale.

Google shopping ti permette di «provare» scarpe con l’AI seduto sul divano

Google ha annunciato che integrerà una funzione AI “try it on” per le scarpe direttamente su Google Shopping, così potrai farti un’idea di come starebbero sneakers, sandali o tacchi senza uscire di casa. In pratica carichi una foto intera del tuo corpo (non del piede) e l’IA sostituisce le scarpe presenti nell’immagine con quelle che stai considerando.

Il sistema è in grado di “inventare” i piedi se necessario, dunque non serve fotografarli direttamente, solo un’immagine intera ben illuminata.

Perfetta illusione: come la partnership AMD OpenAI ridefinisce la finanza tecnologica dell’intelligenza artificiale

C’è qualcosa di esegetico nel modo in cui l’intelligenza artificiale sta riscrivendo non solo il codice dei computer, ma anche quello della finanza. La nuova partnership tra AMD e OpenAI ne è la prova vivente. Da un lato c’è AMD, la storica rivale di Nvidia, pronta a scalare il monte impossibile delle GPU per l’intelligenza artificiale. Dall’altro c’è OpenAI, l’azienda che ha trasformato l’intelligenza artificiale da fantascienza a infrastruttura strategica. Il risultato è un accordo che più che una transazione commerciale somiglia a un esperimento di ingegneria finanziaria in tempo reale, dove la valuta non è più il denaro ma la fiducia nel futuro del titolo azionario.

Google ha ucciso Reddit.. che fine farà Rivista.AI

La domanda che dovremmo chiederci è: quanta parte del tuo valore apparente è costruita su come gli AI ti “vedono”? Nel caso di Reddit, la risposta è: moltissimo. In una sola settimana, le citazioni di Reddit da parte di ChatGPT sarebbero passate dal 29,2 % al 5,3 %. Non per guasti, non per scandali, non per ristrutturazioni interne solo un aggiornamento silenzioso dell’indicizzazione Google avrebbe reso Reddit “meno visibile” ai modelli di AI. Wall Street ha letto “potenziale perdita di revenue” e Reddit ha perso il 15 % della sua capitalizzazione in pochi giorni.

Addio Arduino… o forse meglio così: un colpo alla scena dell’elettronica open source che scuote più di quanto sembri

Perché quello che è stato annunciato martedì 7 ottobre 2025 è qualcosa di più sottile, qualcosa che potrebbe trasformare radicalmente il paradigma del “maker low-cost” come lo conosciamo. Qualcomm, il gigante statunitense dei semiconduttori, ha annunciato l’acquisizione di Arduino, pur senza rivelare la cifra dell’operazione.

Arduino celebre per le sue schede compatte, accessibili, amate da hobbisti, studenti e progettisti entra ora sotto l’ombrello di Qualcomm. Le aziende assicureranno che il marchio Arduino, gli strumenti, la missione open-source rimangano intatti.

Intelligenza artificiale e debito aziendale: il pericolo che nessuno vuol citare

Se pensate che il boom dell’intelligenza artificiale sia finanziato solo da venture capital, fondi sovrani o utili reinvestiti vi sbagliate e parecchio. Questa settimana Goldman Sachs e JPMorgan hanno fatto capolino con cifre da gettarsi seduti: le aziende legate all’AI hanno emesso livelli di debito che superano parametri che, fino a ieri, erano considerati «eccedenza tollerabile».

DELL e la nuova ossessione dell’intelligenza artificiale

C’è qualcosa di quasi poetico nel vedere un marchio come Dell, sinonimo di personal computer da ufficio e laptop aziendali, risorgere come protagonista del capitalismo dell’intelligenza artificiale. Per anni, Dell sembrava un dinosauro in un ecosistema dominato da giganti più agili, intrappolato tra l’ombra dei suoi gloriosi anni Duemila e un mercato PC in lento declino. Poi sono arrivati i chip Nvidia, e con loro un’onda tecnologica capace di riscrivere i destini industriali. Dell l’ha cavalcata con la freddezza di chi conosce troppo bene le regole del gioco: non si tratta più di vendere hardware, ma di costruire infrastrutture che alimentano la fame computazionale dell’AI.

Il paradosso dell’oro artificiale: perché il cloud AI di Oracle diventerà davvero straordinariamente redditizio secondo Jensen Huang

Quando Jensen Huang parla, Wall Street ascolta. Il CEO di Nvidia, l’uomo che ha trasformato la GPU da gadget per gamer in una macchina per stampare denaro, non lancia mai dichiarazioni a caso. Così, quando in un’intervista con Jim Cramer della CNBC afferma che il cloud AI di Oracle sarà “straordinariamente redditizio”, il mercato annusa la direzione del vento e si prepara a seguirla. Ma dietro questa frase apparentemente entusiastica si nasconde una visione precisa sul futuro del cloud computing, sull’economia dell’intelligenza artificiale e sulla nuova geografia del potere tecnologico.

Sora 2 tradotto: deepfake e violazioni del copyright

Google espande la modalità AI a più lingue

A partire da oggi, verrà lanciata in “più di 35 nuove lingue e oltre 40 nuovi paesi e territori”, afferma Google (200)

Gemini 2.5 Computer Use una mossa strategica nell’arena degli agenti autonomi

Google ha appena aperto — in preview — un pezzo molto concreto del proprio arsenale agentico: Gemini 2.5 Computer Use. Il modello è pensato non più solo per “parlare” o “generare testo/immagini”, ma per interagire visivamente con interfacce software come un utente umano.


In pratica: dare all’IA la capacità di cliccare bottoni, scrivere in campi, fare drag & drop, scrollare, ecc., in un workflow iterativo dove lo stato del browser (screenshot + URL + storico azioni) viene continuamente feedato al modello. Google sostiene che su benchmark “web / mobile control” questo modello batte le alternative, offrendo latenza ridotta e accuratezza competitiva.

Cheshire Cat AI e la nascita dell’intelligenza che si riscrive da sola

Un sogno che diventa realtà. È così che il team di Cheshire Cat AI ha presentato la nuova versione 2: un’intelligenza artificiale capace non solo di eseguire codice, ma di ispezionare e suggerire modifiche al proprio codice sorgente. Non è un semplice aggiornamento tecnico, è una dichiarazione di indipendenza. Il gatto non chiede più solo “che cosa devo fare?”, ma osserva il proprio corpo digitale, lo analizza e propone miglioramenti. È la nascita di una nuova categoria di AI: quella auto-riflessiva, che evolve da sistema esecutivo a entità che comprende la propria logica interna.

Quantum particles inviati attraverso normali cavi internet con il 97% di accuratezza

Chiunque si ostini ancora a considerare il cosiddetto “quantum internet” come un’utopia lontana, farebbe bene a ricredersi. All’Università della Pennsylvania un gruppo di ingegneri (Yichi Zang) ha dimostrato che è possibile far viaggiare particelle quantistiche attraverso le stesse fibre ottiche commerciali che oggi reggono il peso del traffico globale, mantenendo intatta l’informazione con un’accuratezza del 97%. Un risultato che, per chi conosce la fragilità dei sistemi quantistici, suona come una dichiarazione di guerra al determinismo classico. Il protagonista tecnologico di questa rivoluzione è un chip al silicio dal nome accattivante, Q-chip, che traduce in pratica quello che da decenni sembrava confinato alle lavagne dei fisici teorici: la coabitazione pacifica di segnali classici e segnali quantistici nella stessa infrastruttura.

I Robot aiutano a creare embrioni umani già venti bambini nati

Un nuovo capitolo della biologia riproduttiva si sta scrivendo sotto i nostri occhi, con un dettaglio freddo e al contempo profondamente umano: i robot aiutano ora a generare embrioni umani, e già venti bambini sono nati grazie a sistemi automatizzati di IVF. Questa notizia suona come fantascienza, ma non lo è più. È il confine dove la macchina tallona il miracolo della vita.

Come un esperimento sui chip ha trasportato il “tunnel quantico” dal mondo delle particelle al reame macroscopico

Premio Nobel per la Fisica 2025

In un giorno che farà discutere gli storici della scienza, il Premio Nobel per la Fisica 2025 è stato assegnato a tre fisici che, negli anni Ottanta, hanno compiuto l’atto sacrilego di trasferire un fenomeno quantistico iconico — il tunneling — da un regno puramente microscopico a un circuito elettrico concreto. I vincitori sono John Clarke, Michel H. Devoret e John M. Martinis, riconosciuti “per la scoperta del tunneling quantistico macroscopico e della quantizzazione dell’energia in un circuito elettrico”.

Quando l’AI cancella l’identità il caso “Singha → Sharma” e i fantasmi sociali nei modelli linguistici

In India sta esplodendo un dibattito che nessuna marketing slide di OpenAI mostrerebbe volentieri: l’intelligenza artificiale può replicare il sistema delle caste e farlo con chirurgica delicatezza. Nel caso meno banale, il dalit studioso Dhiraj Singha ha scoperto che ChatGPT, mentre migliorava il suo testo, ha cambiato il suo cognome in “Sharma”, un nome fortemente associato alle caste privilegiate. Un “errore” che non è mai neutro.

In un suo racconto sul Indian Express, Singha descrive come, mentre correggeva una bozza per una fellowship post-dottorale, abbia visto “Dhiraj Singha” trasformarsi in “Dhiraj Sharma”. L’AI (“sistema generato”) ha bocciato la gravità dell’errore, ma quel che sembra bug è sovrastruttura: l’algoritmo ha interpretato la “s” della sua email come “Sharma”, un completamento statistico che privilegia nomi molto più frequenti nei dati accademici dominanti.

The xAI-Nvidia deal che fa tremare il mondo AI: una posta in gioco da 20 miliardi

La notizia è deflagrante: la start-up di intelligenza artificiale sostenuta da Elon Musk, xAI, starebbe ampliando il suo round di finanziamento ben oltre le stime iniziali, con un’operazione che punta a raccogliere fino a 20 miliardi di dollari, includendo anche un investimento azionario di Nvidia. Fonti vicine all’operazione sostengono che Nvidia potrebbe immettere fino a 2 miliardi di dollari nel capitale del progetto.

Paris fashion week mostra il rinnovamento creativo in mezzo al caos politico francese

Parigi non smette mai di stupire, nemmeno quando la politica nazionale sembra un reality show che nessuno ha chiesto. La Paris Fashion Week ha offerto un contrasto quasi teatrale alla crisi politica che sta scuotendo la Francia, con quattro delle principali maison di lusso che hanno svelato trasformazioni creative audaci, confermando Parigi come epicentro globale dell’innovazione nella moda. Mentre il governo francese vacilla tra dimissioni lampo e stallo istituzionale, il mondo della moda ha scelto di puntare sul rinnovamento, sull’arte e sulla resilienza.

Less Is More: Recursive Reasoning with Tiny Networks presentato da Samsung SAIL Montréal

Cosa propone TRM (Tiny Recursive Model)

Il TRM è un modello neurale minuscolo circa 7 milioni di parametri che utilizza un meccanismo ricorsivo per iterare e migliorare le proprie risposte, partendo da una stima iniziale e affinando via “loop interni” la soluzione.

La struttura chiave è questa: dato un input x, una risposta corrente y, e uno stato latente z, il modello esegue più ricorsioni (alcuni cicli) che:

  1. aggiornano lo stato latente z in funzione di (x, y, z),
  2. poi generano un nuovo y in base a (y, z),

ripetendo fino a Nsup passi (tipicamente fino a 16).

Due anni di guerra a Gaza: il piano Trump per la pace che nessuno vuole davvero

“Sono stati due anni molto dolorosi. Due anni fa, in questo atto terroristico, sono morte 1.200 persone. Bisogna pensare a quanto odio esiste nel mondo e cominciare a porci noi stessi la domanda su cosa possiamo fare. In due anni, circa 67 mila palestinesi sono stati uccisi. Bisogna ridurre l’odio, bisogna tornare alla capacità di dialogare, di cercare soluzioni di pace”.

È certo che non possiamo accettare gruppi che causano terrorismo, bisogna sempre rifiutare questo stile di odio nel mondo. Allo stesso tempo l’esistenza dell’antisemitismo, che sia in aumento o no, è preoccupante. Bisogna sempre annunciare la pace, il rispetto per la dignità di tutte le persone. Questo è il messaggio della Chiesa”.

Papa Leone XIV nel pomeriggio di oggi, 7 ottobre.

Il cielo su gaza non ha conosciuto tregua ieri carri armati, jet da combattimento e navi israeliane hanno martellato zone del territorio palestinese nel giorno che da due anni rappresenta l’anniversario dell’attacco di Hamas, evento scatenante del conflitto prolungato che continua a mietere vittime e distruzione.

Oracle in crisi di margini: il lato oscuro dell’AI cloud di Larry Ellison

Oracle shares fall on report the company is struggling to make money renting out Nvidia chips

Il sogno di Oracle, quello di diventare il braccio infrastrutturale dell’intelligenza artificiale globale. Un piano audace, costruito su miliardi di dollari di chip Nvidia e sul carisma indistruttibile del suo fondatore, Larry Ellison, che da anni promette una rinascita tecnologica degna dei tempi d’oro della Silicon Valley. Ma come ogni sogno alimentato da hype e grafici proiettati fino al 2030, anche questo inizia a mostrare le prime crepe.

Il titolo di Oracle ha perso il 5% dopo un report di The Information (basta cosi’ poco? Speculation come chiede CNBC) che ha messo in dubbio la redditività del suo business di noleggio GPU Nvidia. Un calo che non sorprende chi conosce la fisica elementare della finanza: quando spendi miliardi per affittare chip a margini da discount, la gravità fa il resto. Secondo il report, il margine lordo del business cloud AI di Oracle sarebbe intorno al 14% su 900 milioni di dollari di vendite trimestrali, una cifra modesta se confrontata con il margine complessivo dell’azienda che viaggia al 70%. In termini più crudi, Oracle sta guadagnando briciole su un banchetto costosissimo.

Jony Ive, la rivoluzione della tecnologia felice e umana

Jony Ive ha deciso di rompere il silenzio e di scuotere il mondo tech con un giudizio tagliente: smartphone e tablet ci hanno intrappolati in un rapporto scomodo con la tecnologia. Parole pronunciate al DevDay 2025 di OpenAI, davanti a Sam Altman, che non hanno nulla di diplomatico.

“Quando ho detto che abbiamo un rapporto scomodo con la nostra tecnologia, intendo che questa è la più oscena sottovalutazione”,

ha dichiarato Ive, senza giri di parole, facendo capire che l’era dei dispositivi che dominano la nostra vita quotidiana ha creato ansia, disconnessione e una sorta di alienazione tecnologica.

AI evaluation e il futuro dell’intelligenza artificiale affidabile

Il dibattito globale sull’intelligenza artificiale continua a oscillare tra due estremi: da una parte, la richiesta di guardrail più severi per assicurare uno sviluppo sicuro; dall’altra, la paura di rallentare un settore in piena corsa. La narrativa comune sembra semplice, quasi banale, ma Jack Jiang, professore di innovazione e gestione dell’informazione alla Hong Kong University Business School, la smonta con una precisione chirurgica. Secondo Jiang, sicurezza e sviluppo non sono alternative: sono facce della stessa medaglia. Un modello AI vale economicamente solo se è affidabile, e l’affidabilità va dimostrata da terzi indipendenti.

La scoperta del “zero-day biologico” che scioglie i confini tra AI e bioterrorismo

L’annuncio di Microsoft sul “zero day biologico” è uno spartiacque: un’ombra sul confine tra innovazione e catastrofe, dove l’intelligenza artificiale diventa arma o specchio deformato della vita. Scienziati di Microsoft, guidati da Eric Horvitz, hanno mostrato che modelli di AI per il design proteico possono generare sequenze che eludono sistemi di screening genetico quelli che dovrebbero impedire la sintesi di materiali pericolosi.

Gino Roncaglia: il filosofo che decifra il futuro digitale e l’era dell’IA

Gino Roncaglia è da tempo un punto di riferimento imprescindibile per chiunque voglia comprendere le complesse dinamiche tra il mondo del libro, l’editoria digitale e la cultura di rete. Filosofo, saggista e Professore Ordinario di Filosofia dell’informazione, Editoria digitale e Digital Humanities presso l’Università Roma Tre, Roncaglia non si limita a osservare l’evoluzione tecnologica; la analizza con l’occhio acuto di chi conosce sia la storia profonda del sapere (dalla logica medievale alla biblioteca) sia le frontiere più estreme del digitale, in primis l’Intelligenza Artificiale Generativa (IAG).

n8n, Make, Zapier: Guida Essenziale per l’Automazione AI. Scegli il Tuo Power-Up!

L’Intelligenza Artificiale e l’automazione sono i motori della produttività moderna. Ma quando si tratta di scegliere la piattaforma di orchestrazione, il panorama può essere confuso: n8n, Make e Zapier sono i giganti del settore, ciascuno con il proprio approccio unico.

Piuttosto che perdersi nella miriade di funzionalità, in questo articolo di Rivista.AI analizziamo i punti di forza fondamentali di queste tre piattaforme leader, per aiutarti a scegliere lo strumento più adatto alle tue esigenze di automazione, soprattutto in ottica AI.

Sam Altman e la strategia “everything everywhere all at once” che scuote l’AI

Lunedì scorso Sam Altman ha messo in mostra la sua strategia “Everything Everywhere All at Once” per OpenAI, e non stiamo parlando di un titolo di film ma di una vera e propria offensiva multipiattaforma sull’intelligenza artificiale. La giornata è iniziata con un annuncio a sorpresa: OpenAI collaborerà con Advanced Micro Devices per sfruttare i loro chip AI. Il risultato immediato? Il titolo AMD è schizzato del 24 per cento, e si può scommettere che Jensen Huang, CEO di Nvidia, abbia alzato un sopracciglio con la grazia di un gatto infastidito. Nvidia resta il principale fornitore di chip per OpenAI, ma vedere un concorrente incassare qualche affare non è mai piacevole, anche se lontano anni luce.

Deloitte celebra l’intelligenza artificiale mentre deve rimborsare il governo australiano per un rapporto pieno di errori

Deloitte ha recentemente annunciato un accordo strategico con Anthropic per implementare il suo assistente AI, Claude, a oltre 470.000 dipendenti in tutto il mondo. Questo rappresenta la più grande distribuzione aziendale della tecnologia di Anthropic fino ad oggi. Il piano prevede la creazione di versioni personalizzate di Claude per diverse funzioni aziendali, come contabilità e sviluppo software, e l’istituzione di un Claude Center of Excellence per supportare l’adozione e l’integrazione dell’AI. L’iniziativa è parte di un investimento più ampio di Deloitte nella formazione AI, con l’obiettivo di certificare 15.000 professionisti attraverso un programma congiunto con Anthropic.

HumanoidExo: metti il costume, cammina come un umano, insegna a un robot: la rivoluzione segreta dei robot che imparano senza centinaia di demo

Nel mondo dei robot umanoidi, la narrazione dominante oscilla tra colossi hollywoodiani come Tesla Optimus e Boston Dynamics Atlas, macchine che sembrano più stuntman da film che strumenti pratici. Ma c’è un outsider che silenziosamente sta riscrivendo le regole del gioco: il Unitree G1. Non impressiona per altezza o glamour tecnologico, ma per la sua accessibilità economica e per il modo geniale in cui impara dai movimenti umani reali. Il prezzo di circa 16.000 dollari lo rende appetibile per università, club di robotica e startup, un robot “di massa” che sfida la logica dei grandi headline-grabbing bot.

Elonte Musk svela il gioco IA che rivoluzionerà il mondo dei videogame: pronto entro il 2026

Elon Musk ha dichiarato lunedì che la sua startup di intelligenza artificiale, xAI, rilascerà “un grande gioco generato dall’IA entro la fine del prossimo anno”. Questa affermazione arriva mentre xAI sta attivamente cercando un “video games tutor” per insegnare ai suoi sistemi come costruire e criticare giochi, chiarendo l’ambizione di Musk di trasformare Grok in uno strumento autentico per lo sviluppo di videogiochi.

OpenAI trasforma ChatGPT in un super-hub: ascolti Spotify, cerchi casa, disegni grafiche senza uscire dal chatbot

Spotify

OpenAI ha infatti introdotto un sistema di mini-app integrate, simile ai bot di Telegram o alle app dentro Discord, ma con l’intelligenza conversazionale come motore principale. Questo approccio inaugura l’era delle “AI-native apps”, dove l’interazione testuale e il controllo operativo si fondono in un’unica esperienza. Gli esempi citati – Spotify, Canva, Figma, Zillow, Expedia e Coursera – mostrano la versatilità del modello: creare una playlist, disegnare un post per Instagram, cercare case, prenotare viaggi o accedere a corsi online, tutto senza mai abbandonare ChatGPT.

Mattel OpenAI SORA 2: l’intelligenza artificiale gioca con i giocattoli

L’annuncio ha la precisione chirurgica di una mossa di scacchi in un mercato che non gioca più. Mattel, il colosso dei giocattoli, ha scelto di salire sul treno dell’intelligenza artificiale di OpenAI testando Sora 2, la nuova generazione del modello video che trasforma prompt in sequenze visive iperrealistiche. L’accordo, rivelato da Sam Altman durante il Developer Day, non è solo una partnership tecnologica: è un manifesto industriale sul futuro della creatività artificiale.

Tildeopen LLM: il risveglio digitale dell’Europa o solo un abile esercizio di autocelebrazione tecnologica?

C’è un rumore nuovo nei corridoi digitali di Bruxelles, e per una volta non è il suono metallico di una nuova regolamentazione in arrivo. Si chiama TildeOpen LLM, ed è il secondo grande modello linguistico open source sviluppato in Europa, un colosso da 30 miliardi di parametri addestrato sul supercomputer EuroHPC LUMI grazie a 2 milioni di ore GPU generosamente finanziate dalla “AI Grand Challenge”. Niente Silicon Valley, niente cloud americano, niente GPU disperse in data center con indirizzi esotici. Tutto europeo, tutto dichiaratamente conforme all’AI Act, tutto, in teoria, trasparente. Il che, in Europa, vale più di qualsiasi record di performance.

Shannon Vallor: lo specchio dell’AI e l’etica delle virtù tecnomorali

Ci sono momenti nella storia della tecnologia in cui una voce filosofica riesce a interrompere il rumore di fondo dei bit e dei bilanci trimestrali. Shannon Vallor è una di queste voci. Filosofa americana, docente all’Università di Edimburgo e direttrice del Centre for Technomoral Futures, Vallor non parla di etica come un esercizio accademico per addetti ai lavori, ma come una strategia di sopravvivenza per una civiltà che ha affidato la propria capacità di giudizio al calcolo automatizzato. L’etica dell’intelligenza artificiale, nel suo pensiero, non è un paragrafo di regolamento europeo, ma una disciplina morale che decide se l’umanità sarà ancora capace di desiderare un futuro degno di sé.

In principio era il Verbo: l’IA come eco dell’Intelligentia Universale

Logos, Luce e Intelligentia Universale

“In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio” . Con questa frase solenne, il Vangelo di Giovanni introduce il concetto di Logos: in greco λόγος, la “Parola” o “Verbo” che significa insieme parola, ordine razionale ed intelletto universale . È la stessa Parola creatrice che, nel racconto biblico delle origini, risuona nel caos primordiale: “Dio disse: ‘Sia la luce!’ E la luce fu”. La luce è la prima creatura, emanata dal Verbo divino, e porta con sé un ricchissimo simbolismo. Non a caso questa frase inaugurale racchiude un ampio ventaglio di valori simbolici e, in antitesi con le tenebre, diventa un paradigma morale e spirituale.

Regolo.AI: la piattaforma di inferenza che cambia le regole dell’intelligenza artificiale

Non capita tutti i giorni di imbattersi in una piattaforma di intelligenza artificiale che riesce a combinare solidità tecnica, flessibilità applicativa e sicurezza dei dati senza dover sacrificare la performance. Regolo.ai ci riesce, e lo fa con una naturalezza quasi irritante per i competitor. La piattaforma non è un semplice framework: è una base solida per qualsiasi applicazione di LLM open, dall’automazione dei flussi di lavoro alla cybersecurity, passando per l’analisi finanziaria e la gestione documentale.

Il paradosso della forza lavoro dell’intelligenza artificiale: sovraccapacità e scarsità

BearingPoint ha messo il dito nella piaga, ma il World Economic Forum ha dato il nome alla malattia.

Si chiama “paradosso della forza lavoro dell’intelligenza artificiale” e sta riscrivendo le regole del lavoro globale. È il cortocircuito perfetto: da una parte, l’automazione libera tempo e riduce i costi più velocemente di quanto le persone riescano a riempirli con nuova produttività.

Dall’altra, le aziende gridano di non trovare le competenze necessarie per far funzionare la stessa automazione che le rende efficienti. Il risultato è un ecosistema dove convivono simultaneamente l’abbondanza e la scarsità.

PASTA di Google e la nuova frontiera dell’apprendimento per rinforzo visivo

C’è qualcosa di profondamente umano nel guardare un’immagine e dire “questa sì” o “questa no”. È un gesto primordiale, quasi infantile, ma Google Research ha deciso di farne la base di una rivoluzione nell’intelligenza artificiale generativa. Il progetto si chiama PASTA, un nome che sembra uscito da una cucina di Roma ma che in realtà nasconde un sistema di apprendimento per rinforzo capace di insegnare alle macchine a capire il gusto visivo delle persone.

La promessa e la realtà: un ponte ambizioso OpenAI presenta AgentKit come la svolta che trasforma agenti costruiti in laboratorio in agenti pronti per la produzione

In demo, Christina Huang avrebbe assemblato un agente funzionante in 8 minuti (non ho trovato conferma indipendente con timestamp, ma la narrativa equivalente emerge nelle presentazioni ufficiali). Se fosse vero, è una prestazione notevole: segna il passaggio da “proof of concept” a “infrastruttura sistemica”.

Ma dietro la demo c’è un’ipoteca tecnica pesante: non sono i minuti che contano, è la robustezza nel mondo reale latenza, fallimenti, edge case, politiche di sicurezza che definisce il successo operativo.

OpenAI Devday 2025: il laboratorio che vorrebbe essere un ecosistema

OpenAI ha trasformato la sua conferenza annuale in una vetrina che non si accontenta più di mostrare modelli: vuole orchestrare un intero flusso di valore attorno a ChatGPT, con app integrate, una versione di Codex pensata per scrivere codice come un apprendista iperattivo, e Sora 2 che promette di mettere il cinema in una API. Questo non è un aggiornamento minore; è la dichiarazione di intenti di un’azienda che vuole essere piattaforma, editore e marketplace contemporaneamente.

La novità più visibile è la capacità di eseguire app dentro ChatGPT. ChatBot che diventa shell per strumenti terzi non è un capriccio estetico: è la trasformazione di un’interfaccia conversazionale in un ambiente operazionale dove si passa dal chiedere al fare con pochi comandi. Il live demo con Canva che genera poster e poi un pitch deck, e con Zillow che mostra una mappa interattiva di case in vendita a Pittsburgh, non erano esercizi di stile ma prove di fattibilità per un ecosistema che includerà Booking.com, Coursera, Figma, Spotify, e altri nomi noti nelle prime integrazioni. Gli sviluppatori possono accedere all’SDK in anteprima, mentre la directory delle app e le linee guida sulla monetizzazione arriveranno a breve. Questo cambia la scommessa di OpenAI: da modello come prodotto a modello come piattaforma di servizi.

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